lunedì 4 ottobre 2010

Quegli strani errori in bolletta

Mi è capitato una volta di discutere con il centralino Enel Gas (inseriamo i nomi affinché sia più chiaro), per cercare di capire come fosse da leggere la bolletta del gas (una laurea non è garanzia di intelligenza, ma sono convinto di non essere proprio un idiota). Purtroppo la (quella volta gentile) centralinista non è stata in grado di fornire particolari illuminazioni su come fossero inseriti i numeri in bolletta. Quindi quello che sono riuscito a capire sui consumi del gas sono frutto di ricerche e studi piuttosto difficoltosi.
Ma c'è un di più.
Ormai è consuetudine che Enel Gas (e anche Enel Energia) invii le bollette quando più gli aggrada. Spesso capita che le bollette siano tre o quattro, inviate nel giro di pochi giorni (a coprir l'anno precedente), con date di scadenza differenziate di pochi giorni l'una dall'altra, per importi anche notevoli (capita oltre i 2.000,00 Euro). Si legge in queste bollette che il calcolo viene fatto sulla base di due letture effettive (se va bene a distanza di un anno l'una dall'altra) e il conguaglio, ovviamente a favore di Enel, riporta dei dati incomprensibili. Non vale, nel corso dell'anno, procedere con le autoletture del contatore o sollecitare l'invio di fatture, perché, se anche le fatture vengono emesse, il calcolo viene fatto sulla base di dati presunti e non di quelli forniti.
E qui verifichiamo gli errori.
  1. Esistono delle direttive dell'AEEG che dicono che la lettura effettiva deve essere compiuta ad intervalli regolari: una volta ogni anno civile per chi consuma meno di 500 metri cubi all'anno (sostanzialmente chi ha riscaldamento centralizzato o un piccolo appartamento in condominio), due volte all'anno civile per chi consuma tra i 500 e i 5000 metri cubi all'anno (appartamento medio-grande o ville indipendente con riscaldamento autonomo, fino ad esercizi commerciali piccoli), una volta al mese per chi consuma più di 5000 metri cubi all'anno; la direttiva dell'Autorità prevede anche che, se il gestore non esegue le letture previste, deve accreditare all'utente, nella prima bolletta utile, la somma di € 25,00, se il contatore si trova su suolo a libero accesso, mentre deve comunicare l'impossibilità della lettura se il contatore non è a libero accesso (ad esempio all'interno dell'appartamento)
  2. Conseguente a ciò è la cadenza della fatturazione che deve essere quadrimestrale per chi ha meno di 500 metri cubi all'anno di consumo, trimestrale per chi ha tra i 500 e i 5000 metri cubi di consumo, mensile per chi ha oltre i 5000 metri cubi
  3. Altra conseguenza è quella che che, teoricamente, nel primo caso dovrebbe avvenire almeno una fattura di conguaglio all'anno, nel secondo caso almeno due fatture di conguaglio all'anno, nel terzo caso la fatturazione dovrebbe avvenire solo ed esclusivamente a consumo effettivo (senza acconti)
  4. Dovrebbe essere peraltro messo a disposizione un sistema di autolettura (cosa che è effettivamente) per permettere all'utente, che voglia farlo, di pagare sulla base del consumo effettivo e non sulla base degli acconti;
  5. Di solito però Enel Gas (e Enel Energia) fattura nei tempi che decide e per acconti, anche in presenza di un'autolettura. Questo permette, casualmente, di poter far valere a proprio favore le variazioni del prezzo del gas. Cercherò di spiegare meglio questa considerazione. Le tariffe vengono stabilite a cadenza fissa dall'AEEG. Ammettiamo che vengano stabilite nuove tariffe in vigore a partire dal 1 gennaio 2011. Se venisse fatta la lettura al 31 dicembre, si definirebbe che io fino a dicembre ho consumato 500 metri cubi di gas, mentre a gennaio ho consumato da 500 a 600. E lo si fatturerebbe alle tariffe in vigore fino al 31 dicembre. Ma la lettura non viene fatta e le tariffe vengono alzate del 5%. A fine gennaio viene fatta una bolletta di acconto dicendo che fino a dicembre ho consumato 450 e a gennaio ho consumato da 450 a 600. Visto che le tariffe sono aumentate del 5%, se prima il gas lo pagavo 1 Euro a metro cubo, adesso lo pago 1,05 Euro a metro cubo. Aumentando il consumo di gennaio di 50 metri cubi (gas che ho consumato in dicembre) mi trovo a pagare per quei 50 metri cubo il 5% in più. Quindi se il gas avrebbe dovuto costare 50 Euro, lo pago € 52,50 (e questo solo per la voce di vendita effettiva del gas, salve le questioni relative a rete e a tutte le altre voci in bolletta che spesso sono proporzionali alla voce vendita). Questo porta a dire che in bolletta mi troverò, tra costi, imposte e Iva, circa 5 Euro in più che non avrei dovuto pagare. I numeri sono di fantasia, ma i risultati non così tanto e quanto esposto è quanto effettivamente accade. Se moltiplichiamo l'”errore” di una singola bolletta, per il numero di bollette emesse nel nostro paese, si può capire facilmente come questo “errore” (sarà in buona fede? Possiamo accettare di dire di si, ma l'Enel deve dimostrare di volerlo correggere) valga per la società (inteso come Enel) un bel po' di soldi al mese (figurarsi all'anno).
Ammetto che l'intuizione geniale non è venuta a me (merito va alla Federconsumatori di Pavia), ma ritengo corretto pubblicizzarla perché possa essere nota e permettere a chi vuole di controllare. Che armi ci sono? Cambiare gestore e chiedere all'Enel di comportarsi in modo trasparente. Ad esempio, posso ammettere che l'errore non sia completamente eliminabile (bisognerebbe fare la lettura in contemporanea su tutti i contatori la mezzanotte di ogni cambio di tariffe e ciò è impossibile). Però se le letture fossero fatte nei termini prescritti dalla AEEG, magari l'errore sarebbe ridotto e non sempre a favore di Enel. Ci facciano sapere questi signori cosa intendono fare. Noi sapremo agire di conseguenza. Non siamo contro il fatto che queste società vogliano guadagnare (pur fornendo un servizio, non sono associazioni di beneficenza), ma siamo contro al fatto che il guadagno non sia frutto di lavoro, ma si “errori”.

El Cofos

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