martedì 14 dicembre 2010

Quattro milioni di euro in meno ai Comuni con più di 5mila abitanti: e lo chiamo federalismo!

L’ANCI Lombardia ha inviato ai propri associati una comunicazione in cui comunicano le decisioni del Governo sui tagli ai Comuni con più di 5.000 abitanti. Ecco uno stralcio della comunicazione: “Il Ministro dell’Interno, con Decreto del 9 dicembre 2010 in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ha determinato gli importi delle riduzioni dei trasferimenti erariali, per l’anno 2011, a Province e Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti, in applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legge n. 78 del 2010.  Il Decreto non e’ mai stato portato al vaglio della Conferenza Stato-Citta’ che avrebbe dovuto stabilire criteri e modalità della riduzione dei trasferimenti erariali. In merito, l’ Associazione dei Comuni italiani aveva anche predisposto proposte di individuazione di criteri, diversi da quelli che sono stati effettivamente adottati dal Governo”.
Nulla è stato concordato. Era stato promesso che si sarebbero premiati i Comuni virtuosi, in attesa del Federalismo! Si proceduto da Roma, come al solito, peggio del solito! La firma sotto il decreto l’ha messa il varesino leghista Maroni. La nota di protesta è dell’ANCI Lombardia,p resieduta dal Sindaco di Varese e, pure lui leghista, Fontana. Misteri della fede!
Nella nostra Provincia mancheranno oltre 4 milioni di euro. Questi sono in più ai tagli sui fondi sociali, sugli affitti, sulle case per i giovani e chi più ne ha più ne metta.
Per evitare miei commenti, riporto alcuni brani di un articolo apparso su La Stampa di Marco Alfieri, giornalista economico e scrittore di libri sui problemi del Nord. Il titolo è “Il rigore padano mette in crisi i Comuni virtuosi”. Vengono descritti alcune situazioni locali dove la Lega ha percentuali di voto impressionanti.
Isola di Fondra e Cunardo, due paeselli lontanissimi dalle tentazioni dei derivati e dalla vanagloria del socialismo municipale, sono la metafora di un territorio affamato di federalismo che rischia di arrivare in apnea all’appuntamento. Il blocco delle aliquote, l’abolizione dell’Ici prima casa, i tagli lineari senza distinguere tra virtuosi e spreconi, il Patto di stabilità sopra i 5 mila abitanti e il crollo degli oneri di urbanizzazione, stanno prosciugando i municipi, uccidendo in culla il sogno federalista, se mai arriverà. Secondo i calcoli di Anci Lombardia, nel 2011 i 1536 Comuni della regione saranno costretti ad un ulteriore taglio del 30% nella spesa per investimenti. Insomma il presidio al centimetro della Padania dei campanili a cui la Lega deve molto del suo successo, è a rischio asfissia prima ancora di vedere «andare in gol il federalismo. A fine giugno, spossati, i sindaci veneti sono scesi a Roma per chiedere almeno un anticipo di federalismo. Respinti con perdite dal governo amico. Nonostante, parole del borgomastro di Verona, Flavio Tosi, «riceviamo dallo Stato 1,6 miliardi con 5 milioni di abitanti rispetto alla Campania che ne incassa 3,6 con solo un milione di residenti in più». Perché alla fine sempre lì si torna, alle due Italie: mai scalfite nemmeno dal governo più nordista della storia repubblicana.”
Mi pare ci sia da meditare senza fare molta propaganda.


Ambrogio Sala
Assessore ai Servizi alla Persona
di Olgiate Molgora

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