In una nota Anci diffusa in questi giorni si rende conto del "numero dei morti" sul campo di battaglia della pubblica amministrazione e dei servizi di interesse generale.
Credo sia opportuno divulgare qualche dato in modo da estendere la percezione della direzione in cui il "governo del fare" (male) ci sta portando, peraltro, in campi di pubblico interesse come scuola e sociale.
Se prendiamo ad esempio il campo dei servizi sociali e compariamo 2010 con 2011 scopriamo le decisioni governative prevedono un taglio di quasi il 30% sul fondo nazionale per le politiche sociali (da 73,3 a 53,3 milioni di €) l’azzeramento del fondo per la non autosufficienza (da 47 a 0 milioni di €) e il dimezzamento del fondo sociale regionale (da 85,9 a 40 milioni di €). Tutto questo in un solo anno, con intuibili conseguenze gravissime sull’assistenza alle fasce più fragili della popolazione (persone con disagio, anziani, bambini); conseguenze che non potranno per l’ennesima volta essere tamponate dai comuni.
Nel campo scolastico avremo una riduzione di organico che si articola come segue: meno 2.600 docenti, meno 1.900 unità di carattere tecnico (supporto all’insegnamento) e amministrativo, 320 scuola senza dirigente scolastico. Intanto le classi si gonfiano e le ore buche rimangono scoperte.
Pochi numeri che tracciano un resoconto simile a un bollettino di guerra, in due settori delicati per la vita e il futuro delle famiglie. Segni di un paese che perde velocemente terreno.
Assessore all'Ambiente di Casatenovo
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