sabato 27 marzo 2010

I permessi di costruire non sono un "do ut des"

Sono sempre stato perplesso quando, a fronte di una richiesta edificatoria di un cittadino si chiedono contropartite, quasi che il Comune barattasse un risarcimento. I permessi di costruire vengono concessi coerentemente con gli strumenti urbanistici, approvati dal Consiglio comunale, quindi non sono una gentile concessione dell'Amministrazione, ma una sorta di patto fra Ente pubblico e privato codificato dai rappresentanti dei cittadini. In buona sostanza non è un "do ut des". La licenza edilizia è concessa in base a regole certe (coerenza con il Prg) e con oneri codificati per far fronte alle urbanizzazioni che il Comune deve sostenere in conseguenza dell'intervento; se non fosse così ci sarebbe un mercato delle vacche fra il Comune e i privati.
L'ultima variante di Prg approvata dal Consiglio comunale a fronte della richiesta di Fomas mirava a consentire alla stessa di portare in Italia una lavorazione in modo da non approvvigionarsi dall'estero e, nel contempo, di spostare un' altra lavorazione, generante rumore, più lontano dalle abitazioni. Il risultato finale era un miglioramento della situazione ambientale ed un sostegno alla produzione ed all' occupazione. Il di più, costituito dall'ipotesi che Fomas concorresse al finanziamento di asilo nido / ambulatorio / sala riunioni costituiva un'elargizione benefit di Fomas non risarcitoria di alcunché, ma aggiuntiva.
E' chiaro che un asilo nido fosse di interesse anche di Fomas a fronte dell' assunzione di giovani. Non è comprensibile, razionalmente, la variazione di percorso del cavidotto interrato a fronte del fatto che lo stesso è realizzato in base alle ultime normative, sempre più stringenti rispetto al valore del campo magnetico sopra il cavidotto stesso che è profondo e schermato. Per inciso sul piano di calpestio, sotto i cavi degli elettrodotti aerei da 132 kV che attraversano Merate, detti valori sono superiori, anche se nei limiti di legge. In tale ottica di salvaguardia della salute, il percorso del cavidotto è ininfluente ed indifferente. Il percorso originario costava meno, perché più corto e per lo più sotto i campi per cui privo della necessità di ripristini del manto stradale.
L'attuale Amministrazione nega la necessità dell'asilo nido e preferisce approfittare del nuovo percorso per allargare via Ca' Rossa.
Purtroppo la situazione di Brugarolo è negativa per errate, con il senno di poi, scelte urbanistiche effettuate quando non c'erano ancora gli strumenti urbanistici di pianificazione della città, per cui vi è stata una assurda frammistione fra produttivo e residenziale con grave pregiudizio della qualità di vita dei residenti.

Ernesto Passoni
ex Assessore all'Urbanistica

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