martedì 20 settembre 2011

Le truppe cammellate alla conquista della Pro Loco

Quella sera di primavera del 1999 era stata convocata l’assemblea ordinaria della Pro Loco per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Di solito a tali assemblee partecipano pochi intimi, tant’è che all’omologa assemblea di tre anni prima fui eletto o meglio cooptato, in detto Consiglio, per mancanza di astanti e di candidati.
L’esperienza di quei tre anni in Pro Loco fu, per me, positiva e produttiva ed, oltre all’attività ordinaria si estrinsecò nella pubblicazione del libro “Merate: conoscerla, visitarla”.
In Pro Loco percepivamo l’ insofferenza dell’Amministrazione Comunale e della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, in quanto non omologati alle medesime.
Quella sera rimasi stupito quando, arrivato in Sala Civica, invece di trovarvi i soliti noti, vidi molte persone, mai viste alle manifestazioni della Pro Loco, né come spettatori, né, tantomeno, come collaboratori.
Feci presto ad accorgermi che si trattava delle truppe cammellate in camicia verde ed azzurra le quali, in azione congiunta e convergente, erano state inviate alla conquista della Pro Loco, neanche fosse Fort Apache. Sentii discorsi sulla necessità di rivoltare la Pro Loco, come un calzino e sulle sorti magnifiche e progressive che la nuova gestione avrebbe determinato. La decina d’anni successiva non ha visto gestioni esaltanti, anzi, perché quelli che avrebbero dovuto dare un’impronta si sono fermati, more solitu, alle enunciazioni; in effetti si accorgevano che la Pro Loco non è un luogo dove ci si siede in poltrona a dettare la linea, ma dove si lavora e lavorare stanca. A parte alcune lodevoli eccezioni, vedi Pinuccia Maternini, molti sono apparsi e, come meteore, sono spariti; non è stata creata una “classe dirigente” che consentisse una continuità di azione (sette Presidenti in dieci anni), cosicché, ad ogni rinnovo di Consiglio, si presentavano facce nuove ed inesperte.
La gestione di Giacomo Ventrice e collaboratori ha segnato una discontinuità positiva; purtroppo si è trovata di fronte un’Amministrazione che, nelle Linee Guida Programmatiche 2009-2014 si propone di trasformare la Pro Loco in Agenzia per il Turismo snaturandone, così, le finalità statutarie.
La goccia che ha fatto travasare il vaso è stata la penosa faccenda dell’autorizzazione per la manifestazione di Villa Cedri che ha visto la Pro Loco, novello Sisifo, portare il masso quasi in cima alla montagna e vederselo rotolare giù con l’annullamento della manifestazione ed una perdita di 5.000 €.
Il comico è che la procedura autorizzativa è indirizzata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), istituito, per semplificare la vita ai cittadini, a maggior ragione quando si tratti di Associazioni che “in forma sussidiaria rispetto alle attività istituzionali del Comune in materia di cultura” (dicitura ufficiale del Comune) si danno da fare in piena volontarietà e dispendio di tempo a vantaggio della cittadinanza, con “l’effetto indotto del contenimento dei costi per l’Ente Comunale” rispetto all’eventuale alternativa di una commissione, onerosa, a professionali fornitori di prestazioni.
La finzione del SUAP, costringe il poveretto che, inopinatamente, dopo aver riempito 13 moduli e pagato un ingegnere iscritto all’albo, ha inoltrato la domanda, a permanere in stato ansioso per 2 mesi, telefonando per sapere a che punto sia la pratica, se non è stata dimenticata una virgola e girando come una trottola per diversi uffici, quale novello signor K in attesa dell’agognato permesso.
Nell’ultima assemblea straordinaria si è accennato ad una lettera che sarebbe stata inviata dal Sindaco alla Pro Loco riguardo alla determinazione dell’Amministrazione Comunale di non nominare più i tre Consiglieri Comunali in seno al Consiglio Direttivo della Pro Loco. Leggo sul blog che un’altra lettera fu previamente inviata, dalla Maggioranza alle Minoranze per “ragionare tutti assieme su come vogliamo intendere il futuro dell’Associazione Pro Loco”; ma la Maggioranza non aveva programmato di trasformarla in Agenzia per il Turismo, prima di ogni ragionamento? Ci mancherebbe pure che venga eterodiretta, anche formalmente, dai partiti; la Pro Loco è un’associazione apartitica, autonoma e l’organo sovrano è l’ Assemblea dei Soci! Essa non è il braccio operativo dell’Amministrazione Comunale.
Sulla faccenda dei Consiglieri Comunali nel Direttivo ha tagliato la testa al toro la Tesoriera Signora Letizia Mor che, in assemblea, ha annunciato l’emanazione da parte dell’Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane (UNPLI) di una direttiva in ordine, appunto, a tale questione e nel senso della non presenza dei Consiglieri Comunali, in quanto tali, nel Direttivo.
Non rimane che mettere mano allo statuto e modificarlo di conseguenza, tanto più che l’ UNPLI dispone di statuti tipo.


Ernesto Passoni

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