E si rivela per quello che è: un attacco diretto all’integrità dell’istituzione scuola.
Il liceo classico al Greppi è un bene non negoziabile per questo territorio dinamico e densamente abitato. Per questi ragazzi che hanno intrapreso qui i loro studi le alternative sarebbero quantomeno lontane (a Lecco o a Monza). E’ un bene non negoziabile ancor più a posteriori, a triennio già avviato. Un assurdo.
Ma questa del Greppi è solo la goccia che fa traboccare il vaso già colmo della ‘riforma’ Gelimini (date un’occhiata ai dati provinciali, per farvi un’idea). Facessero un referendum sull’operato di Tremonti e Gelmini altro che quorum: le famiglie, ora, dopo tanti annunci rimasti inascoltati, se ne stanno accorgendo alla grande. Ed è inutile ripetere che tagliare sulla scuola significa avere meno futuro davanti.
Se non lo avete ancora fatto vi invito a firmare la petizione on-line organizzata dagli studenti del liceo classico di Villa Greppi. Ci mettete un minuto e ci guadagnate una possibilità in più per i vostri figli.
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