Diede inizio nel Comune di Merate alla politica di sostegno alle scuole dell’infanzia attraverso lo strumento della convenzione
Domenica 3 aprile il rintocco delle campane del campanile di Pagnano hanno annunciato la scomparsa di Pierluigi Brivio, un meratese che, oltre alla sua intensa attività di imprenditore, seppe negli anni ottanta dedicarsi anche alla vita pubblica della sua città, ricoprendo il ruolo di Assessore all’Istruzione.
Desidero spendere qualche parole di ringraziamento e di memoria alla sua attività, ricordando in particolare che egli diede inizio nel Comune di Merate alla politica di sostegno alle scuole dell’infanzia attraverso lo strumento della convenzione. Ho recuperato dall’ archivio della scuola di Pagnano la corrispondenza in merito alla nascita di questa decisione: il 9 maggio 1981 le scuole materne non statali scrissero all’Amministrazione Comunale (Sindaco Giuseppe Ghezzi, Assessore Pierluigi Brivio) un invito a predisporre una convenzione come previsto dalla Legge regionale 31 del 20 marzo 1980. Il 28 giugno 1982 le singole scuole approvarono il testo della convenzione ed il 2 luglio 1982 con delibera consigliare n 127 la convenzione venne approvata. Era una strada giusta quella che spingeva a sostenere un servizio pubblico reso da enti privati senza fini di lucro. La validità di tale impostazione venne confermata nell’anno 2000, anche a livello nazionale perchè il Parlamento volle approvare la Legge nr.62 sulla Parità scolastica. Legge, da non dimenticare, approvata da un Governo di Centrosinistra, da molti ancora osteggiata, tanto che il suo autore nel marzo scorso dichiarava: “Ecco perché ritengo che la legge 62 sia una legge laica, molto laica sulla parità, perché afferma che lo studente di una scuola paritaria deve essere libero di aderire a qualsiasi credo religioso, ma deve accettare il progetto educativo proposto dalla scuola. Progetto che deve essere presente anche nella scuola statale... Oggi ritengo che la legge sulla parità sia attuata al minimo delle sue potenzialità. Non si sono create ancora le condizioni di maturazione politica e psico-politica su questo argomento. Non ci credono , la considerano estranea , il mondo ministeriale, quello politico, il Governo” (Luigi Berlinguer).
Cosa esprimeva la presenza di un uomo come Brivio nelle istituzioni pubbliche all’inizio degli anni ottanta, andrebbe chiesto a chie ne ha memoria. La nascita delle Regioni e la risposta della società civile al compito dell’impegno amministrativo faceva sperare in uno sviluppo della società italiana che venne interrotto pochi anni dopo, e non si vedono all’orizzonte tensioni morali in grado di riportare la politica al suo ruolo di facoltà di dare inizio a nuovi processi. Mentre si sta confondendo l’agire politico con il fare, si abbandona ogni attenzione alla storia, si dimentica di capire il passato per costruire il futuro, come le insulse dichiarazioni registrate per le celebrazioni per l’Unità d’Italia hanno dimostrato. Nel corso della celebrazione funebre di Pierluigi Brivio, era assente ogni segno (ad esempio il gonfalone) che indicasse che la nostra città di Merate fosse riconoscente all’opera svolta da questo uomo per la sua città.
Cesare Perego
Capogruppo Consiliare
di "Insieme per Merate"
Partecipo commosso al lutto, ricordando le preclari doti mumane di Pierluigi Brivio.
RispondiEliminaGRAZIE CESARE
RispondiEliminaPER AVER RICORDATO IL CONTRIBUTO DI PIERLUIGI BRIVIO ALLO SVILUPPO DELLA NOSTRA CITTA', QUANDO IN MOLTI CE N'ERAVAMO DIMENTICATI.
RICORDARE E CAPIRE IL PASSATO E' INDISPENSABILE PER CONOSCERE MEGLIO LA NOSTRA CITTA' OGGI, E PER POTERLA GOVERNARE CON SAGGEZZA.
LANFRANCO CONSONNI