giovedì 31 ottobre 2013

Dove sono finite le "emergenze sociali"?

Pubblichiamo l'interrogazione presentata dal nostro Capogruppo Consiliare Cesare Perego sul tema delle emergenze sociali

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate – Emergenze sociali Merate, 21 Ottobre 2013

Premesso che:
  • L’ interrogazione che il gruppo “Insieme per Merate” ha presentato il 4 aprile 2013 e che è stata discussa in Commissione Servizi il 6 Maggio, ha voluto portare all’attenzione dei consiglieri comunali la necessità di verificare lo stato di emergenza delle famiglie a Merate insieme al tema della compartecipazione dei costi così come oggi avviene secondo il regolamento di applicazione l’ISEE in vigore dal 9 aprile 2002.
  • Nella discussione del 6 maggio 2013 l’amministrazione ha illustrato come sta avvenendo la sperimentazione del fattore famiglia , istituito nel febbraio 2012 dalla regione Lombardia, che potrebbe sostituire l’utilizzo dell’ISEE attualmente in vigore.
  • Raccogliendo l’invito espresso dall’Assessore Emilio Zanmarchi nel corso dei lavori della Commissione citata, in data 1 Giugno 2013 abbiamo trasmesso una nota al Presidente Luciano Marsoni ed alla Amministrazione con la richiesta di un confronto sui temi di sopra.
  • In particolare lo scorso Giugno scrivevamo: “Siamo pertanto convinti che occorra predisporre per settembre 2013 una serie di interventi che “anticipino” alcuni possibili correttivi dell’ISEE futuro, oltre che dare vita a nuove iniziative che siano di contenimento del fattore povertà. Questo è uno dei primi temi di lavoro da portare in commissione".
  • Scrivevamo inoltre: “Chiediamo pertanto di portare in commissione la presentazione di come nel corso dell’anno 2012 siano stati impiegati gli strumenti previsti dal Regolamento comunale di sopra. In particolare quali interventi integrativi (art.16) quali straordinari (art.17) quali sostitutivi (art 18) siano stati attuati. Chiediamo inoltre di presentare come si intervenga sui servizi e interventi per anziani e disabili".
Non avendo ancora ricevuto alcun riscontro alla nostra richiesta sono a richiedere:
  • Quali provvedimenti si sono presi per certificare il reddito ISEE in tempi più corti dello standard per accogliere la situazione di ingresso delle famiglie in cassa integrazione /mobilità/ o altre forme di caduta di reddito dovute alle crisi aziendali che si moltiplicano
  • Quale correttivi siano presenti a favore delle famiglie numerose nei “criteri generali per la determinazione delle tariffe” relativamente alla percentuale di copertura dei costi previsti per i singoli servizi, e alla differenziazione della contribuzione da parte degli utenti mediante le fasce ISEE
  • Quale sia la situazione dell’emergenza casa riscontrata a Merate (sfratti /graduatorie case ERP/morosità mutui)
  • A quanto ammontano nel quadriennio 2010-2013 gli ausili finanziari erogati ai sensi del “Regolamento Comunale per la concessione di sovvenzioni e contributi, ausilii finanziari per l’accesso agevolato ai servizi socio-assistenziali” in vigore dal 2007 per spese base (alimenti/ utenze/mediche)
  • Quale è lo scenario 2013 dei Fondi Sociali regionali
  • Quanti buoni sociali e voucher fondo affitti sono utilizzati da cittadini meratesi anno 2012 e 2013?
  • Quali sono i passi concreti realizzati nel 2013 per attivare il Segretariato sociale promossi dall’Amministrazione e che ruolo potrà giocare a breve termine sett 2013-2014?
Non è richiesta risposta scritta.
In attesa di vostro gradito riscontro, porgo distinti saluti

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di "Insieme per Merate"

venerdì 25 ottobre 2013

Gli interventi di contrasto alla povertà

Il 7 ottobre i Consiglieri comunali di “Insieme per Merate” Cesare Perego e Achille Panzeri hanno incontrato i componenti del gruppo Persona dell'associazione “Merate in Comune” per affrontare i temi della povertà e della crisi che saranno determinanti nelle prossime scelte politiche e amministrative, anche locale. Era stata sollecitata più volte pure l'istituzione di una apposita Commissione Comunale dedicata alle emergenze sociali ed alle scelte tariffarie sui servizia a Merate, tra le quali quella dei buoni-pasto. Purtroppo la proposta non ha ancora ottenuto alcun tipo di riscontro né di interesse da parte dell'Assessore ai Servizi alla Persona e neppure dai Consiglieri comunali del gruppo di maggioranza Lega Nord – PdL/Forza Italia.

Quali cambiamenti si stanno registrando dal punto di vista delle famiglie in condizioni di vulnerabilità e da cosa derivano? Da anni il principale indicatore per la misurazione della povertà è il dato sulla “povertà relativa”, dato che appare stabile in Lombardia quindi si comincia a pensare che sia un indice che fatichi a cogliere le dinamiche in evoluzione. Occorre anche valutare con rigore metodologico quale sia la reale portata del fenomeno della povertà assoluta.
Nella ricostruzione del quadro delle famiglie in condizioni di vulnerabilità la prima considerazione da fare è quindi connessa al limite dei dati a disposizione. Gli approfondimenti condotti dall’Ores (Osservatorio Regionale sull’Esclusione Sociale) sono stati in grado di mostrare la forte solitudine relazionale che caratterizza le persone e le famiglie in condizioni di vulnerabilità. Nel rapporto “L’esclusione sociale in Lombardia – terzo rapporto - 2010" si legge che "povertà non è solo assenza di risorse economiche ma anche carenza di relazioni, esiguità di capitale sociale fragilità delle condizioni di salute, ovvero una serie di fattori ch unitamente a reddito e patrimonio influenzano pesantemente la qualità della vita".
Una politica locale/meratese di intervento in questo settore tenga bene presente questo aspetto perché occorre chiedersi se la tradizionale capacità dei paesi di intervenire nel promuovere soluzione attivando reti informali (le parrocchie, le parentele, le amicizie...) stia diminuendo o scomparendo. I servizi sociali non vengono più investiti da interventi per l’utenza storica, quella caratterizzata da compresenza di molteplici fattori problematici cronici (che significa una presa in carico globale e continuativa nel tempo) oggi compare agli uffici una utenza specifica che ha un bisogno specifico e urgente, una di queste è la casa. La presenza di un lavoro non rappresenta più una garanzia di autonomia. Si assiste così ad una crescente richiesta di aiuto da parte di categorie di persone che presentano carenze di risorse materiali a causa di redditi insufficienti rispetto all’attuale costo della vita e dei servizi, difficoltà che accentuano ma a volte anche originano:
  • problematiche e fragilità delle relazioni
  • senso di insicurezza
  • solitudine
  • conflitti
Le Famiglie si trovano in difficoltà non solo per l’accesso , quanto per la permanenza nell’abitazione principale, a causa dei costi onerosi dei canoni di locazione ma anche nella sostenibilità nel pagamento delle rate dei mutui. L’alternarsi di periodi di disoccupazione, la riduzione dell’orario di lavoro, il ricorso a cassa integrazione ha progressivamente portato ad una erosione dei risparmi ed alla difficoltà delle famiglie nell’affrontare spese ordinarie e soprattutto spese straordinarie.
I principali interventi che risultano già attivi in termini di “welfare casa" sono:
  • Fondo Sostegno Affitti (nel 2012 è stato azzerato il contributo statale) è stato attivato dalla regione il Fondo Sostegno delle famiglie con disagio economico acuto
  • Fondo per chi ha subito sfratti o licenziamento (introdotto nel 2011) 
  • Mutui agevolati per giovani coppie (-2% del tasso di interesse)
  • Patto salva mutui
Relativamente ad il tema casa, le azioni a cui i servizi sono ricorsi tradizionalmente (assegnazione alloggio ERP-erogazione contributi regionali del Fondo Sociale Affitti- intervento economico di sostegno delle spese come utenze ed affitto etc si stanno progressivamente rivelando insufficienti a causa della crescente domanda. Ciò ha spinto alcuni territori verso la ricerca di soluzioni alternative quali:
  • la messa a disposizione di servizi di housing temporaneo (supporto tempestivo ,ma circoscritto nel tempo) Si tratta di soluzioni che vedono l’accesso a strutture e servizi a prezzi calmierati, rivolti a chi non appartiene alle classi che hanno diritto all’accesso ad alloggi di edilizia residenziale pubblica
  • costruzione di gruppi /reti sovra comunali finalizzati alla ricerca di alloggi per i quali attivare “affitti concordati” più sostenibili rispetto al mercato attuale.
Nei territori permane un frequente ricorso all’erogazione di trasferimenti monetari seppure con alcune variazioni rispetto agli anni passati:
  • diffusione di fondi economici integrativi ad hoc; viene usato per “riduzione di tariffe e rette,erogazione di aiuti e sussidi come buoni spesa, prestiti d’onore, contributi per fronteggiare scadenze”
  • crescita del ricorso al microcredito
  • azioni di supporto e accompagnamento ad un consumo consapevole

Cesare Perego
Capogruppo Consiliarie di "Insieme per Merate"

giovedì 3 ottobre 2013

Pantomima in Consiglio Comunale

 La pantomima è stata determinata dalle modalità di presentazione della mozione: protocollata il giorno precedente alla seduta del Consiglio Comunale, inserita il giorno seguente nell’Odine del Giorno con avviso ai Consiglieri il pomeriggio antecedente la seduta. La prassi ed il buonsenso, perché il regolamento non è chiarissimo al riguardo, vorrebbero che una mozione sia protocollata qualche giorno prima della seduta di Consiglio, ivi presentata e discussa nella seduta successiva. Ciò per lasciare il tempo ai Consiglieri di valutarla in scienza e coscienza, comprenderla ed, eventualmente emendarla, concetto ribadito, al di là del Regolamento, dalla Segretaria Generale.
La modalità seguita, invece, è stata caratterizzata da un non rispetto dai Componentio del Consiglio Comunale che si sono trovati a valutare una delibera senza una previa conoscenza. Sarebbe stato più corretto porre all’Ordine del Giorno una lettura della mozione, propedeutica alla votazione in un successivo Consiglio Comunale.
Molto centrato è stato l’intervento, dopo la lettura della mozione, del Capogruppo di Maggioranza Ernesto Sellitto, che ha censurato le sopradescritte modalità proponendo, data l’asserita urgenza di portare la mozione in una seduta da tenersi l’indomani, sabato.
Il Sindaco ha, allora, invitato il Consiglio a votare la posposizione della mozione in una successiva seduta di Consiglio: i Consiglieri hanno approvato all’unanimità, inspiegabilmente anche con l’assenso della Firmataria, la mozione cosiddetta urgente.
Si sa che anche i Consiglieri tengono famiglia per cui la proposta di Ernesto Sellitto è caduta: la seduta dell’indomani, sabato, è svanita e la mozione verrà discussa in data da destinarsi. E così l’urgenza è miracolosamente svaporata!
Entrando del merito della mozione, alcune considerazioni.
Da essa apprendiamo che il Sindaco Andrea Robbiani ha inviato una diffida al Presidente del Consiglio Enrico Letta, per “l’indecisione e l’insicurezza che anima l’azione irresponsabile dell’attuale Governo”. Detta diffida non compare sul sito comunale, né si capisce come si configuri giuridicamente: forse il Sindaco intima al Presidente del Consiglio di superare l’indecisione e l’insicurezza; se non lo facesse nei tempi dovuti si rivolgerebbe all’Autorità giudiziaria competente?
L’ aumento della spesa pubblica, negli ultimi quattro anni, si è arrestato (fonte CGIA Mestre). Le entrate tributarie sono in aumento, in particolare, dal 2009, quindi anche durante il Governo targato Silvio Berlusconi - Umberto Bossi.
L’articolo 1 della Costituzione non riporta il “consenso del popolo”, ma la sua “sovranità”. Ritengo che il referendum per l’ottenimento dello Statuto Speciale abbia carattere consultivo e che l’istituzione di detto Statuto richieda una modifica costituzionale in quanto l’Art. 116 della Costituzione riporta essere gli “…statuti speciali adottati con leggi costituzionali.” In buona sostanza penso che, invece di far proliferare le regioni a statuto speciale, vadano eliminate da tale status le attuali, con l’ esclusione della Provincia di Bolzano, per evidenti ragioni storiche.

Ernesto Passoni
Consigliere Comunale del Gruppo di "Insieme per Merate"

martedì 1 ottobre 2013

Mensa scolastica, volevano "farci la cresta"

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata dai nostri Consiglieri Comunali di "Insieme per Merate" sul centro di cotturi unico di via Montello

Merate 30 Settembre 2013

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate, relativa all’allestimento del centro cottura del plesso di via Montello e relativo bando di gara.

Premesso che:
  • il 15 Aprile 2013 è stato pubblicato il bando di gara per l’affidamento in concessione del Servizio di ristorazione scolastica e pasti domiciliari per i comuni di Galbiate e di Colle Brianza - periodo 01/09/2013 - 31/08/2016;
  • dai verbali di gara pubblicati il 04/06/2013 dal Comune di Galbiate risulta aver partecipato alla gara anche la Sercar S.p.A. ( in data 31/05/2013, protocollo 6922);
  • con delibera N° 88 del 28 maggio 2013 la Giunta Comunale di Merate autorizzava la Sercar S.p.A. Concessionaria del servizio di refezione scolastica per il comune di Merate a servirsi del Centro Cottura del plesso di via Montello per la fornitura dei pasti per il servizio di refezione scolastica dei Comuni di Galbiate e di Colle Brianza;
  • in tale occasione il Centro Cottura di via Montello veniva accreditato per un limite massimo giornaliero di produzione di 1500 pasti;
  • nella stessa delibera era compreso l'impegno della Sercar S.p.A. al riconoscimento, all'aggiudicazione del bando, di un importo a titolo di royalties al Comune di Merate di € 0,30 oltre IVA a pasto;
  • all'apertura delle buste alla gara indetta dal comune di Galbiate emergeva che l'offerta economica della Sercar S.p.A. era pari ad € 4,60 a pasto oltre IVA.
Considerato che:
  • Sercar S.p.A. ha vinto il bando del Comune di Merate, offrendo un prezzo a pasto di € 5.72 oltre IVA;
  • la quota ammortamento per allestimento del Centro Cottura ammonta a € 0.78 oltre IVA (€ 0.40 a carico del Comune e € 0.38 a carico degli utenti del servizio);
  • il costo di trasporto del pasto può essere valutato in € 0.30 cadauno.
Gli interroganti chiedono:
  • Quanti sono stati i pasti erogati nel periodo 1/9/12-30/8/13 (Camst + Sercar)
  • Qual è l’effettivo potenziale pasti da considerare, dato che in occasioni diverse sono state fornite differenti stime sul potenziale  pasti nel nuovo Centro Cottura (800,1000/1100,1500)
  • A quale scopo l’Amministrazione intende destinare gli utili derivanti da eventuali royalty incassate
  • Quali sono, a parere della Giunta, le motivazioni per cui Merate (sulla base di evidenze rilevate da siti Comunali e riprese dagli organi di stampa) paga - al netto dell'ammortamento del centro e quindi con un costo di ammortamento a carico del Fornitore pari a 0 - un prezzo più alto rispetto ad altri Comuni della zona, pur richiedendo un numero di pasti molto superiore che dovrebbero consentire economie di scala
Si richiede, inoltre:
  • Quale è stata la decisione presa sul modus operandi in Casa Albergo Leoni, dato che il capitolato lasciava aperta ai concorrenti la possibilità di utilizzare Via Montello o di operare in modo autonomo per la preparazione dei pasti per gli ospiti della Casa Leoni.
  • Di avere conferma che la componente del costo del pasto relativa all'ammortamento della realizzazione del Centro Cottura (pari a 0,78 euro/pasto) non verrà considerata nel conteggio relativo all'aggiornamento annuale del costo
  • Se, all’atto della determinazione delle nuove tariffe 2014 per accesso alle prestazioni ed ai servizi comunali, la Giunta valuterà l'opportunità che l'Amministrazione si prenda carico dell'onere di 0,78 euro/pasto relativo all'ammortamento del Centro Cottura
Cordiali saluti

I Consiglieri del Gruppo Consiliare di "Insieme per Merate"
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

domenica 28 luglio 2013

Una Giunta lacerata, una città senza governo

Le notizie apparse sulla stampa di questa settimana, con le interviste al Sindaco Robbiani e all’Assessore Procopio, in cui dichiarano l’alleanza PdL - Lega Nord non riproponibile per il futuro e quindi l’intenzione di presentarsi divisi alle prossime elezioni amministrative, confermano che l’attuale coalizione che governa Merate è - per dirla anche con le parole del dottor. Dario Perego, ex segretario provinciale PdL - “finita ormai da mesi”.
Nel Consiglio Comunale di insediamento dell'attuale Amministrazione del 25.09.2009 fu descritta la lista unitaria Popolo della Libertà - Lega Nord per l'Indipendenza della Padania quale naturale espressione della volontà di governare insieme. Si affermava che il Centrodestra di Merate era chiaramente identificato a fronte di un Centrosinistra che si nascondeva dietro lo schermo di una lista civica.
Peraltro, in occasione delle ultime elezioni politiche alcuni componenti di Maggioranza, scompaginando l'architrave politica sopra descritta, hanno aderito ad un terzo Partito, cioè Scelta Civica.
Questo fatto unito alle notizie di stampa sopra riportate ci inducono ad alcune riflessioni
Noi di Insieme per Merate siamo preoccupati soprattutto per le ricadute negative per il governo della città nell' ultimo scorcio di Consigliatura. I mesi che verranno si prospettano non facili, in attesa delle decisioni di Roma che avranno incidenza anche sul bilancio comunale.
Può una Giunta lacerata al suo interno, in cui Sindaco e taluni Assessori non esprimono un univoco intento politico-amministrativo, continuare a guidare la città per il restante periodo del mandato amministrativo?
Molti progetti approvati ultimamente ed altri ancora all’orizzonte sono programmi a lunga scadenza (15 - 20 anni) che coinvolgeranno duramente anche le prossime Amministrazioni.
Riteniamo che l'attuale Amministrazione di Merate sia percorsa da fratture interne, trasversali ai Partiti costituenti e quindi caratterizzata da debolezza politico-amministrativa, che, forse, renderebbe necessario portare ad una ridefinizione delle deleghe interne alla Giunta.


Il Gruppo Consiliare "Insieme per Merate"
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

sabato 29 giugno 2013

Cinque anni di crisi, un terzo di nuovi poveri in più

Aumenta chi non riesce a ritrovare più il lavoro. Aumentano le richieste di pacchi viveri e sostegno materiale. Continua a crescere, soprattutto tra gli italiani, il numero di chi non ha un reddito sufficiente per soddisfare i bisogni primari.

Dall’ultimo Rapporto sulle povertà nella diocesi di Milano, basato sui dati raccolti dagli operatori dei centri di ascolto e dei servizi di Caritas Ambrosiana ne corso di tutto il 2012, emerge quanto la crisi non solo stia privando di opportunità una fascia crescente della popolazione, ma stia ormai rubando anche la speranza di potere ritrovare un lavoro a chi lo ha perso. Spia di questo fenomeno è anche il calo della popolazione straniera, che comincia ad avvertirsi soprattutto tra alcune nazionalità. Calo, che benché paia più determinato dalla rinuncia a ricongiungere nel nuovo paese il nucleo familiare piuttosto che dalla decisione di andarsene altrove o rimpatriare, dimostra quanto la crisi stia modificando il progetto migratorio di chi era venuto tra noi in cerca di un futuro migliore.
Il dato più drammatico che emerge dai primi dati analizzati riguarda l’aumento dell’11,5% dei disoccupati da oltre 1 anno. In questo scenario ad entrare in crisi è anche la speranza di poter ritrovare una nuovo posto di lavoro. Prevalgono frustrazione e rassegnazione. Questi sentimenti spiegano perché, ad esempio, continuino a crescere le richieste ai centri di ascolto di aiuti immediati. Dal 2008 al 2012 sono aumentati del 31,4% coloro che chiedono pacco viveri e sostegno materiale. Questa richiesta non riguarda più solo gli stranieri ma ormai in misura uguale anche gli italiani. Nel corso del 2012 gli italiani che hanno chiesto cibo ai centri sono stati il 37%, percentuale pressoché simile a quella registra tra gli immigrati.
Anche l’analisi dei bisogni espressi dagli utenti dei centri di ascolto segnala la profondità della crisi e lo sconforto che sta generando tra chi ne è colpito Proprio tra gli italiani il bisogno di reddito supera quello di occupazione ed è pari al 57,6%, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2011.
Esso è particolarmente avvertito dalle donne italiane, tra le quali raggiunge il 62,4%, con un incremento di 4,5 punti percentuali sul 2011. In questo quadro si pone la questione degli immigrati. Gli stranieri (tra comunitari, extracomunitari irregolari e regolari) continuano a costituire oltre il 70% degli utenti dei centri di ascolto, anche se il dato fa registrare un calo di 2 punti percentuali rispetto al 2011. La contrazione del dato relativo alla componente straniera è in gran parte riconducibile al sensibile calo nella presenza di persone provenienti dal Perù e dall’Ucraina, da sempre tra le prime 5 nazioni di provenienza degli assistiti della rete Caritas: le prime sono diminuite del 18% rispetto all’anno precedente, le seconde del 19,5%.
Durante i colloqui con gli operatori Caritas molti stranieri provenienti da questi paesi hanno apertamente manifestato il desiderio di ritornare in patria. Il Rapporto non rileva dati circa i rientri di fatto avvenuti tra coloro che si sono rivolti ai centri di ascolto, ma sicuramente questo desiderio sta limitando l’avvio di procedure per i ricongiungimenti familiari e per chiamate di parenti e amici. Si tratta di un fenomeno strettamente connesso alla crisi economica, che ha fortemente condizionato le possibilità di inserimento lavorativo degli stranieri, e li ha disillusi sulla possibilità di superare i loro problemi economici nel nostro paese.

giovedì 27 giugno 2013

Panem et circenses

“Panem et circenses”, il “panem” manca, rimangono solo i “circenses” del circo politico di Andrea Robbiani & company. Mentre fuori dalla porta della Caritas c’è la fila di stranieri e italiani che non hanno da mangiare e altrettanto avviene agli sportelli dei servizi alla persona comunali, il borgomastro e il suo delfino Giuseppe Beppe Procopio pensano all’ampliamento della piscina comunale.
E’ un’opera talmente importante che nel piano triennale dei lavori pubblici presentato mercoledì sera in assise comunale è classificato addirittura con una priorità maggiore rispetto al Cdd, il Centro per disabili di via Fratelli Cernuschi del quale si parla da tre anni senza che si sia fatto niente.
I generali delle truppe verdi-azzurre sostengono che è una struttura sociale e che bisogna fare in fretta per non perdere l’opportunità di un finanziamento. Tornano in mente i tempi di Palazzo Tettamanti, quando in una manciata di giorni si approntò un progetto fallimentare con il miraggio di un contributo mai arrivato e che si sta tutti pagando con l’ennesima “eterna incompiuta“, proprio come accaduto piazza Monsignor Natale Basilico alias Area don Cesare Cazzaniga.
Di certo cè solo che occorrerà cominciare a pagare un leasing di 250mila euro con denaro di tutti i contribuenti, mentre gli incassi dell’impianto andranno dritti nelle tasche dei futuri gestori.
E a proposito di soldi di tutti: perché i costi del centro di refezione scolastica che è un servizio di primaria importanza devono ricadere interamente sugli utenti, mentre noi tutti ci si deve sobbarcare il prezzo di un tuffo e di qualche bracciata in acqua? Questione di scelte.
Ma se i pidiel-leghisti, che hanno cominciato a trasmettere il primo degli spot elettorali, pensano di recuperare il consenso perduto in una legislatura disastrosa e vincere le prossime elezioni con i giochi da circo, probabilmente si sbagliano, perché ai cittadini che hanno fame non si può rispondere “S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche” - Se non hanno il pane che mangino brioche - come Maria Antonietta, che tra l’altro fece una brutta fine…

Marco Airoldi

giovedì 13 giugno 2013

Isee o fattore famiglia: non solo interventi ma anche servizi

“Le famiglie povere sono prive di diritto a sostegno pubblico, diversamente da quel che accade all’estero, non c’è per esempio diritto ad intervento pubblico a casa dell’anziano non autosufficiente, possono venir meno a discrezione degli enti. La politica nazionale si è comportata come se la realtà del paese non si fosse modificata e continua ad identificare il welfare con le pensioni e gli ospedali”

L’ interrogazione che i Consiglieri Comunali del gruppo di “Insieme per Merate” hanno presentato il 4 aprile e che è stata discussa in Commissione Servizi il 6 Maggio ha voluto portare all’attenzione dei Consiglieri Comunali tutti la necessità di verificare lo stato di emergenza delle famiglie a Merate insieme al tema della compartecipazione dei costi, così come oggi avviene secondo il regolamento di applicazione l’ISEE in vigore dal 9 aprile 2002. Nella discussione del 6 maggio l’Amministrazione ha illustrato come si sta svolgendo la sperimentazione del “fattore famiglia”, istituito nel febbraio 2012 dalla Regione Lombardia, che potrebbe sostituire l’utilizzo dell’ISEE. Raccogliamo pertanto l’invito espresso dall’Assessore Emilio Zanmarchi, che nel corso dei lavori della Commissione ha recipito la sollecitazione ad avviare un confronto su questi temi, con una prima nota che contiene una serie di argomenti da affrontare in Commissione.

ISEE O FATTORE FAMIGLIA

Lo scorso 27 maggio 2013 la conferenza unificata Stato-Regioni ha dato via libera formale alla revisione del vecchio sitema ISEE. L’intesa con le Regioni che prevede il rafforzamento del principio secondo il quale le Regioni (ma anche i Comuni) potranno aggiungere ulteriori criteri di selettività sulle condizioni economiche dei soggetti beneficiari, dovrebbe aver fatto superare lo stop imposto nel dicembre 2012 dalla Regione Lombardia al raggiungimento dell’accordo.
E’ nostra opinione quindi che i recenti sviluppi del dibattito nazionale sul decreto di revisione dell’ISEE prevista dalla legge 214 del 22 dicembre 2011 porteranno i Comuni alla revisione degli strumenti attualmente in uso secondo obiettivi che sono ampiamente condivisi La Lombardia potrebbe “ostinarsi” a voler percorrere comunque lo schema che va sotto il nome di “fattore famiglia” oppure far prevalere la necessità di lavorare entro i confini nella normativa nazionale dell’ISEE modificato.
In entrambi i casi però i tempi che la revisione normativa potrebbe richiedere per entrare in vigore potrebbero non coincidere con l’urgenza di intervenire su un tessuto sociale che si trova in piena emergenza. Siamo pertanto convinti che occorra predisporre per settembre 2013 una serie di interventi che “anticipi” alcuni possibili correttivi dell’ISEE nuovo, oltre che dare vita a nuove iniziative che siano di contenimento del fattore povertà. Per correttivi intendiamo una revisione dei criteri generali per la determinazione delle tariffe nella percentuale di copertura dei costi previsti per i singoli servizi, e la differenziazione della contribuzione da parte degli utenti mediante le fasce ISEE.
Pensiamo inoltre che chi vede variare sensibilmente il suo reddito debba poter certificare ai fini ISEE la sua situazione in tempi più rapidi degli attuali 12 mesi. Ricordiamo che chi va in cassa integrazione provenendo da un reddito lordo fino a 2.075 euro percepisce 959 euro lordi, e chi aveva stipendio superiore arriva a percepire 1.152 euro lordi. L’aspettativa di una aggravamento della situazione sociale ed economica risiede nel fatto che la crisi economica è ad alta intensità (la caduta del PIL nel periodo 2008-2013 è stata pari al 8,3%), ma soprattutto si sta prolungando nel tempo.Tale convinzione risiede nella lettura di queste cifre:
  1. Le previsioni sul 2013 di arretramento del pil del 1,3% implica che la caduta si fermi nel secondo semestre. Questa ipotesi già ora è facile considerarla dissolta.
  2. Infatti l’ ISTAT ha pubblicato (31 maggio) il dato della disoccupazione raggiunto al 30 aprile che è pari al 12%,(il dato del 30 marzo 2013 era dell’11,5%)
  3. I consumi interni continueranno a diminuire (e l’IVA aumenterà provocando ulteriore riduzione dei consumi)
NON SOLO INTERVENTI MA ANCHE SERVIZI
  1. Il Comune di Merate ha uno strumento “Regolamento Comunale per la concessione di sovvenzioni e contributi, ausilii finanziari per l’accesso agevolato ai servizi socio-assistenziali” in vigore dal 2007. In esso trovano spazio una serie di interventi per le persone adulte in difficoltà, per le persone anziane e con disabilità. I disagi sociali che tipicamente emergono sono quelli dell’accesso alla casa, con la enorme difficoltà di costruire una serie di alloggi per l’emergenza e la caduta del reddito e l’impossibilità di far fronte a spese base (alimenti/ utenze/mediche). In questi casi le uniche strade sono i pochi soldi erogati “una tantum” dal Comune ed i banchi alimentari (Caritas/Croce Rossa /Parrocchie). Chiediamo pertanto di portare in Commissione la presentazione di come nel corso dell’anno 2012 siano stati impiegati gli strumenti previsti dal Regolamento comunale di sopra. In particolare quali interventi integrativi (art.16) quali straordinari (art.17) quali sostitutivi (art 18) siano stati attuati. Chiediamo inoltre di presentare come si intervenga sui servizi e interventi per anziani e disabili.
  2. La politica delle erogazioni di contributi monetari è molto critica ( limiti di risorse disponibili, può aggravare segni di disagio sociale (le dipendenze), ma se non si previene l’emergenza, occorre prendere atto che è l’unico intervento che si può fare. C’è il rischio che la riduzione delle risorse spinga il welfare ad orientarsi sulle situazioni emergenziali sacrificando investimenti verso politiche, servizi ed interventi preventivi ed orientati alla costruzione del benessere delle comunità locali. Chiediamo di affrontare il tema di quale strategie di contenimento delle fragilità si possono attivare in continuità con le politiche regionali: quale è lo scenario 2013 dei Fondi Sociali regionali? quanti buoni sociali e voucher sono utilizzati da cittadini meratesi?
  3. Già oggi è evidente l’impossibilità del Comune di far fronte da solo alla situazione delle emergenze. Nel regolamento citato sopra si legge: “...attraverso la funzione di segretariato sociale vengono attivati interventi di consulenza/chiarificazione/filtro ed invio ai servizi”. La recente ripresa dell’attivazione del Segretariato sociale promossa dall’Amministrazione che ruolo potrà giocare a breve termine sett 2013-2014? I cittadini in grande difficoltà sono anche quelli privi di reti di protezione proprie, ma nonostante l’attenzione messa nei testi legislativi al ruolo del terzo settore e volontariato, siamo in una situazione di emergenza anche per molte strutture di volontariato o imprese sociali. Le condizioni di lavoro in rapido peggioramento per fasce ampie di cittadini , soprattutto di chi è fuori dal mercato del lavoro ufficiale (coperto da strumenti quale la cassa integrazione) o autonomo sottrae inoltre vitalità delle associazioni. Vi sono esperienze di famiglie che hanno deciso di attivarsi in supporto di altre famiglie in difficoltà, sono esperienze che esprimono una intenzione educativa, ed esperienze con buona dose di flessibilità. La presenza di una rete allargata di protezione sociale offre maggiori possibilità che la fragilità non si trasformi in cronica; la Commissione può cercare di conoscere a che punto stia a Merate questo processo, può promuoverlo in collaborazione per esempio con le Parrocchie?
  4. Nel tentativo di mantenere un equilibrio tra i servizi e risorse c’è il rischio che le ricadute siano sulle famiglie e sugli operatori, anche la tassazione locale deve farsi carico di questa attenzione.
Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di "Insieme per Merate"

mercoledì 5 giugno 2013

Il "Fattore famiglia"

Pubblichiamo l'interrogazione protocollatadai nostri Consiglieri Comunali di "Insieme per Merate" il cosiddetti "Fattore famiglia"

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Robbiani

Oggetto: Interrogazione,- a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate relativa alla sperimentazione a Merate dell’utilizzo del fattore famiglia.

Premesso che:
  • L’indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è stato introdotto nel nostro ordinamento alla fine degli anni ‘90 allo scopo di individuare “criteri unificati di valutazione della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni o servizi sociali o assistenziali non destinati alla generalità dei soggetti o comunque collegati nella misura o nel costo a determinate situazioni economiche” (art1 D.Lgs. 109/98).
  • Negli anni dalle analisi del suo utilizzo, sono emersi alcuni limiti dello strumento vigente, in particolare: 1) l’indicatore mostra scarse capacità selettive nella coda bassa della distribuzione: in particolare oltre il 10% dei nuclei nel sistema presenta un ISEE nullo. 2) la componente patrimoniale appare fortemente limitata dall’operare delle franchigie e da comportamenti opportunistici. Ne risulta che per quasi il 60% della popolazione ISEE, il patrimonio non ha alcun effetto sul valore dell’indicatore. 3) permangono differenze nel tenore di vita che non trovano un riflesso nell’ordinamento prodotto dall’ISEE.
  • Nelle applicazioni pratiche è andato sviluppandosi in questi anni un contenzioso su come far compartecipare al costo delle prestazioni le persone con disabilità e non autosufficienti (il tema è come debba comporsi il nucleo famigliare di tali persone).
  • Il nuovo DPCM di revisione dell’ISEE previsto dal governo nazionale ,a seguito dell’ostruzionismo lombardo che ne ha sbarrato la strada in sede di intesa Stato-Regioni nel dicembre 2012, non ha avuto la possibilità di procedere.
  • La Legge Regionale 2 del febbraio 2012 ha approvato un nuovo indicatore di misura della situazione economica dei cittadini e delle famiglie il fattore famiglia, che modifica i criteri per la partecipazione alla spesa dei servizi da parte dei cittadini.
  • La Regione ha previsto che Merate sia uno dei 15 comuni in cui si procederà alla fase sperimentale.
  • Il termine previsto per la chiusura delle sperimentazioni è LUGLIO 2013
Gli interroganti chiedono:
  • Di avviare un analisi congiunta con le opposizioni sul tema della compartecipazione alla spesa sociale e sociosanitaria e sullo stato di emergenza economica delle famiglie a Merate e finanziaria dei Comuni.
  • Di presentare in sede di Commissione gli obiettivi che il FFL si prefigge, le principali novità introdotte, rispetto all’ISEE in vigore.
  • Di sapere con quali modalità i Comune sta operando in ordine agli adempimenti previsti dalla sperimentazione vista la scadenza ravvicinata di Luglio 2013.
  • Di conoscere se l’adesione alla sperimentazione da parte dei cittadini sarà volontaria e comporterà per lo stesso la produzione di altra documentazione e dati rispetto a quelli previsti per il calcolo ISEE.
  • Se si prevede per alcune unità di offerta e a fronte dell’autonomia tariffaria del Comune un reale beneficio per il cittadino coinvolto, per evitare il rischio che il cittadino non aderisca alla sperimentazione.
  • La sperimentazione a Merate avverrà in modo diffuso o solo per alcuni gruppi di utenza, se valesse questa scelta per quali utenti?
  • Che valutazione è stata fatta del processo di sostenibilità (risorse umane tecnologiche e materiali) per realizzare la sperimentazione con le conseguenti riorganizzazione dei processi di lavoro degli uffici comunali coinvolti?
  • Chiediamo inoltre di conoscere se nel Comune di Merate esistono altre misure sperimentali già avviate in materia di strumenti per la misurazione della situazione economica dei cittadini e delle famiglie.
Per la presente non è richiesta risposta scritta.
Ringraziando, salutiamo distintamente Merate

Il  Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
Cesare Perego, Gabriella Mauri, Achille Panzeri,
Ernesto Passoni, Roberto Riva

martedì 19 marzo 2013

Caro mensa, facciamo bene i conti

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata nei giorni scorsi dai nostri Consiglieri Comunali di "Insieme per Merate" circa l'aumento delle tariffe per la refezione scolastica a carico degli utenti

Merate, 8 Marzo 2013
Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Robbiani

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate, relativa all’allestimento del Centro Cottura nel plesso scolastico di via Montello.

Premesso che:
  • con Determina n° 260/S3 del 27.11.2012, è stato affidato alla Ditta SERCAR SpA ” il servizio di refezione scolastica e diversi”.
Considerato che:
  • all'incontro tra l’Amministrazione comunale ed i cittadini del 28.02. 2013, organizzato in Sala Civica ed avente per oggetto "aumento tariffe refezione scolastica", molte richieste di spiegazioni da parte dei cittadini sono rimaste eluse;
  • non sono previsti sconti sul prezzo dei pasti nel caso di fruizione da parte di più di un utente del nucleo familiare.
Considerato inoltre che:
  • si rilevano evidenti discrepanze, riguardo al centro unico di cottura, fra: il costo desunto dalla Delibera 105 del 24.07.2012: 667.876,88€ IVA inclusa, al netto degli oneri accessori (spese tecniche, ecc.), coerente con  il costo riportato nei Documenti 1 e 3, del bando di gara: 574.759,27 € IVA esclusa ed il costo dichiarato dall’Amministrazione, nell’incontro di cui sopra, pari a 961.756,00€
  • i dati relativi al numero dei fruitori dei pasti mensa, presentati nella riunione sopra citata, sono diversi da quelli riportati nel Piano per il Diritto allo Studio approvato dal Consiglio Comunale il 26.09.2012.
Gli interroganti chiedono:
  • perché la decisione di realizzare il completamento del centro cottura con la successiva gara d’appalto è stata presa senza confrontarsi preventivamente con l’utenza?
  • Perché il centro cottura, che non è stato allestito nei primi tre anni di codesta Amministrazione, è diventato un'urgenza solo questo anno, in concomitanza di una congiuntura economica tutt'altro che favorevole con la scelta, da parte del Comune, di spalmare sui cittadini il costo che esso afferma di non essere in grado di sostenere? 
  • Qale è il costo totale preventivato per il completamento del centro cottura a cura del Concessionario?
  • Qual è l’incidenza del costo di allestimento del centro cottura sul costo del pasto a regime?
  • Perché l’aggiornamento ISTAT è stato previsto anche sulla componente del costo pasto legata al costo di realizzazione del centro cottura, causando in tal modo un incremento del costo su 15 anni di qualche centinaia di migliaia di euro?
  • Se sia stata valutata l’ipotesi di richiedere ai residenti il solo costo del pasto, depurato dalla componente dovuta all’allestimento del centro cottura, e di considerare quest’ultima componente come un investimento per un’opera pubblica a carico dell’intera comunità di Merate.
  • Se non si ritenga opportuno introdurre sconti nel caso di più fruizioni da parte di componenti lo stesso nucleo familiare; se non si ritenga opportuno rimodulare le fasce I.S.E.E. tenendo conto dell’incremento del costo della vita.
  • Di conoscere, infine, il corretto numero dei fruitori del servizio, suddivisi per tipologia di scuola, per residenza e per fasce I.S.E.E. di appartenenza.
Per la presente non è richiesta risposta scritta.
Ringraziamo e salutiamo distintamente

I Consiglieri Comunali del Gruppo di “Insieme per Merate"
Gabriella Mauri Achille Panzeri Ernesto Passoni,
Cesare Perego Roberto Riva

giovedì 14 marzo 2013

Analisi del voto

Osservando i risultati delle elezioni politiche di Camera e Senato e di quelle regionali Lombardia ottenuti a Merate, si può stimare il tipo di flussi che si sono registrati nella nostra città, con qualche utile considerazione sulla infinita distanza tra la politica di schieramento ed i cittadini. Confronterò il voto nazionale della Camera con quello regionale, poiché i voti validi sono quasi identici (25 voti in più alle regionali), quindi si può ottenere buone informazioni sul credo degli elettori meratesi sulla vicenda regionale: Umberto Ambrosoli ha ottenuto 3.816 voti: alla Camera il Pd ne ha ottenuti 2.514 piùo 224 di Sel e i 14 del Centro democratico per un totale di 2.752 voti. Significa che il candidato Umberto Ambrosoli ha ricevuto 1.064 voti in più. Prevale con il 42,% contro il 39,2%, per un meccanismo però che non si è verificato sull’intero territorio regionale e che lo ha portato alla sconfitta.
Roberto Maroni ha preso invece 3.513 voti, mentre alla Camera Pdl e Lega Nord poù gli altri partiti hannot otalizzano 2.908 precedente, pertanto ha ricevuti 605 voti da altri.
Il Movimento 5 stelle alle regionali è valso 919 voti, alla Camera 1.395, pertanto 476 voti sono stati dirottati su  candidati, in prima battuta si potrebbe ipotizzare in favore di Umberto Ambrosoli. Attenzione è solo un'ipotesi. Il trasferimento di voti (il 34% del totale) si potrebbe valutare come quelli di appartenenti ad un elettorato che voleva fornire un segnale di rottura dal quadro politico per le elezioni parlamentari (non votando l’offerta politica “vecchia”), ma disponibile a effettuare una seconda scelta e non ad isolarsi sulla questione della scelta del governatore, una scelta che a livello del Parlamento Beppe Grillo fermamente rifiuta. Con una battuta dirò che un terzo dei suoi elettori sono “non nativi digitali”.
Gabriele Albertini ha incassato quindi 543 voti, alla Camera la lista di Mario Monti con Udc e Fli hanno preso 1.500 voti , quindi 957 sono trasmigrati altrove.
Il candidatodi Fare ha ottenuto 176 voti alle regionali, mentre alla Camera il movimento di Oscar Giannino si è fermato a 256 voti , quindi 80 in meno. Se nei sostenitori di Fare per fermare il delicno prevale il senso di rottura versa la delusione di una politica di centrodestra mai attuata, probabilmente le schede di scarto saranno andate ad Umberto Ambrosoli, ma non è detto sia stato cos.
Antonio Ingroia e la sua Rivoluzione civile alla Camera ha ottenuto 138 voti: se è prevalso lo pirito di “incazzatura” che il suo elettorato esprime, i voti potrebbero essere andati al Movimento 5 Stelle, oppure ad Umberto Ambrosoli se ha predominato il desiderio di fare diga di sbarramento verso un governatore leghista. Nelle ipotesi che ho formulato: Umberto Ambrosoli = 3.816 - 2752 = 1.064 - 476 = 588. Se escludiamo i voti di “Fare” e di Antonio Ingroia questi 588 voti che gli hanno permesso  di prevalere a Merate potrebbero essere voti dei centristi (il 61% dei voti in uscita dei centristi), poiché appare ragionevole che i 138 voti "suoi" siano andati ad Umberto Ambrosoli.  I voti centristi in favore di Umberto Ambrosoli sono stati solo 450, il 47%, il 53% dei centristi probabilmente ha votato Roberto Maroni. Umberto Maroni = 3.513 - 2.908 = 605. Si tratta di voti arrivati tutti dai centristi? La mia sorpresa a questo punto è grande: perché nella migliore delle ipotesi solo il 30 % dei 1.500 elettori di centro, nella scelta tra un governatore leghista molto noto, sostenuto dagli strenui difensori della destra italiana in piena deriva populista, ed un candidato di centrosinistra, certamente non noto, ma con un profilo che potrebbe piacere ai ai centristi, avrebbe preferito primo?
Qualcosa non quadra. C’è una variante importante alle ipotesi formulate: gli elettori del Movimento 5 Stelle alla Camera sono in parte elettori leghisti o del Pdl delusi/incazzati e quindi avrebbero votato pienamente soddisfatti alle regionali per Roberto Maroni.
Questo farebbe riprendere quota alla percentuale di centristi pro Umberto Ambrosoli, ma porrebbe grossi interrogativi alle proposte progressiste formulate fino ad ora in Lombardia.

Cesare Perego
Capogruppo consiliare del Gruppo di "Insieme per Merate"

lunedì 11 marzo 2013

Il mercato del verde

Allarme ci suscita l’articolo, pubblicato su Merateonline dal titolo: "Merate: la “revisione” del mercato del martedì. Via Alessandro Manzoni e viale Lombardia da rivedere. Ma si ipotizza un trasloco". L'Assessore al Commercio Giuseppe Procopio annuncia la revisione del mercato settimanale del martedì il cui regolamento è ancora fresco di stampa essendo stato approvato e non solo adottato, il 29 gennaio u.s. dal Consiglio Comunale; la revisione è dettata da problemi di sicurezza connessi con l’ubicazione delle bancarelle nelle vie sopra citate.
Si ipotizza una “vera rivoluzione” spostando l’intero mercato dal centro in zona limitrofa; ahinoi l’Amministrazione annovera fra le soluzioni l’area di via Salvador Allende, ovvero la superficie di proprietà comunale che il Piano di Governo del Territorio (PGT), approvato un anno fa, destina a verde (scheda S2b: servizio per il verde).
Si tratta di un’area che si colloca fra Villa Cornaggia, Cascina Vedù ed il Parco delle Piramidi in una delle zone più belle di Merate. Ve l’immaginate una spianata in asfalto di centinaia di metri quadri da destinare alle bancarelle ed a parcheggio? Auspicando un pronunciamento da parte dell’Assessore all’Urbanistica, speriamo che il tema possa venire analizzato anche con le Minoranze come annunciato dall’Assessore al Commercio nella Deliberazione 3 del Consiglio Comunale tenutosi il 29.1.2013.

Ernesto Passoni
Consigliere Comunale del Gruppo di "Insieme per Merate"

martedì 5 marzo 2013

Aboliamo la tassa sulle tende dei negozi

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata settimana scorsa dai nostri Consiglieri comunali sulla vicenda della "tassa sull'ombra" applicata ai commercianti di Merate. L'interrogazione è stata depositata ben prima che l'Assessore al Commercio Giuseppe Procopio comunicasse la volontà dell'Amministrazione Comunale di abrogare tale tassa. In diverse dichiarazioni sugli organi di informazione locale sempre l'Assessore al Commercio Giuseppe Procopio ha rimproverato gli Amministratori della precedente legislatura di non essere intervenuti prima ad abrogarla. Alla precedente Consigliatura tuttavia hanno preso parte anche l'attuale Sindaco Andrea Ambrogio Robbiani e l'attuale Assessore esterno al Bilancio Andrea Massironi, che avrebbero potuto intervenire anche loro in veste di Consiglieri comunali di Minoranza. Ma agli atti non risulta alcun loro intervento in tal senso. Invitiamo pertante l'Assessore Giuseppe Procopio a non voltarsi sempre indietro e cominciare a guardare al futuro di Merate, senza cercare ogni volta polemiche pretestuose che non giovano a nessuno, nè ai Cittadini, nè a lui, nè ai componenti della Giunta della quale è componente. Le elezioni politiche ormai si sono svolte, non ha bisogno di effettuare propaganda a oltranza.

Merate 26 Febbraio 2013

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate, relativa alla modifica del “Regolamento per la concessione di spazi ed aree pubbliche”

Premesso che:
  • è pervenuta ai Consiglieri Comunali una comunicazione dall'Associazione Commercianti ed Artigiani di Merate, “la Nostra Mela”, relativa al canone COSAP per occupazione di suolo pubblico con riferimento a spazi soprastanti (tende retrattili)
  • il Regolamento in oggetto così riporta: “Art. 1 Comma 1: …disciplina l’occupazione onerosa permanente o provvisoria di strade, aree e relativi spazi soprastanti… Comma 3: Sono escluse dal regime concessorio le occupazioni degli spazi pubblici eseguite con balconi, verande bow-windows e simili (infissi di carattere stabile)” e “Allegato B - Coefficienti per la determinazione dei canoni 3) Sacrificio imposto alla collettività e modalità di occupazione f – occupazioni soprastanti il suolo: 0,2” 
Considerato che: 
  • riteniamo sia da rivedere, nella fattispecie, l’onerosità dell’occupazione
Gli interroganti chiedono di verificare:
  • la possibilità di variare il Regolamento, previa approvazione del Consiglio Comunale, al Comma 3, Art. 1, sopra riportato, con l'esclusione anche delle tende retrattili e la conseguente eliminazione del paragrafo:“f – occupazioni soprastanti il suolo: 0,2”, al punto 3) dell’Allegato B.
Per la presente è richiesta risposta scritta.
Ringraziamo e salutiamo distintamente

I Consiglieri Comunali del Gruppo di “Insieme per Merate“
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

giovedì 28 febbraio 2013

Vecchie (e inutili) polemiche e nuove povertà

Recentemente l'Assessorato alle Politiche sociali di Merate ha comunicato che nel 2012 vi è stato un deciso aumento delle richieste di aiuto al Comune. Se prima del 2008 le persone che si rivolgevano ai Servizi sociali potevano essere prevalentemente individui singoli, con l'acuirsi della crisi economica è cresciuto il numero delle famiglie. Il secondo aspetto che va a modificarsi è il mutamento del volto delle famiglie che si rivolgono ai Servizio sociale. Esse arrivano al Comune, dopo aver cercato in tutti i modi di cavarsela da soli. Le famiglie che stanno arrivando ono anche di ceto medio, commercianti e artigiani stanno subendo un impoverimento progressivo. Se la crisi produce danni sul piano materiale, nelle famiglie colpite possono nascere problemi di disagio relazionale, di conduzione del ruolo genitoriale. Cresce la conflittualità della coppia ed aumentano le separazioni. Le educatrici dei nidi e scuole d'infanzia vi possono confermare l'aumento della difficoltà a svolgere il ruolo genitoriale.
Manca attenzione alla famiglia. La politica di sostegno dei prezzi calmierati da parte dell'Amministrazione comunale deve pertanto continuare (riduzione ISEE delle tariffe per nido, pasti, servizio per i disabili, etc).
L'organizzazione del Comune di Merate si sta mettendo al passo con i fenomeni nuovi prospettati dalla crisi? La questione dell'aumento sostanzioso dei costi pasti per gli scolari, che deriva dalla scelta di far pagare alle famiglie la realizzazione del centro cottura, va esattamente nella direzione opposta a quanto si dovrebbe fare per intervenire contro l'impoverimento delle famiglie. Le considerazioni del Sindaco sulle critiche espresse dal PD di Merate per come si sia arrivati all'aumento dei pasti sono tutte centrate sulle vecchie polemiche degli scorsi anni che arrivano persino a contestare l'esistenza di una nuova scuola a Merate.
Qui non si tratta di accettare di cambiare idea ma di rendersi conto che la priorità oggi è contrastare l'impoverimento.
Il Comune di Merate non ha finora messo in agenda la lotta alla povertà, che crescerà vistosamente e deve toccare ancora il picco. Nessuno forse ricorda che è in discussione a livello nazionale una modifica del regolamento ISEE , ovvero l'indicatore della situazione economica delle famiglie attraverso il quale si beneficiano di agevolazione nelle tariffe comunali. La riforma fu bloccata a dicembre 2012 solo dalla dimissionaria giunta Formigoni in Lombardia, tutte le altre regioni erano d'accordo. Nei fatti è condivisa da tutti la necessità di intervenire a sostegno delle famiglie e l' ISEE non deve sovrastimare il possesso della casa, la cui rendita non aiuta certo a pagare i buoni pasto.
Per Merate varrebbe addirittura la possibilità, di applicare in via sperimentale il "Fattore famiglia" perché la Regione Lombardia l'ha inserita tra i 15 comuni lombardi che potrebbero attivarlo. Nulla è stato fatto in questa direzione. Il Consiglio Regionale Lombardo ha approvato il Fattore famiglia, attraverso la Legge Regionale n.2 del 24 febbraio 2012.
Per intervenire sull'indiscutibile eccesso di aumento registrato dalle tariffe sui pasti, reso noto lo scorso gennaio 2013, si potrebbe intervenire così: 
  1. alzare i redditi ISEE sotto il quale si ha diritto ad uno sconto (oggi il massimale è 15.000 euro, troppo basso)
  2. modificare i meccanismi di riduzione applicati (sono il 6% per tutti - 25%, 50%, 75%). Ne beneficiano il 17% degli utenti (132 alunni su 755 ).
La giunta meratese chieda all'Assessore al Bilancio una "quota una tantum": utilizziamola per sperimentare il Fattore famiglia, proprio sulle tariffe pasto (ve ne sono tante nel bilancio meratese , ricordo che per le luminarie occorrono più di 25.000 euro e l'appalto in vigore copre anche il 2013).
Va anche detto che la comunicazione da parte della Amministrazione è stata di nuovo nulla, come era già avvenuto per i parcheggi a pagamento: è un vizio. Il nostro pensiero è che il Comune debba quindi concentrarsi sulla capacità di promozione della cittadinanza partecipativa. Questo sarà il tema dei prossimo anni, il focus va spostato dalle sede degli uffici alla comunità, in un esercizio difficile che presuppone competenze nuove e formazione all'altezza.

Cesare Perego
Consigliere  Comunale del Gruppo di "Insieme per Merate"

domenica 17 febbraio 2013

Il boccone amaro

Aumento delle tariffe per la refezione scolastica: assurdo spalmare l'investimento sulla tariffa, assurdo assoggettare anche la quota di investimento all'aumento Istat!

I costi per la refezione scolastica saranno aumentati, a regime, del 23%, passando da 4,84 a 5,95  euro a pasto, quasi interamente spalmati sulle tariffe a carico delle famiglie degli scolari. L'Amministrazione Comunale giustifica tale aumento con l'avvenuta recente assegnazione dell'appalto per la refezione scolastica, appalto che incorpora anche la realizzazione del centro di cottura presso il plesso scolastico di via Montello.
Riteniamo ingiustificato ed eccessivo detto aumento, che pone a carico delle famiglie degli scolari anche la quota legata all'ammortamento del centro cottura che, costituendo un immobilizzo, dovrebbe essere a carico del Comune. Senza considerare che, come al solito, la Giunta ha ignorato le firme dei cittadini (ben 500), raccolte dai genitori degli scolari.
L'appalto prevede l'aggiornamento automatico annuo della tariffa, in base al coefficiente Istat del tasso di inflazione, anche per la parte legata alla quota di ammortamento. Ciò è veramente anomalo! Assurda è la giustificazione addotta dall'Amministrazione, di aver modificato i parametri del bando, andato deserto in prima istanza, per renderlo più appetibile alle Ditte concorrenti.
Chissà perché, invece, riguardo al bando dell'illuminazione pubblica, il fatto che sia andato deserto viene decantato come un vanto in quanto, per esso, il Comune avrebbe fatto i propri interessi: due pesi e due misure! Al solito l'Amministrazione addebita a quella precedente la colpa per avere pensato ad un centro di cottura; i locali relativi sono stati lasciati, dalla precedente Amministrazione, al rustico, per cui sarebbe bastato che l'attuale Amministrazione di Andrea Robbiani, ritenendo antieconomica la realizzazione di tale centro, con decisione autonoma e legittima, non ne prevedesse la realizzazione.

Partito Democratico del Circolo di Merate

sabato 16 febbraio 2013

La dolce vita a sbafo del Celeste

Sorge il mattino in compagnia dell'alba quando Roberto Formigoni si sveglia, e forse il sonno è il solo bene che non riceve in dono perché tutto il resto graziosamente accetta e prende a Sacro Sbafo. Dalle scarpe di coccodrillo azzurre, "al piè tiepide pelli", che la notte prima il fido servo ha già celato tra le seriche cortine del famoso guardaroba, al primo caffè che beve, zucchero compreso "sono tutte utilità - si legge nel rapporto di polizia - senza dubbio di provenienza illecita".
Poi il "Celeste Signore" - la definizione è del Parini - si ritira in bagno e si imbelletta il viso con la Genescience, duecento euro al barattolo, a base ovviamente di miracolosi peptidi, e spesso si accorge che l'ha quasi terminata e allora afferra il cellulare d'ordinanza e poiché "da tutto è servito e a nullo serve" spedisce da Chenot il suo Willy, segretario "d'amabil rito" che però non sempre riesce a ottenere il rifornimento - pagato a sbafo - dei preziosi Actif Essential: "Tu riesci a farmela avere entro lunedì mattina? Perché se no mi spacca le palle.
Ecco, la Genescience viso, non il contorno occhi. Due ne ha consumate nel giro di...". Quindi, mentre la biacca sul viso si condensa, gli capita persino di inorridire perché l'impertinente Willy, scosso il giogo della servile rima se ne va libero in versi sciolti: "La usi come colla per i manifesti". Ecco, la polizia giudiziaria ha tradotto in linguaggio gelido e tuttavia crudo il delicato giorno pariniano del Celeste Signore, e dunque adesso anche quel matto vestire e gli squillanti colori di cui s'orna le vesti non sono più un'estetica bizzarra, ma il curriculum dello scroccone, conti di sartoria pagati da chissà chi, la giacca arancione di Gianni Campagna, i maglioni che egli stesso ribattezzò compiaciuto formaglioni.... "Gli stilisti Iceberg, Gerani, Richmond, hanno a cuore il mio guardaroba" spiegò in un'intervista a Panorama. E a Massimo Giannini disse: "Non li scelgo io, me li regalano". E le mille scarpe le confeziona un artigiano della Brianza. Chi paga?

Francesco Merlo

mercoledì 13 febbraio 2013

La Regione Lombardia che nemmeno le cronache giudiziarie raccontano

In questi giorni c’è tensione tra alcuni Comuni ed alcune organizzazioni dei disabili per l’aumento delle rette per l’accesso ad alcuni centri diurni tipo C.D.D. (centro diurno disabili). I Comuni stanno applicando le decisioni delle Assemblee Distrettuali e provinciale. Qualche Comune, particolarmente coinvolto, sottolinea, giustamente, il taglio dei trasferimenti regionali.
La storia che cercherò di raccontare si trova burocraticamente illustrata nell’atto 625 del 21/12/2012 della Direzione Generale Famiglia della Regione. Riguarda finanziamenti del fondo “Intesa Famiglia” del 2010 e dei residui, non spesi dalla Regione stessa, sul medesimo fondo, ma riguardanti gli anni 2007 e 2008 (un quinquennio fa!).
Il 20 luglio 2010 il Governo ripartiva il fondo “Intesa Famiglia” del 2010 tra le Regioni. Alla Lombardia spettavano € 14.149.712.
Il 30 ottobre 2011 i fondi vengono recepiti dalla Regione.
Nel novembre 2011 vengono tolti 750 mila euro che sono stati girati alla Polaris Investment ed alla sua fondazione housing sociale. La Polaris è una società di cui fa parte la Compagnia delle Opere (aziende vicine a C.L.).
Quindi i fondi a disposizione scendono ad € 13.399.712.
L’Atto 625 del 21/12/2012 della Direzione Generale Famiglia assegna ai Distretti:
  • 13.399.742 del 2010;
  • residui non spesi degli anni 2007-2008
  • Totale 14.928.808,17 euro.
Alla nostra ASL toccheranno € 515290,95.
  • Al distretto di Bellano € 78.037,34
  • Al distretto di Lecco € 249.398,20;
  • Al distretto di Merate € 187.855,41
Per i Comuni e le famiglie è una buona notizia, ma da quando il Governo ha ripartito i soldi (Luglio 2010) sono passati 2 anni e 5 mesi. Da quando la Regione li ha recepiti sono passati un anno e due mesi.
Fuori dal Pirellone e dai “celesti” uffici la crisi impazzava, fioccavano licenziamenti, cassa integrazione sfratti, la Regione tagliava il fondo sociale ed il fondo sostegno affitto, ma non dava i soldi spettanti ai Distretti ed ai Comuni! E’ una decisione che si commenta da sola! Tutto però veniva scaricato sulle famiglie, sui Comuni e sulle organizzazioni che promuovono solidarietà.
Per non mettere in agitazione chi guarda “le carte regionali” solo di sfuggita si trovano fondi non distribuiti da 5/6 anni. Se qualcuno guardava il taglio di 750 mila euro, con il clima politico che c’è, e guardava in internet e scopriva l’ennesima elargizione di fondi senza bandi e, quindi, senza pari opportunità di partecipazione, avrebbe potuto creare polemiche. Meglio “coprire” con fondi mai distribuiti!
Questa è la Lombardia che oggi le cronache giudiziarie e non ci rimandano.
La cosa migliore ora è di assegnare i nuovo fondi arrivati sul territorio in modo celere ed ai cittadini disabili o non autosufficienti!

Ambrogio Sala
Assessore ai Servizi Sociali Comune Olgiate Molgora

giovedì 7 febbraio 2013

Area Cazzaniga per molti ma non per tutti

Pubblichiamo l'interrogazione depositata dai nostri Consiglieri di "Insieme per Merate" sull'utilizzo dei locali pubblici di piazza Monsignor Natale Basilico

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione - a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate - relativa alla concessione di locale pubblico per lo svolgimento delle elezioni “Primarie regionali del patto civico Lombardia”, seggio unico di Merate

Premesso che:
  • Il 27.11.’12 il Signor Angelo Corengia, per nome e per conto del Partito Democratico, Circolo di Merate, telefonava alla Segreteria del Comune di Merate per verificare la disponibilità della Sala Civica il 15.12.’12 riguardo all’evento in oggetto
  • La Sala Civica risultava, in tale giorno, prenotata
  • In alternativa veniva suggerita la possibilità di utilizzo della sala ipogea sud dell’ Area Cazzaniga
  • Lo stesso giorno 27.11.’12 veniva inviata una e-mail al Sindaco con la richiesta della sala di cui sopra
  • Il 29.11.’12 il richiedente telefonava alla Segreteria per conoscere la risposta
  • La risposta era negativa in quanto la suddetta sala dell’Area Cazzaniga risultava già prenotata per il giorno di interesse
Gli interroganti chiedono:
  • di sapere perché, come da ricognizioni effettuate al mattino ed al pomeriggio del 15.12.’12, la sala ipogea sud dell’Area Cazzaniga, risultava non utilizzata
Ringraziando, salutiamo distintamente
Merate, 18/12/2012

Il gruppo consiliare “Insieme per Merate”
Gabriella Mauri, Achille Panzeri. Ernesto Passoni,
Cesare Perego e Roberto Riva

martedì 5 febbraio 2013

Luminarie natalizie: vediamoci chiaro

Pubblichiamo l'interrogazione protocollata dai Consiglieri Comunali di "Insieme per Merate" Ernesto Passoni e Roberto Riva sulle luminarie natalizie

Alla c.a. del Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate, relativa alle luminarie natalizie

Gli interroganti chiedono di conoscere:
  • per quale ragione le luminarie, in alcune zone del territorio comunale, in data 15/01/2013, erano ancora accese;
  • quali sono stati i fornitori dell’energia elettrica di alimentazione; se detti fornitori hanno rilasciato i permessi di allacciamento;
  • per quale ragione a Brugarolo ed in altri punti della Città le luminarie erano collegate direttamente ai corpi illuminanti;
  • di chi era la responsabilità, dal punto di vista della sicurezza, in tale situazione di promiscuità; qual’ è stato il costo complessivo dell’illuminazione natalizia, comprensivo dell’energia elettrica consumata;
  • a chi sono stati imputati gli oneri di maggior costo nel caso di pagamento a forfait per numero e potenza di lampadin
Si richiede, infine, copia del contratto stipulato con l’Appaltatore e della corrispondenza intercorsa con i fornitori dell’energia elettrica. Ringraziamo e salutiamo distintamente

I Consiglieri Comunali del Gruppo di “Insieme per Merate“
Roberto Riva e Ernesto Passoni

venerdì 1 febbraio 2013

Il decalogo del perfetto elettore cattolico

In vista delle elezioni del Consiglio Regionale della Lombardia, come presidenti di alcune Associazioni ed Enti cattolici con diversa “ragione sociale”, ma accomunati da medesimo sentire circa la centralità della persona umana nell’attività politico-amministrativa e il valore del “bene comune”, intendiamo offrire alcune linee di riflessione.
Ci preme sottolineare, in premessa, un fatto destinato a connotare la consultazione: i cittadini sono chiamati al voto anticipato rispetto alla scadenza naturale del 2015 a causa di una serie di scandali che hanno coinvolto esponenti della Giunta e del Consiglio della Regione Lombardia.
La situazione, per il numero di indagati e la natura delle imputazioni (fino alla inquietante accusa ad un assessore di compravendita di voti con la ’ndrangheta), ha messo a serio rischio la credibilità dell’istituzione, favorendo un ulteriore pericoloso distacco tra cittadini e politica, sempre più percepita come tutela degli interessi di pochi.
Oltre l’indignazione, vogliamo cogliere le opportunità che possono venire dalla grave crisi regionale, avvertendo, in particolar modo verso le nuove generazioni, il dovere di offrire motivi di rinnovata fiducia nei riguardi delle istituzioni e dell’attività politico-amministrativa.
Rispetto alla situazione venutasi a determinare nel governo della Regione, occorrono segnali di discontinuità, che consentano di superare visioni distorte della cosa pubblica e di una gestione del potere fine a se stessa. L’inderogabile necessità d’interrompere il trend negativo sul piano politico-amministrativo, unitamente alla voglia di riscatto e di rigenerazione collettiva, costituiscono il punto di partenza per disporsi, il 24 e il 25 febbraio prossimi, a una scelta oculata di schieramenti e candidati, realmente disposti a operare per il bene dell’intera collettività regionale, colpita, come il resto del Paese, da gravi difficoltà socio-economiche. Siamo convinti che il destino di tutti è legato alla coscienziosità di ciascuno.
Diversamente dal voto nazionale, quello regionale prevede l’indicazione delle preferenze. Si tratta di un’opportunità importante, da impiegare al meglio anche attraverso un’attenta informazione sui candidati.
Ciò premesso, riteniamo opportuno richiamare l’attenzione degli elettori su alcune priorità da tenere presenti per la scelta dei candidati alla presidenza della Regione e al Consiglio. Tali priorità, assieme a elementi di metodo e di stile, dischiudono un modo promettente di interpretare, custodire e realizzare il bene comune.
  1. Esprimere uno stile di governo teso a un continuo confronto con le opposizioni, cercando soluzioni condivise, senza confusione di ruoli, atteggiamenti collusivi, spartizioni di risorse o di aree di influenza.
  2. Razionalizzare la spesa della macchina amministrativa con interventi nella gestione corrente, nella riduzione dei margini di discrezionalità, in un'organizzazione più funzionale e meno centralista.
  3. Offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini, con l’indicazione degli obiettivi effettivamente perseguibili, delle risorse, dei tempi, delle priorità, salvaguardando livelli di Welfare in grado di accogliere e soddisfare le esigenze indifferibili delle famiglie e delle categorie sociali più disagiate.
  4. Favorire l’integrazione dei cittadini stranieri con politiche attente soprattutto a cogliere le sfide e le opportunità che derivano dal crescere delle seconde generazioni, elemento di profonda trasformazione della popolazione immigrata e della società nel suo complesso, nonché nodo cruciale per la coesione sociale.
  5. Assumere come impegno dirimente la tutela del lavoro e la promozione dell’occupazione, fornendo adeguato sostegno alle imprese, innovando le politiche del settore in una prospettiva intergenerazionale, riqualificando l’azione dei servizi per l’impiego e valorizzando il sistema della formazione professionale.
  6. Mantenere ferma la centralità della persona nelle politiche sanitarie, con attenzione soprattutto ai servizi non remunerativi (cura delle sofferenze psichiche, lungodegenze, disabilità, cronicità), in un’ottica gestionale che consolidi standard di prestazioni elevate e, nel contempo, si mostri vigile con forte determinazione sulla trasparenza dei servizi e degli appalti, per impedire fenomeni corruttivi e infiltrazioni malavitose.
  7. Affrontare il nodo del trasporto sotto i suoi diversi profili: smog, traffico, rete integrata dei servizi (specialmente a vantaggio dei pendolari e dell’interscambio delle merci), rilancio degli aeroporti milanesi, il tutto in una visione urbanistica capace di tener conto delle opportunità e delle implicanze della futura area metropolitana.
  8. Operare per una più decisa salvaguardia idrogeologica del territorio e dei beni paesaggistici, con iniziative economiche che fermino lo spopolamento della montagna, favoriscano allevamenti, agricoltura, aziende di trasformazione dei prodotti agroalimentari tipici, agriturismo, nel quadro di una visione vivibile e sostenibile dell’ecosistema.
  9. Attuare un percorso verso EXPO 2015 che, nel più rigoroso rispetto delle procedure amministrative e nel ferreo controllo degli appalti contro rischi di opacità o, addirittura, d’infiltrazioni mafiose, riesca a stabilire virtuose sinergie operative fra tutti i soggetti istituzionali coinvolti, puntando all’ambizioso obiettivo di un evento in grado di offrire prospettive e paradigmi nuovi per un’agricoltura “sostenibile” e per la cosiddetta green economy.
  10. Sostenere le iniziative culturali, sociali, di volontariato, utilizzando anche i fondi recuperati dalla razionalizzazione della spesa, in un più ampio quadro di rilancio delle politiche per le nuove generazioni, che devono vedere alleanze “virtuose” con le associazioni professionali, gli enti economici, le realtà produttive, gli istituti di ricerca e le Università lombarde.
Sollecitiamo tutti a non cedere alla tentazione del disimpegno: in Lombardia si gioca una partita doppia per il Parlamento nazionale e per il Consiglio regionale. Con speranza, riteniamo che ciascuno possa concorrere a realizzare una società migliore e che gli adulti debbano osare di più per garantire un futuro promettente ai ragazzi e ai giovani, nativi e non, della nostra Regione.

I Presidenti di
ACLI Milano, Monza Brianza - Paolo Petracca
Azione Cattolica Ambrosiana - Valentina Soncini
Centro Italiano Femminile - Alessandra Tarabocchia
Città dell'Uomo (Associazione fondata da Giuseppe Lazzati) – Luciano Caimi
Fondazione Ambrosianeum - Marco Garzoni
Fondazione Lazzati - Alfredo Canavero

giovedì 31 gennaio 2013

"Voltagabbana" e voltagabbati

“La costituzione di una lista unitaria PdL-Lega Nord è la naturale espressione della nostra volontà di governare insieme, impegnarci ancor più proficuamente nell’interesse della città di Merate, superando e prescindendo da personalismi disgreganti. Due gruppi politici, PDL e Lega Nord, portatori di comuni valori, incentrati sul rispetto della persona umana, sul ruolo fondamentale della famiglia, sulla sussidiarietà, sull’impegno personale, sulla valorizzazione delle tradizioni, sulla difesa del territorio e dell’ambiente, sulla centralità del ruolo attivo e partecipativo dei cittadini nell’Amministrazione, sull’importanza che la città di Merate riveste per il territorio, non potevano non unirsi, prima nel sostenere il candidato Sindaco Andrea Robbiani e ora nel fornirgli fedelmente il necessario supporto, certi che il nostro Sindaco renderà Merate la città vivibile, accogliente, produttiva e sicura che noi tutti vogliamo. Dicevo due Gruppi politici, sì, due Gruppi politici che hanno scommesso su una visione differente della società meratese e che hanno vinto questa scommessa. Merate, con il voto di inizio giugno, ha dimostrato, differentemente da quanto è avvenuto in passato, “la voglia – e cito le parole di un avversario in questa campagna elettorale – di riferirsi ai partiti per le scelte amministrative”, premiando un Centro Destra chiaramente identificato a discapito sia di un Centro Sinistra nascosto dietro lo schermo della lista civica, guidata magistralmente dal Sindaco uscente, sia dalle liste che, più genuinamente civiche, hanno forse pagato il dazio dell’essere considerate delle aggregazioni estemporanee”.
E' uno stralcio del discorso con il quale il Capogruppo della Maggioranza consiliare Ernesto Sellitto ha accompagnato l'insediamento e il giuramento del suo Sindaco Andrea Ambrogio Robbiani. E' un intervento politico, anzi è un discorso partitico. Ma adesso che ha voltato la gabbana del PdL per sfoggiare quella di Gabriele Albertini, perché non si comporta in maniera coerente? Secondo le sue stesse parole ha tradito il mandato che gli è stato assegnato dagli elettori. Dovrebbe abbandonare il ruolo di rappresentante di un Gruppo che non gli appartiene più e al quale lui non appartiene più e costituire una propria lista. Di più: dovrebbe costituire una nuova lista consiliare perché la lista unitaria PdL–Lega  dalla maggioranza relativa dei Meratesi non esiste più.
Anzi, a seguire i discorsi e i ragionamenti dei capi della Lega e del Popolo delle Libertà dovrebbe anzi dimettersi, lui e tutti i Consiglieri e gli Assessori che come lui hanno manifestato pubblicamente di aver abbandonato il Centro Destra e la lista unitaria chiaramanete identificata formata da PdL-Lega Nord votata dalla maggioranza relativa dei Meratesi!. Non si può tenere sempre il piede in due scarpe!

Marco Airoldi