Ora, tralasciando eventuali note e polemiche sull'effettiva incisività dei Comitati di fFazione sull'azione amministrativa, veniamo a scoprire che il vero intento dell'Amministrazione, attraverso i Comitati, è quello di vivacizzare le frazioni. La spiegazione, in sintesi, del loro ruolo è questa: un gruppo di cittadini liberi, non codificati, che si uniscono per vivacizzare la frazione, al di là delle associazioni, dei partiti, dei gruppi organizzati. Ma ci domandiamo, senza voler fare polemica ma solo per capirne l'effettiva utilità: in tal modo non si crea una nuova associazione di derivazione comunale? non si crea un doppione di associazioni già esistenti, o che comunque i cittadini potrebbero benissimo costituire da soli?
Se a Cassina esiste una neonata associazione culturale; se a Pagnano e Sartirana esistono realtà storiche radicate da comunità formate sul campanilismo degli ex Comuni e sulle Parrocchie; se a Brugarolo esiste l'associaizone Brugarolo Insieme; se a Novate esistono altre associazioni culturali e di svago: che senso ha formare una nuova associazione di cittadini liberi? Ma poi, liberi da cosa?
Il Comitato, sostengono è aperto a tutti coloro che vogliano partecipare... ma non è lo stesso nelle altre associazioni? Ci si interroga da sempre, anche da parte degli amministratori, sulla necessità di potenziare le realtà veramente attive e di incentivare processi spontanei di collaborazione ed aggregazione al fine di ottenere risultati migliori e cosa si fa? si crea un Comitato / Associazione di cittadini liberi, ci piace sottolinearlo, per vivacizzare le frazioni. Ci pare un tantino un atteggiamento contraddittorio. E poi il nuovo cittadino codificato diventa un pericolo perchè facente parte di associazioni... quasi come dire che per essere nel Comitato non bisogna essere volontari in altre associazioni, perchè si rischia di politicizzare l'azione del Comitato stesso. Ecco forse il problema sta proprio qui: il fatto che si debba sempre vedere o tutto bianco o tutto nero. Se uno è in una tal associazione allora la pensa in un certo modo, si veste in un tal altro, si comporta secondo determinati schemi. Ci sembrano delle forzature.
Il Comitato avrebbe dovuto essere un organo di amministrazione decentrato, dove un gruppo di cittadini si assumesse il compito di coadiuvare gli altri nell'espressione delle proprie idee sul futuro della Città, sui pregi ed i difetti del proprio territorio. Creare un Comitato per vivacizzare le frazioni ci sembra inutile e scontato, oltre che superato dal principio stesso della sussidiarietà.
Baragor
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