mercoledì 29 settembre 2010

I docenti del "Viganò" denunciano i danni alla scuola pubblica

Merate appare un luogo distante dagli “sconvolgimenti” che interessano la scuola pubblica e più in generale il paese. Il nostro Istituto, le nostre strutture, la nostra routine, tutto sommato funzionano, anche grazie all'impegno “extra” di molti, ma rimangono molte ombre e un velato malessere. Lo scorso anno scolastico è passato in un clima di incertezza, perplessità, timori, senza che vi fossero ambiti istituzionali o assemblee dove poter discutere del futuro della scuola e dare voce al nostro malessere e alle nostre preoccupazioni.
I Docenti dell’Istituto "FrancescoViganò" di Merate, al termine di una riunione tenutasi il 21.9.2010, hanno deciso a larga maggioranza di intraprendere alcune iniziative di protesta per denunciare i danni provocati alla scuola pubblica dalle scelte del Governo, sia con l’avvio della cosiddetta “riforma Gelmini” e i conseguenti e indiscriminati “tagli” del personale, sia con il blocco pluriennale dei salari e della progressione di carriera dei Docenti. Misure queste che peggiorano la qualità della scuola pubblica con inevitabili conseguenze negative sul piano culturale e civile.In particolare si è deciso quanto segue:
  • di non partecipare, in segno di protesta, all’inaugurazione dell’anno scolastico che si terrà a Lecco il 2 ottobre prossimo, visto anche il particolare zelo con il quale le riduzioni di personale sono state attuate nella nostra provincia
  • di sospendere, per il corrente anno scolastico, tutti i viaggi di istruzione in quanto iniziative di carattere non strettamente didattico. Per senso di responsabilità e per non diminuire la qualità dell’offerta formativa, vengono invece confermate le uscite didattiche in orario scolastico, gli stage linguistici con frequenza di lezioni, gli scambi per gemellaggi internazionali e il progetto Leonardo, in quanto iniziative altamente qualificanti e specifiche del nostro Istituto
  • di invitare i singoli docenti a non accettare ore aggiuntive al proprio orario di cattedra, come gesto concreto di solidarietà nei confronti di chi ha perso il posto di lavoro.
I docenti si riservano di adottare ulteriori forme di protesta e si impegnano ad avviare efficaci forme di comunicazione con gli studenti e le famiglie per coinvolgerle nella difesa e nella promozione di una scuola pubblica efficiente e di qualità. Ricordiamo sinteticamente le principali problematiche scaturite dal “riordino” della scuola media superiore e dai tagli attuati a partire da quest'anno. L'antefatto è una martellante ed avvilente campagna denigratoria nei confronti dei lavoratori pubblici, docenti in testa: fannulloni, che meritano una decurtazione del salario quando si ammalano. Tutti, senza alcun discernimento. Il Governo poi ha identificato negli insegnanti i soli lavoratori d'Italia meritevoli di mancato rinnovo del contratto scaduto e di un congelamento triennale della progressione di carriera, motivando ciò come un gesto di solidarietà sociale in tempi di crisi. Per alcuni docenti questo equivale a una perdita di alcune migliaia di euro. I tagli sono stati effettuati attraverso riduzioni dei quadri orari, anche nelle classi intermedie, che non nascono da ragioni pedagogiche o didattiche, ma sono finalizzati solo ad una riduzione delle ore d'insegnamento e quindi della spesa, a prescindere dalla qualità del servizio. Un esempio per tutti: le lingue al corso ERICA, materie di indirizzo, per le quali sarà impossibile svolgere lo stesso lavoro con un diminuito numero di ore ed un numero di studenti più elevato. A questa riduzione si aggiungerà in futuro la scomparsa dei docenti madrelingua. Questi interventi diminuiscono anche l'attenzione che ciascuno studente può ricevere. Come potremo individuare e sostenere gli studenti in difficoltà in classi sempre più numerose? Come potremo occuparci dell’integrazione degli alunni stranieri o con difficoltà di apprendimento? Quali strategie potremo approntare se le risorse umane ed economiche della scuola pubblica si assottigliano? Aumenterà la selezione? Diminuirà la preparazione dei nostri studenti?
Non possiamo rimanere insensibili a questo spreco di risorse e di potenziale umano, che rappresenta il futuro del nostro paese, e alla strisciante dequalificazione del nostro lavoro. Mentre diminuiscono progressivamente i finanziamenti alla scuola pubblica, aumentano invece quelli alla scuola privata. Ad esempio, i finanziamenti della regione Lombardia attraverso la dote scuola (circa sessanta milioni di euro) sono stati assegnati per l'80% al 9% delle famiglie di studenti lombardi, quelle i cui figli frequentano le paritarie. Il restante 91% delle famiglie lombarde, che hanno scelto invece di mandare i propri figli alla scuola pubblica, ha potuto contare solo sul 20% degli stanziamenti
In conclusione, il Collegio dei docenti dell'I.S.S. "Francesco Viganò", accogliendo le proposte avanzate dall’assemblea sindacale, per denunciare i danni provocati alla scuola dalle scelte del Governo, il blocco pluriennale dei salari e della progressione di carriera, l’abrogazione dell’indennità di missione nei viaggi all’estero, e più in generale le gravi conseguenze culturali e civili del continuo
  • di non partecipare, in segno di protesta, all’inaugurazione dell’anno scolastico che si terrà a Lecco il 2 ottobre prossimo, visto anche il particolare zelo con il quale le riduzioni di personale sono state attuate nella nostra provincia 
  • di sospendere, per il corrente anno scolastico, tutti i viaggi di istruzione in quanto iniziative di carattere non strettamente didattico. Per senso di responsabilità e per non diminuire la qualità del servizio scolastico, vengono invece confermate le uscite didattiche in orario scolastico, gli stage linguistici con frequenza di lezioni, gli scambi per gemellaggi internazionali e il progetto Leonardo, in quanto iniziative altamente qualificanti e specifiche del nostro Istituto
  • di invitare i singoli docenti a non accettare ore aggiuntive al proprio orario di cattedra, come gesto concreto di solidarietà nei confronti di chi ha perso il posto di lavoro.
I docenti si riservano di adottare ulteriori forme di protesta e si impegnano ad avviare efficaci forme di comunicazione con gli studenti e le famiglie per coinvolgerle nella difesa e nella promozione del diritto ad una scuola pubblica di qualità.

Il Collegio dei docenti dell'I.S.S. "Francesco Viganò"

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