Un Amministratore pubblico si esprime ufficialmente con decisioni concrete. Per il Sindaco e gli Assessori queste scelte si esprimono attraverso le Deliberazioni di Giunta Comunale. Ebbene, nel primo anno di legislatura di Insieme per Merate e di mandato di Giovanni Battista Albani sono state pubblicate all'albo pretorio 264 Delibere. Durante i primi dodici mesi all’insegna dei “ragazzi del coro” del Centrodestra invece se ne contano 194, che fanno 70 in meno. Una bella differenza.
Due le riflessioni in merito. La prima: il Borgomastro e i suoi collaboratori pidielciellini e leghisti hanno “prodotto” poco, a dispetto delle roboanti promesse elettorali di rivoluzione e delle ripetute dichiarazione di cambiamento. In sostanza parlano, anzi parla soprattutto Lui il capo delle Camicie verdi, ma stringi stringi ha fatto poco o nulla. Come dire: tutto fumo e niente arrosto, predicava bene razzola male, solo chiacchiere e distintivo... Il secondo pensiero: i “pensionati cattocomunismi" hanno dovuto da subito assumere decisioni urgenti per “rimediare” alla scomoda eredità lasciata dai predecessori, Assessore esterno al Bilancio in carica Andrea Massironi compreso (area Cazzaniga, Palazzo Tettamanti, allargamento e asfaltature di strade, trasporto anziani eccetera eccetera). I "giovani" verdi-azzurro al contrario si sono trovati la strada spianata, ad eccetto che per i problemi irrisolti guardacaso risalenti a quando governavano uomini che si rifacevano a Forza Italia, Assessore esterno al Bilancio in carica Andrea Massironi compreso che reggeva i Lavori pubblici, il settore che ha determinato più situazioni difficili.
All’epoca i celoduristi del Carroccio rappresentati da Silvio Mandelli sedevano sugli scranni delle Opposizioni con quelle persone che poi si sarebbero alleate per offrire veramente un’opportunità di svolta ai cittadini che nonse la sono lasciata sfuggire… Bandire diverse ma stesse battaglie, come il Referendum contro l'ingrandimento dell'ex Municipio di piazza degli Eroi e la difesa dell'Ospedale. Ma altri tempi, altre storie e specialmente a dare un volto alla Lega Nord un'altra persona.
Due le riflessioni in merito. La prima: il Borgomastro e i suoi collaboratori pidielciellini e leghisti hanno “prodotto” poco, a dispetto delle roboanti promesse elettorali di rivoluzione e delle ripetute dichiarazione di cambiamento. In sostanza parlano, anzi parla soprattutto Lui il capo delle Camicie verdi, ma stringi stringi ha fatto poco o nulla. Come dire: tutto fumo e niente arrosto, predicava bene razzola male, solo chiacchiere e distintivo... Il secondo pensiero: i “pensionati cattocomunismi" hanno dovuto da subito assumere decisioni urgenti per “rimediare” alla scomoda eredità lasciata dai predecessori, Assessore esterno al Bilancio in carica Andrea Massironi compreso (area Cazzaniga, Palazzo Tettamanti, allargamento e asfaltature di strade, trasporto anziani eccetera eccetera). I "giovani" verdi-azzurro al contrario si sono trovati la strada spianata, ad eccetto che per i problemi irrisolti guardacaso risalenti a quando governavano uomini che si rifacevano a Forza Italia, Assessore esterno al Bilancio in carica Andrea Massironi compreso che reggeva i Lavori pubblici, il settore che ha determinato più situazioni difficili.
All’epoca i celoduristi del Carroccio rappresentati da Silvio Mandelli sedevano sugli scranni delle Opposizioni con quelle persone che poi si sarebbero alleate per offrire veramente un’opportunità di svolta ai cittadini che nonse la sono lasciata sfuggire… Bandire diverse ma stesse battaglie, come il Referendum contro l'ingrandimento dell'ex Municipio di piazza degli Eroi e la difesa dell'Ospedale. Ma altri tempi, altre storie e specialmente a dare un volto alla Lega Nord un'altra persona.
Marco Casati
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