sabato 17 luglio 2010

Bandiera nera di Legambiente al Lario: acque inquinate e troppo cemento sulle sponde

Tredici i punti inquinati, 8 sulla sponda comasca e 5 su quella lecchese. Sotto accusa le foci dei fiumi e gli scarichi dei depuratori. Legambiente.

Le brutte notizie per il Lario arrivano dalle foci dei fiumi e dai depuratori mal funzionanti o inesistenti. E’ questo il risultato del monitoraggio della terza tappa della Goletta dei Laghi di Legambiente, la campagna nazionale d’informazione scientifica sullo stato di salute dei bacini lacustri, realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati). I tecnici di Legambiente quest’anno hanno dato la caccia le situazioni critiche che minacciano la salute dei laghi italiani, puntando il dito contro il sistema di depurazione che ancora oggi rivela una grande falla nel sistema di gestione delle acque reflue. Dalle analisi effettuate sul laboratorio mobile di Legambiente, sono risultati inquinati ben 13 punti sul Lario tra la sponda lecchese e quella comasca.
Sulla sponda lecchese sono risultati fortemente inquinati la foce del torrente Caldone, l’area nei pressi dello scarico del depuratore di Dorio, la foce del torrente Meira a Mandello del Lario e la zona del depuratore prima di Montecchio Nord a Colico. Risulta inquinato il campione prelevato nei pressi della foce del fiume Adda a Colico.
"Ancora una volta i risultati della analisi sul Lario rivelano una condizione di salute del lago davvero preoccupante - commenta Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente -; nonostante quest'anno la normativa sulla balneazione sia cambiata, divenendo più permissiva, i punti inquinati restano ancora molti. Dai risultati emerge chiaramente il deficit di depurazione di cui soffre il lago il cui sistema di trattamento delle acque si dimostra in alcuni casi inesistente e in altri inefficiente, addirittura sottodimensionato nei due capoluoghi che si affacciano sul Lago. A farne le spese le acque del lago ma anche quella dei molti torrenti che alimentano il Lario".
I problemi per il Lario però non si fermano alla depurazione. Troppo il cemento che è cresciuto in questi anni in riva al Lago. Per la prima volta nella storia della campagna, Legambiente ha deciso di assegnare le bandiere nere, il poco ambito riconoscimento dato in questa tappa della campagna alle amministrazioni che hanno accelerato troppo sull’urbanizzazione. Ad aggiudicarsi il titolo di “reginette del cemento” sulla sponda lecchese sono le amministrazioni di Colico e Dorio per aver aumentato la superficie urbanizzata di oltre il 30% dal 1999 al 2007.

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