Visti i toni e i contenuti del recente intervento di Andrea Massironi relativo alla fusione di Ecosystem Gas in Acel Service riteniamo necessario un nostro riscontro.
Continuare ad analizzare la questione solo dal punto di vista dell’azienda specifica significa persistere in una visione angusta delle necessità dei servizi pubblici, oltre a mettere in luce dei chiari elementi di incompetenza in materia aziendale.
Iniziando da questi ultimi; Massironi sostiene che, qualora non si fosse portata in fusione Ecosystem Gas, Merate avrebbe incamerato 372.000€ come quota degli utili di 608.000€ maturati negli ultimi tre anni; così commette due errori. Il primo veniale, più un’imprecisione che altro, dato che gli utili generali di Ecosystem Gas sono stati 508.000€ e non 608.000€, il secondo invece molto più serio. È infatti evidente che per rendere a tutti gli effetti autonoma Ecosystem Gas da un quadro di gruppo sarebbe stato necessario assumere almeno tre persone aggiuntive (fatturazione, commerciale e direzione), prendere a proprio carico un sistema informativo ed assumersi un certo numero di costi ausiliari. Questo avrebbe eroso una quota ampiamente superiore al 50% degli utili di cui Massironi sente nostalgia. Inoltre, ma non ultimo, la quota residua dei risultati netti non si sarebbe potuta dividere tra i soci ma sarebbe stato necessario, almeno per qualche anno, lasciarla in società per la dovuta capitalizzazione, assolutamente necessaria per garantirne l’autonomia e soprattutto per minimizzare il rischio che eventuali perdite ricadessero sui Comuni.
Strano che Massironi, uomo di utili e bilanci, non si renda conto di questi problemi.
Ma vogliamo ricordare anche un ultimo elemento che, al di là di tecnicismi, è stato quello che ha guidato le nostre decisioni politiche. La fusione in LRH con un modello di multi utility (acqua e gas) piuttosto che di società specifica (solo ciclo idrico) ha consentito di reggere per questi due anni una situazione di stallo relativa al settore acqua il quale, come ben noto, accusa perdite annue complessive tra gestione ed erogazione superiore ai 3 Milioni di €; se si fosse proceduto alla fusione dei soli settori idrici, attenendoci strettamente alla normativa, avremmo creato un’azienda le cui perdite sopra ricordate sarebbero inevitabilmente ricadute sui Comuni.
Merate in questo caso sarebbe stata chiamata a ripianare in ragione di un’importante percentuale, data la sua predominanza (almeno in transitorio) come azionista al 20% circa; questo avrebbe portato una ricaduta di oneri pari a circa 600.000€ all’anno. Al contrario il varo della multi utility ha permesso di beneficiare di conti economici ben più solidi che hanno evitato il maturare di queste perdite; in altre parole la fusione è risultata un’assicurazione per il nostro Comune, altro che un mancato guadagno!
In chiave strategica inoltre è inutile sottolineare i benefici di una aggregazione organica sul territorio.
In merito agli utenti: i servizi non pare siano cambiati a valle della fusione ma condividiamo certamente l’invito a vigilare sul mantenimento di quanto garantito fino ad oggi; questo non tanto per ottenere compensazioni ma quanto per mantenere un’ipotesi iniziale del progetto di fusione che assicurava la continuità in termini di sportelli, letture e quant’altro.
Ci pare questo l’unico contributo positivo emerso in questo ritorno di fiamma su di un tema in merito al quale non solo non ci vergogniamo ma, al contrario, crediamo di aver preso l’unica decisione utile per dare continuità e sviluppo agli sforzi ed agli eccellenti risultati degli anni trascorsi che, una volta tanto correttamente, Massironi ricorda.
Continuare ad analizzare la questione solo dal punto di vista dell’azienda specifica significa persistere in una visione angusta delle necessità dei servizi pubblici, oltre a mettere in luce dei chiari elementi di incompetenza in materia aziendale.
Iniziando da questi ultimi; Massironi sostiene che, qualora non si fosse portata in fusione Ecosystem Gas, Merate avrebbe incamerato 372.000€ come quota degli utili di 608.000€ maturati negli ultimi tre anni; così commette due errori. Il primo veniale, più un’imprecisione che altro, dato che gli utili generali di Ecosystem Gas sono stati 508.000€ e non 608.000€, il secondo invece molto più serio. È infatti evidente che per rendere a tutti gli effetti autonoma Ecosystem Gas da un quadro di gruppo sarebbe stato necessario assumere almeno tre persone aggiuntive (fatturazione, commerciale e direzione), prendere a proprio carico un sistema informativo ed assumersi un certo numero di costi ausiliari. Questo avrebbe eroso una quota ampiamente superiore al 50% degli utili di cui Massironi sente nostalgia. Inoltre, ma non ultimo, la quota residua dei risultati netti non si sarebbe potuta dividere tra i soci ma sarebbe stato necessario, almeno per qualche anno, lasciarla in società per la dovuta capitalizzazione, assolutamente necessaria per garantirne l’autonomia e soprattutto per minimizzare il rischio che eventuali perdite ricadessero sui Comuni.
Strano che Massironi, uomo di utili e bilanci, non si renda conto di questi problemi.
Ma vogliamo ricordare anche un ultimo elemento che, al di là di tecnicismi, è stato quello che ha guidato le nostre decisioni politiche. La fusione in LRH con un modello di multi utility (acqua e gas) piuttosto che di società specifica (solo ciclo idrico) ha consentito di reggere per questi due anni una situazione di stallo relativa al settore acqua il quale, come ben noto, accusa perdite annue complessive tra gestione ed erogazione superiore ai 3 Milioni di €; se si fosse proceduto alla fusione dei soli settori idrici, attenendoci strettamente alla normativa, avremmo creato un’azienda le cui perdite sopra ricordate sarebbero inevitabilmente ricadute sui Comuni.
Merate in questo caso sarebbe stata chiamata a ripianare in ragione di un’importante percentuale, data la sua predominanza (almeno in transitorio) come azionista al 20% circa; questo avrebbe portato una ricaduta di oneri pari a circa 600.000€ all’anno. Al contrario il varo della multi utility ha permesso di beneficiare di conti economici ben più solidi che hanno evitato il maturare di queste perdite; in altre parole la fusione è risultata un’assicurazione per il nostro Comune, altro che un mancato guadagno!
In chiave strategica inoltre è inutile sottolineare i benefici di una aggregazione organica sul territorio.
In merito agli utenti: i servizi non pare siano cambiati a valle della fusione ma condividiamo certamente l’invito a vigilare sul mantenimento di quanto garantito fino ad oggi; questo non tanto per ottenere compensazioni ma quanto per mantenere un’ipotesi iniziale del progetto di fusione che assicurava la continuità in termini di sportelli, letture e quant’altro.
Ci pare questo l’unico contributo positivo emerso in questo ritorno di fiamma su di un tema in merito al quale non solo non ci vergogniamo ma, al contrario, crediamo di aver preso l’unica decisione utile per dare continuità e sviluppo agli sforzi ed agli eccellenti risultati degli anni trascorsi che, una volta tanto correttamente, Massironi ricorda.
Giovanni Battista Albani
capogruppo di Insieme per Merate
capogruppo di Insieme per Merate
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