lunedì 13 settembre 2010

Acqua pubblica (non potabile) "sottocosto" ad una società privata

Pubblichiamo il testo dell'interrogazione depositata in data odierna dal nostro Consigliere comunale Robero Riva sulla concessione di utilizzo di un pozzo di acqua non potabile alla "Fomas" di Brugarolo (clicca sul testo evidenziati per accedere alla Deliberazione di Giunta n° 83 del 01/06/2010).

Egr. Sindaco del Comune di Merate
Sig. Andrea Ambrogio Robbiani

Oggetto: Interrogazione, a norma degli Art. 51, 52 e 53 del “Regolamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari” del Comune di Merate

Premesso che:
  • vista la decisione di concedere in uso alla ditta Fomas l’area indicata con mappale 1924 del Comune Censuario di Merate, ove è situato un pozzo di acqua oggi non più utilizzabile ai fini potabili, identificato come pozzo di Brugarolo (codice pozzo n. PC 097048003);
  • considerato che tale scelta consentirà alla Fomas di utilizzare acqua per l’attività produttiva senza dover ricorrere al distributore locale;
  • valutato che questa scelta produrrà un notevole risparmio economico per l’azienda e la privazione di un significativo introito per la società Idrolario di cui il Comune di Merate è socio;
  • verificato che per allacciare il pozzo all’area produttiva sarà necessario realizzare un cavidotto ed una condotta che occuperà per circa 60 m. l. le aree pubbliche;
interroga il Sindaco per sapere:
  • a quanto ammontano i costi che l’azienda sostiene annualmente per la fornitura di acqua da parte del gestore;
  • a quanto ammontano gli oneri che l’azienda dovrà versare agli enti superiori per poter prelevare direttamente l’acqua dal pozzo in oggetto;
  • quale risparmio annuo è presumibile sula base dei dati storici e del trend di incremento delle tariffe idriche, previsto nel Piano d’Ambito;
chiede inoltre se non si ritenga:
  • inadeguata la cifra di €. 6.000 annui quale canone per l’utilizzo dell’area comunale;che la ditta Fomas debba prevedere una reale compartecipazione agli utili derivanti dai risparmi;
  • che l’azienda abbia goduto già di benefici notevoli in cambio di quanto realizzato e, soprattutto, di quanto non realizzato nonostante le promesse;di chiedere all’azienda di quantificare ogni anno l’utile derivante dal risparmio dell’approvvigionamento idrico, condividendolo in misura del 50 % con il Comune di Merate.

Roberto Riva

Consigliere comunale di "Insieme per Merate"

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