Vorrei raccontare questa mia piccola avventura. Si tratta di una vicenda insignificante per i più, ma di piccole storie di inefficienza è costellata la nostra vita quotidiana fino a renderla, talvolta, impossibile. Mi pare giusto, quindi, ogni tanto fermarsi e riflettere su quello che succede chiedendo se non sia il momento, anche da parte dei nostri amministratori, di valutare l'impatto negativo sulla vita di tanti cittadini di servizi gestiti con troppa approssimazione.
Vengo ai fatti.
Ho da poco avviato una attività e avendo saputo che a Merate, nel mese di giugno, si tengono delle manifestazioni che coinvolgono la popolazione e i commercianti, ho pensato che sarebbe stata una buona occasione partecipare per farmi conoscere.
Era aprile e, dopo aver consultato il sito web del Comune e telefonato, venivo indirizzato all'ufficio della polizia municipale. Spiego la mia esigenza ma vengo invitato a rivolgermi alla Pro Loco. Contatto quindi la Pro Loco che si dice assolutamente estranea a problematiche legate alla autorizzazione di uso di suolo pubblico per attività di promozione o commercio. Mi consigliano, pertanto, di recarmi all'ufficio commercio del Comune.
Qui vengo a sapere che gli aspetti amministrativi sono gestiti da una società esterna e a quella devo rivolgermi.
Vado allora in quell'ufficio e mi sembra di trovare il bandolo della matassa. Dopo avere spiegato, per l'ennesima volta la mia idea, l'impiegata mi dice che la prassi normale è compilare un modulo di richiesta con giorno, luogo e area di suolo che intendo occupare, questa viene inoltrata al Comune che nel giro di qualche settimana mi comunica se è stata autorizzata oppure no.
A parte le difficoltà a far convergere una procedura di questo tipo (se per esempio la richiesta viene bocciata perché in quel luogo c'è un altra manifestazione si perdono come minimo altre due settimane) questa è la informazione che andavo cercando.
Però c'è un altro ostacolo, ahimè! Per quanto riguarda l'organizzazione delle manifestazioni di giugno, il Comune le gestirà in proprio e, quindi, questa domanda va inoltrata direttamente a loro.
A questo punto il giro si è chiuso, dopo due mesi e tanto tempo perso, mi ritrovo al punto di partenza.
Sfiduciato e con una leggera sensazione di essere una trottola impazzita, decido che per questa volta è meglio lasciare perdere.
La conclusione è sempre la stessa.
RispondiEliminaQuesta amministrazione non sa o non vuole comunicare. Quando ci contestavano la consulenza di Bronzino dimostravano già di non Lo stesso quando la politica dello scopone di Albani, che però aveva sempre in mano da tastare il polso della popolazione.