martedì 20 aprile 2010

"Tutti gli uomini del Presidente" in Medicina

Ho letto il comunicato dell’Azienda ospedaliera (ndr: il testo integrale è riportato in calce) sulla carenza degli infermieri in particolare per aprire davvero Bellano e per il reparto di Medicina di Merate (clicca sul testo evidenziato per leggere l'articolo precedente). Non entro nel merito di Bellano, voglio fare alcune precisazioni e porre interrogativi sul reparto di Medicina del Mandic.

Innanzitutto prendo atto che i 6 infermieri che verranno a Merate, temporaneamente, per “l’acquisizione più adeguata della cultura e delle conoscenze aziendali e per prendere confidenza con l’organizzazione dell’Azienda ospedaliera….”. Da questa descrizione sembra di avere a che fare con delle…”apprendiste” che devono solo imparare. Già che ci sono, però, “potranno essere utili ad affrontare alcune criticità infermieristiche presso la struttura di Medicina”.

Come si comprende o, meglio, non si comprende cosa vengono a fare. Infatti, non è prevista la figura dell’apprendista infermiera. Dalle descrizioni dei compiti non sembrano infermiere. Non mi risulta che, per essere assunte come infermiere, sia necessario conoscere “la cultura aziendale” e che bisogni “prendere confidenza” con l’ospedale. Dovrebbero averlo già fatto nel corso di laurea e nel tirocinio. Tutti questi giri di parole per dire che non faranno le infermiere? Però, avendo il titolo, garantiscono l’apertura dei 69 posti letto? In realtà, in tutto il comunicato non c’è il concetto che tutti i 69 posti letto sono riattivati.

Qualcuno dovrà spiegarcelo.

Dovranno spiegare anche questa frase finale: "Finito questo periodo di acclimatamento gli infermieri interpreteranno il loro ruolo presso l’Ospedale di Bellano”. Si deduce che, a Merate, il loro ruolo non sarà di infermieri, ma, allora, che fanno? Noi li paghiamo come infermieri!

Spero che, con qualsiasi scusa, non venga rimandato indietro nessun paziente! Inoltre, visto che si stanno cercando 24 infermieri per Bellano con vari strumenti, non si capisce perché non si dice anche che se ne cercano altri 6 per il Mandic.

Altra domanda, dopo giugno, cosa succederà? Si deciderà di anticipare la riduzione estiva dei posti letto? Tutto verrà rimandato ad…ottobre?

Ogni volta che si apre un problema, questa Direzione generale non risponde con cose precise, ma rimandando o facendo come faceva Nixon nel famoso libro “Tutti gli uomini del Presidente” dove si elaboravano comunicati che non smentivano assolutamente nulla.

Decidessero, una volta per tutte, quante infermiere mancano, quante posso recuperarne con una ristrutturazione interna decidendo quali servizi e non reparti posso esternalizzare e, poi, facendo un regolare bando pubblico per l’acquisizione di nuovo personale.

Forse è chiedere troppo pretendere riorganizzazione e trasparenza?


Ambrogio Sala

Assessore ai Servizi alla persona

di Olgiate Molgora



IL COMUNICATO dell'AZIENDA OSPEDALIERA

Qualche settimana fa l’Azienda Ospedaliera di Lecco ha concordato con le Organizzazioni Sindacali una serie di impegni e di iniziative tese a recuperare tutte le risorse infermieristiche necessarie alla piena attivazione dei posti letto presso l’Ospedale di Bellano. L’impegno dell’Azienda , alleata con tutti quei soggetti e quelle forze che intendono andare in questa direzione, come è noto, è coerente con la sua volontà di far arrivare nel lecchese più infermieri. La carenza di personale infermieristico, generalizzata nel nostro Paese, è particolarmente significativa nel lecchese e per l’Azienda Ospedaliera. Il personale mancante per coprire il turn over fisiologico di popolazione infermieristica è pari a circa 50 unità , mentre sono 70 , attualmente, le aspettative per maternità.
Nella fattispecie , per l’ Umberto I , il fabbisogno di infermieri utile a coprire l’attivazione piena di posti letto è di almeno 24 infermieri.
Le misure intraprese per farvi fronte sono diverse: l’apertura di un bando per la mobilità interna - finalizzata a raccogliere la disponibilità di personale dell’Azienda ad operare presso la Medicina Riabilitativa di Bellano - e di un secondo bando per la mobilità esterna che avrà la massima diffusione e la più articolata promozione possibile per acquisire risorse nuove e già formate. Oltre a ciò l’Azienda Ospedaliera ha messo in campo un bando di selezione per l’assunzione a tempo determinato e a tempo indeterminato e altre iniziative di marketing sanitario a favore dei presidi ospedalieri dell’Azienda, in particolare dell’ospedale di Bellano che si vuole diventi un punto di riferimento per l’attività riabilitativa. L’Azienda Ospedaliera confida di ottenere risultati positivi in proposito, ma è anche consapevole che essi saranno a medio termine, non immediati.
Ciò nondimeno la volontà è attivare i nuovi posti letto di Bellano nel più breve tempo possibile – intorno a metà giugno - per andare incontro alle tante aspettative del territorio e per offrire ai pazienti percorsi di cura completi, comprensivi anche dell’attività riabilitativa. Volendo attivare, gradualmente, tutta la disponibilità dell’Ospedale di Bellano, con l’estate alle porte (che potrebbe creare qualche difficoltà al riguardo), s’è deciso di non aspettare altro tempo. Per garantire l’assistenza infermieristica necessaria ad attivare una quota di attività dell’ Umberto I, ci si affiderà alla società che già sta collaborando con l’Azienda, fornendo infermieri alla struttura di Ortopedia del Manzoni.
Le risorse infermieristiche attivate sono 6 unità. Saranno destinate temporaneamente all’Ospedale di Merate per l’acquisizione più adeguata della cultura e delle conoscenze aziendali e per prendere confidenza con l’organizzazione dell’Azienda Ospedaliera. Nel contempo, e limitatamente al periodo che precede il loro inserimento nell’organizzazione assistenziale del presidio di Bellano, potranno essere utili ad affrontare alcune criticità infermieristiche presso la struttura di Medicina. Il loro passaggio transitorio sarà un apporto di forze fresche nel post trasloco dell’Unità Operativa: non c’è alcuna volontà, da parte dell’Azienda Ospedaliera, di fare affidamento, per i bisogni infermieristici al Mandic, a società esterne.
Finito questo periodo di acclimatamento gli infermieri interpreteranno il loro ruolo presso l’Ospedale di Bellano.

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