mercoledì 5 maggio 2010

Il PdL rifiuta il confronto sulla Scuola pubblica

Il galateo per quanto riguarda le relazioni in campo politico insegna che se si vuole organizzare un tavolo di confronto fra due opposti schieramenti, poniamo PD e PdL, le sedi locali dei partiti di riferimento dovrebbero adoperarsi per rendere possibile il dibattito. E’prerogativa e dovere dei politici infatti partecipare a iniziative sul loro territorio di competenza soprattutto se questo corrisponde alla zona dove sono stati eletti, indipendentemente anche da chi promuove le iniziative stesse. Aggiungo che in genere se un relatore è un senatore del Pd viene mandato un senatore dell’opposto schieramento. Con queste poche , ma preziose regole di savoir faire ma anche di correttezza e civiltà, prendo contatti con il Coordinatore provinciale del PdL, il nostro ex Sindaco Dario Perego. Provvedo a trasmettergli anche i documenti relativi alla nostra iniziativa che come Circolo e Circondario stiamo promuovendo per avvicinare la gente alla "res publica". L’evento che abbiamo in mente e che riguarda la scuola pubblica, un tema molto sentito e attuale per tutti, si compone di due momenti: il primo istituzionale, il 21 maggio, con una tavola rotonda tra il Senatore Antonio Rusconi da una parte e dall'altra un esponente del Centrodestra che dovrebbe appunto scegliere il dottor Perego. Il secondo appuntamento sarà più innovativo e diverso dalle tradizionali conferenze con l'obiettivo di contattare le famiglie. Nel giro di due settimane per ben sette volte telefono al suddetto Coordinatore provinciale del PdL. Mi dice che non ci sono difficoltà, ma che è impegnato una volta perché è in riunione, un'altra perché è via. Gli chiedo che cosa ne pensa del nostra progetto, ma mi accorgo che forse non l’ha neppure letto. Rimando allora documenti. I tempi però stringono e quindi torno alla carica. Mi risponde di nuovo che presto telefonerà la Responsabile organizzativa a cui ha passato la documentazione . Dopo avere inutilmente atteso, non più tanto accomodante, lascio un messaggio sulla segreteria telefonica degli uffici del PdL. Sono passate tre settimane dal primo contatto e all’ennesima telefonata pretendo il numero di cellulare della responsabile organizzativa del PdL lecchese. Dopo altre due chiamate me lo danno e finalmente parlo con lei. Mi spiega che mi avrebbe telefonato presto per dirmi che il 21 maggio nessuno del PdL sarà presente alla tavola rotonda. Che combinazione: proprio il 21 anche il PdL lecchese ha organizzato un incontro sulla scuola. Mi dice che devo sapere che quando c’è di mezzo Roma diventa lungo trattare per gli aspetti organizzativi.
Io in realtà non so nulla e capisco ancora meno. Quello che comprendo però è che il problema della scuola mette in serie difficoltà quelli del PdL che non accettanno il confronto e anzi cercano di boicottare incontri dove si potrebbe dialogare tutti insieme e rendere un servizio alla popolazione indipendentemente dagli schieramenti di appartenenza, promuovendo la stessa sera della nostra iniziativa a Robbiate un convegno sulla scuola a Lecco e guarda caso sempre sulla scuola. Devo dire che sono delusa. Un grande partito come il PdL non ha un esperto sulla scuola da far partecipare ad un convegno organizzato per i cittadini dei 12 paese del Meratese? Mi sarei aspettata una adesione convinta perché era una possibilità in più per il PdL del nostro territorio di fare capire la manovra Gelmini . Il progetto del PD era stato pensato appunto per rendere un servizio a tutti i cittadini, non per propaganda politica. La presenza dei rappresentanti di tutte e due gli schieramenti era garanzia di una informazione seria e puntuale. Ma forse i politici del PdL hanno paura e non sanno come giustificare un provvedimento che di politico non ha nulla.

Luciana Vidili

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