lunedì 20 giugno 2011

I politici devono gestire i problemi non cercare alibi per cavarsi d'impaccio

Pubblichiamo la lettera inviata dal nostro Capogruppo a Merateoline circa la nota vicenda delle dimissioni del Presidente della Pro Loco e del Direttivo in segno di sfiducia verso l'Amministrazione Comunale

Sono comparsi su Merateonline tre interventi in merito alla vicenda dello spettacolo organizzato dalla Pro Loco di Merate e recentemente annullato da parte dell’Amministrazione di Merate ( del direttore Claudio Brambilla, del Sindaco Andrea Robbiani e del Vicesindaco Massimiliano Vivenzio). Anche i lettori hanno espresso i loro commenti, i quali, anche quando giudicano criticamente quanto successo, sono i soli ad esprimere grandi dosi di buon senso, poiché richiedono un’azione concreta di coordinamento tra l’Amministrazione e le Associazioni in questo ambito (come realizzare le manifestazioni).
Tale azione finora non c'è stata ed è la vera ragione di quanto è successo. Solo l’annullamento del concerto ha fatto forse toccare con mano ad Andrea Robbiani il vuoto della sua Amministrazione in questo campo, anche perché gli è stato richiesto esplicitamente un intervento in tal senso con lettera dei giorni scorsi del Presidente della Consulta delle Associazioni Domenico Cavana.
La prossima settimana il Sindaco ha convocato una conferenza sul tema cui sono invitati tutte le associazioni, i responsabili dei procedimenti, i membri di commissioni e consulte in modo da redigere tutti assieme un protocollo di lavoro. Poi toccherà anche a noi assessori fare in modo che gli uffici comunali supportino tecnicamente il più possibile le associazioni ed i volontari. L'assessore Procopio sta già valutando con i tecnici come giungere ad una semplificazione, nel rispetto delle regole. Questo e' il ruolo della politica”(Vivenzio 13 giugno ).
Nel Consiglio comunale del 29 aprile scorso avevo chiesto all’Assessore Giusy Spezzaferri di operare su questo punto che stava generando grandi difficoltà nella realizzazione delle manifestazioni e la sua risposta, rafforzata dall’intervento di Robbiani , indicava che la situazione con le associazioni era sistemata, che la modulistica era stata semplificata, e digerita nelle sue iniziali difficoltà di gestione. La vicenda Pro Loco indica invece che non era sistemato un bel niente, tanto che l'Assessore Giuseppe Procopio sta procedendo ad una nuova semplificazione.
Una ricostruzione dei fatti , ricostruzione mai come in questi casi utile a formarsi un’opinione, poiché le date in questa vicenda occupano uno spazio importante, può mettere a fuoco i diversi livelli che hanno concorso a produrre gli errori e una Pro Loco sbriciolata.
L’iniziativa dello spettacolo era nota all’Assessore Procopio dal 14 febbraio, inizialmente la sede ipotizzata era il cannocchiale di Villa Belgioioso, fino al 11 aprile la Pro Loco attende intervento dell’Assessore (impegno da lui assunto) di verificare il parere favorevole della proprietà, intervento che non viene fatto e che si risolve con lettera della Pro Loco dell’11 aprile che riceve in tempi rapidi diniego. Quindi si perde un mese di tempo per inerzia dell’Amministrazione, forse non è suo compito quello che aveva promesso; delle conseguenze “del parlar leggero” però il politico è responsabile. La richiesta di autorizzazione della pro Loco in Comune è del 26 aprile, 45 giorni prima dell’iniziativa, passano 27 giorni di silenzio, siamo al 23 maggio data nella quale alla Pro Loco si segnala che occorre integrare la documentazione e piccola nota, che il modello di richiesta dell’autorizzazione è cambiato. Quindi nello scorrere della vicenda si sta verificando uno dei meccanismi più pericolosi dei rapporti con le Amministrazioni: la gestione del processo di autorizzazione alle manifestazioni “è in corso d’opera”. Chi lavora col pubblico conosce il rischio di queste situazioni, rischio che si è puntualmente verificato. I tempi con i quali l’Amministrazione legifera sono lunghi , il cittadino viene informato “quando l’Amministrazione lo ritiene opportuno (e qualche volta quando il cittadino si rifà vivo, come in questo caso). Il cittadino ci lascia le penne perché alla fine “Ci sono delle regole che per quanto ritenute oberanti o farraginose vanno rispettate. Almeno fino a quando vigono. Se la Pro Loco non ha prodotto nei tempi necessari la documentazione richiesta, magari sperando che arrivasse una deroga alla normativa vigente in materia di sicurezza, il diniego era inevitabile. Personalmente, fossi stato un responsabile del comune, avrei assunto la stessa decisione"(Vivenzio 13 giugno 2011). Il processo di adeguamento gestionale-normativo può essere gestito con un periodo transitorio, e qui non è stato fatto. Ricordiamo inoltre ai cittadini che nella riorganizzazione degli Uffici comunali l’istituto del Punto Comune, smantellato dalla Giunta di Andrea Robbiani, aveva lo scopo proprio di produrre questa “pre-analisi “ dei procedimenti che il cittadino chiedeva di avviare. Il 1 giugno viene data telefonicamente comunicazione del diniego, e solo 8 giugno si scrive che la richiesta “risulta carente dei contenuti per la verifica da parte della Commissione Comunale di vigilanza” e da qui si monta una sproporzionata montagna di timori (versione del Sindaco) su un evento da tenere in uno spazio aperto, nel quale richieste quali “la resistenza al fuoco degli elementi di chiusura, le vie di fuga ed il numero di estintori” hanno un valore relativo rispetto ad evento da svolgersi in spazio chiuso.
Conclusione: le deroghe non servivano, bastava che l’Amministrazione concepisse il suo ruolo in modo da apprezzare gli obiettivi delle Associazioni (e non creare l’assurda questione iniziativa mia iniziativa/tua iniziativa), che capisse che la transizione andava gestita e che occorreva vigilare questo processo, che il ruolo del pubblico ufficiale serve ad anticipare i problemi e non a fornire al politico le risposte regolamentari utili per cavarsi d’impaccio.

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare
di "Insieme per Merate"

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