Sono rimasto molto amareggiato dalla lettura, sull'edizione di Lecco de Il Giorno nella pagina di Merate Brianza dell'articolo,"Case popolari per non residenti" (per leggerlo integralmente lcicca sull'immagine) perché, al di là della Convenzione in essere, sarei molto contrariato dal venir meno del "gentlemen agreement" informale, intervenuto con l' Operatore degli alloggi di edilizia convenzionata di via Alcide De Gasperi.
Nel corso dell'elaborazione riguardante l'ultima Variante di Piano regolatore generale fui, in seno alla maggioranza di Insieme per Merate, fra i più determinati a mantenere le tre iniziative di Edilizia convenzionata, previste dall'Amministrazione precedente, convinto come ero e come sono che esse potessero e possano, in qualche modo, calmierare il prezzo delle abitazioni a Merate, causa della fuga delle giovani coppie ed, in generale dei meno abbienti, verso approdi meno onerosi (Verderio, Lomagna, la Bergamasca, ecc.). Ciò, nonostante qualche dubbio in seno al Consiglio comunale, soprattutto in considerazione della limitata possibilità, per il Comune, di verificare il pieno rispetto delle clausole previste dalla Convenzione; verifica effettuabile solo sulla documentazione notarile. Il Consiglio Comunale approvò una Convenzione, invero più restrittiva delle precedenti e volta a favorire maggiormente i residenti, gli occupati a Merate ed i meno abbienti. L' Operatore di cui sopra si lamentò delle clausole più restrittive, soprattutto riguardo al limite reddituale e portai, prima in Commissione e poi per approvazione in Consiglio Comunale, una modifica che pareva venire incontro alle richieste; successivamente mi pervennero altre lamentazioni, specialmente in ordine alla residenza, ma mi rifiutai di proporre al Consiglio comunale una seconda modifica. Le lamentazioni pervennero sempre dalla stessa parte e non capisco perché non dagli altre due Operatori, viste le pari condizioni di Convenzione.
Visto che, dall'articolo di cui sopra, si evince che l' Agente della filiale di via don Cesare Cazzaniga millanta un cambiamento di clausole che solo il Consiglio comunale può approvare, ci si aspetta che Puntocasa lo smentisca pubblicamente. Se invece così non fosse, al di là della disattesa degli accordi con l' Ente pubblico, volti a favorire i Cittadini più disagiati, si ravviserebbe un inganno per gli stessi Cittadini e una scorretta concorrenza con gli altri Operatori convenzionati.
Chiediamo, infine, l'intervento dell' Amministrazione comunale per le necessarie verifiche.
Ernesto Passoni
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