Occorre verificare le reali condizioni economiche delle famiglie morose. La dote scuola regionale strumento utile per uscire dall’impasse.
Il problema della morosità delle famiglie nel pagamento dei servizi di refezione o di trasporto scolastico è entrato nella cronaca dei giorni scorsi, con i casi di sospensione, da parte di qualche Comune, dell’erogazione del servizio nei confronti di alcuni alunni.
L’iniziativa non poteva lasciare indifferente il sistema delle autonomie locali. –“Pur comprendendo le difficoltà economiche di molte famiglie - ha affermato Pierfranco Maffè, Presidente del Dipartimento Istruzione di Anci Lombardia - è legittimo che i Sindaci decidano di porre fine a eventuali abusi, o quantomeno di verificare le reali condizioni economiche delle famiglie morose. Occorre anche ricordare – continua Maffè – che le famiglie che soffrono di disagi economici e si trovano sotto la soglia minima dell’Isee, l’indicatore della situazione economica, possono far fronte al pagamento delle rette attraverso la Dote scuola, messa a disposizione dalla Regione Lombardia. Nessuno vuole far ricadere sui figli le responsabilità dei padri e faremo il possibile per non penalizzare le reali situazioni di disagio. Ma è doveroso il richiamo al rispetto delle regole, anche perché molte famiglie in difficoltà pagano regolarmente e non bisogna concedere margini agli opportunisti.”
Anche il mondo della scuola si è dimostrato sensibile al problema. “Il rapporto delle scuole con i Comuni è importante quanto quello con le famiglie – ha dichiarato Giuseppe Colosio, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. – Pertanto di fronte agli episodi di questi giorni è essenziale fare chiarezza per contrastare confusioni e strumentalizzazioni. La scuola ha il compito di insegnare e vigilare sugli alunni; ai Comuni compete di organizzare i servizi di trasporto e mensa, decidendone in autonomia le modalità organizzative; i genitori hanno il dovere costituzionale di mantenere i figli. Le eventuali situazioni di difficoltà o indigenza devono essere affrontate con gli strumenti assistenziali appropriati, evitando di scaricare le tensioni sulle scuole o sulle relazioni fra la scuola e il Comune. E’ pertanto giusto l’invito rivolto dai Comuni alle famiglie ad essere corresponsabili nell’educazione dei figli e ad utilizzare correttamente i servizi Comunali.”
“Sindaci e Assessori – conclude Maffè - hanno sempre fatto il possibile per garantire inclusione, integrazione e sostegno alle famiglie che si rivolgono al Comune; basta guardare ai dati sul diritto allo studio. Alcuni episodi non possono cancellare la storia di decenni di attenzione e disponibilità. Proporremo che la Dote scuola venga utilizzata per i servizi di refezione e trasporto scolastico, prima di essere impiegata per altre spese”.
Il problema della morosità delle famiglie nel pagamento dei servizi di refezione o di trasporto scolastico è entrato nella cronaca dei giorni scorsi, con i casi di sospensione, da parte di qualche Comune, dell’erogazione del servizio nei confronti di alcuni alunni.
L’iniziativa non poteva lasciare indifferente il sistema delle autonomie locali. –“Pur comprendendo le difficoltà economiche di molte famiglie - ha affermato Pierfranco Maffè, Presidente del Dipartimento Istruzione di Anci Lombardia - è legittimo che i Sindaci decidano di porre fine a eventuali abusi, o quantomeno di verificare le reali condizioni economiche delle famiglie morose. Occorre anche ricordare – continua Maffè – che le famiglie che soffrono di disagi economici e si trovano sotto la soglia minima dell’Isee, l’indicatore della situazione economica, possono far fronte al pagamento delle rette attraverso la Dote scuola, messa a disposizione dalla Regione Lombardia. Nessuno vuole far ricadere sui figli le responsabilità dei padri e faremo il possibile per non penalizzare le reali situazioni di disagio. Ma è doveroso il richiamo al rispetto delle regole, anche perché molte famiglie in difficoltà pagano regolarmente e non bisogna concedere margini agli opportunisti.”
Anche il mondo della scuola si è dimostrato sensibile al problema. “Il rapporto delle scuole con i Comuni è importante quanto quello con le famiglie – ha dichiarato Giuseppe Colosio, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. – Pertanto di fronte agli episodi di questi giorni è essenziale fare chiarezza per contrastare confusioni e strumentalizzazioni. La scuola ha il compito di insegnare e vigilare sugli alunni; ai Comuni compete di organizzare i servizi di trasporto e mensa, decidendone in autonomia le modalità organizzative; i genitori hanno il dovere costituzionale di mantenere i figli. Le eventuali situazioni di difficoltà o indigenza devono essere affrontate con gli strumenti assistenziali appropriati, evitando di scaricare le tensioni sulle scuole o sulle relazioni fra la scuola e il Comune. E’ pertanto giusto l’invito rivolto dai Comuni alle famiglie ad essere corresponsabili nell’educazione dei figli e ad utilizzare correttamente i servizi Comunali.”
“Sindaci e Assessori – conclude Maffè - hanno sempre fatto il possibile per garantire inclusione, integrazione e sostegno alle famiglie che si rivolgono al Comune; basta guardare ai dati sul diritto allo studio. Alcuni episodi non possono cancellare la storia di decenni di attenzione e disponibilità. Proporremo che la Dote scuola venga utilizzata per i servizi di refezione e trasporto scolastico, prima di essere impiegata per altre spese”.
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