Il Consiglio Comunale del 27 settembre 2013 è stato caratterizzato dalla sceneggiata sulla mozione “urgente” presentata dalla Lega Nord per l’Indipendenza della Padania relativa alla “Proposta di avvio dell’iter per l’indizione di una consultazione referendaria volta alla trasformazione della Lombardia in Regione a statuto speciale” (clicca sul testo sottolineato per leggere il testo del documento).
La pantomima è stata determinata dalle modalità di presentazione della mozione: protocollata il giorno precedente alla seduta del Consiglio Comunale, inserita il giorno seguente nell’Odine del Giorno con avviso ai Consiglieri il pomeriggio antecedente la seduta.
La prassi ed il buonsenso, perché il regolamento non è chiarissimo al riguardo, vorrebbero che una mozione sia protocollata qualche giorno prima della seduta di Consiglio, ivi presentata e discussa nella seduta successiva. Ciò per lasciare il tempo ai Consiglieri di valutarla in scienza e coscienza, comprenderla ed, eventualmente emendarla, concetto ribadito, al di là del Regolamento, dalla Segretaria Generale.
La modalità seguita, invece, è stata caratterizzata da un non rispetto dai Componentio del Consiglio Comunale che si sono trovati a valutare una delibera senza una previa conoscenza. Sarebbe stato più corretto porre all’Ordine del Giorno una lettura della mozione, propedeutica alla votazione in un successivo Consiglio Comunale.
Molto centrato è stato l’intervento, dopo la lettura della mozione, del Capogruppo di Maggioranza Ernesto Sellitto, che ha censurato le sopradescritte modalità proponendo, data l’asserita urgenza di portare la mozione in una seduta da tenersi l’indomani, sabato.
Il Sindaco ha, allora, invitato il Consiglio a votare la posposizione della mozione in una successiva seduta di Consiglio: i Consiglieri hanno approvato all’unanimità, inspiegabilmente anche con l’assenso della Firmataria, la mozione cosiddetta urgente.
Si sa che anche i Consiglieri tengono famiglia per cui la proposta di Ernesto Sellitto è caduta: la seduta dell’indomani, sabato, è svanita e la mozione verrà discussa in data da destinarsi. E così l’urgenza è miracolosamente svaporata!
Entrando del merito della mozione, alcune considerazioni.
Da essa apprendiamo che il Sindaco Andrea Robbiani ha inviato una diffida al Presidente del Consiglio Enrico Letta, per “l’indecisione e l’insicurezza che anima l’azione irresponsabile dell’attuale Governo”. Detta diffida non compare sul sito comunale, né si capisce come si configuri giuridicamente: forse il Sindaco intima al Presidente del Consiglio di superare l’indecisione e l’insicurezza; se non lo facesse nei tempi dovuti si rivolgerebbe all’Autorità giudiziaria competente?
L’ aumento della spesa pubblica, negli ultimi quattro anni, si è arrestato (fonte CGIA Mestre).
Le entrate tributarie sono in aumento, in particolare, dal 2009, quindi anche durante il Governo targato Silvio Berlusconi - Umberto Bossi.
L’articolo 1 della Costituzione non riporta il “consenso del popolo”, ma la sua “sovranità”.
Ritengo che il referendum per l’ottenimento dello Statuto Speciale abbia carattere consultivo e che l’istituzione di detto Statuto richieda una modifica costituzionale in quanto l’Art. 116 della Costituzione riporta essere gli “…statuti speciali adottati con leggi costituzionali.”
In buona sostanza penso che, invece di far proliferare le regioni a statuto speciale, vadano eliminate da tale status le attuali, con l’ esclusione della Provincia di Bolzano, per evidenti ragioni storiche.
Ernesto Passoni
Consigliere Comunale del Gruppo di "Insieme per Merate"
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