martedì 14 dicembre 2010

Il Natale amaro dei pendolari: aumentano i biglietti ma anche i tempi di percorrenza

Dalla Regione Lombardia non hanno avvisato delle variazioni: il lupo perde il pelo ma non il vizio, era successo anche l'anno scorso.

Il nuovo orario ha portato una bruttissima sorpresa per i pendolari della lecco-Milano. Infatti il treno Lecco-Milano 10549 in partenza alle 6.34 da Lecco, che precedentemente arrivava a Milano Porta Garibaldi alle ore 7.36, ha visto col nuovo orario allungare il tempo di percorrenza di 6 minuti. Ora, infatti, l'ora di arrivo è prevista alle 7.42, con un allungamento del tempo di percorrenza di ben sei minuti. L'allungamento di percorrenza è dovuto al fatto che, presumibilmente a causa dell'introduzione del nuovo servizio Centrale-Malpensa, ora questo treno deve percorrere la cintura, transitando da Villapizzone. La cosa è tanto più grave se si pensa che il 10549 costituiva l'unico treno che consentiva di arrivare in Milano ad un'ora prossima alle 7.30, consentendo di arrivare sul posto di lavoro in Milano alle 8.00, dopo che il 2553 Sondrio-Milano, che sino al 2008 arrivava alle 7.30, ha visto spostare l'anno scorso l'ora di arrivo alle 7.45 e ora alle 7.42, comunque troppo tardi per i pendolari di questa fascia oraria. Ora, per molti pendolari, l'unica soluzione sarà quella di prendere il treno delle 6.09.
Gravissimo il danno per i circa 800 lavoratori che lo utilizzano, anche perché il transito dalla cintura di Milano comporta di norma inevitabili ritardi. Oltre all'orario allungato, il treno ha visto oggi un ritardo di 15 minuti.
Inqualificabile anche l'atteggiamento della Regione, che, nella scorsa riunione di presentazione degli orari del 29 novembre, non ha comunicato ai pendolari la notizia. Il lupo perde il pelo ma non il vizio: la stessa mancata comunicazione era avvenuta l'anno scorso per l'allungamento del tempo di percorrenza del 2553.
Così, oltre ai più che probabili aumenti tariffari, i pendolari vedono aumentare anche i tempi di percorrenza, che si traducono in costi aggiuntivi. E intanto dovranno pagare di più.


Giorgio Dahò
Comitato dei Pendolari Lecco - Milano

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