mercoledì 26 maggio 2010

Per le esigenze dei pendolari lecchesi non è stato fatto niente

E' quanto mai urgente che gli Enti locali e i rappresentanti politici lecchesi, che vantano illustri e potenti personaggi presso la Regione e il Governo, si facciano valere a supporto dei viaggiatori.

Si è tenuta ieri presso la Regione Lombardia la prevista riunione del Tavolo Territoriale con i rappresentanti degli utenti ferroviari del Quadrante Nord. Unica nota positiva un sensibile miglioramento della puntualità e della pulizia, riportando tali indicatori a valori analoghi agli anni antecedenti la crisi dell’inverno 2008-2009, quando i pendolari furono letteralmente ostaggio della querelle tra Trenitalia e le Regioni per il rinnovo dei contratti di servizio.
Per quanto concerne la manutenzione, è stato candidamente ammesso che non sono stati mantenuti gli impegni presi nelle riunioni, tanto che, ormai, le composizioni dei treni, e non solo della nostra linea, sono sistematicamente decurtate. Anche la promessa della disponibilità di un treno di riserva per la nostra linea è stata del tutto disattesa. Mentre altre direttrici della Lombardia usufruiscono invece di treni dell’ultima generazione, alla nostra linea arrivano “scarti” malmessi. Come se non bastasse, dopo la stagione delle promesse elettorali e dei relativi sprechi, arriverà quella dei tagli al servizio e degli aumenti tariffari. Noi abbiamo sempre sollevato forti perplessità sulla sostenibilità economica e tecnica data dall’introduzione di nuove corse non necessarie e non richieste, e quindi ribadiamo sin d’ora che non accetteremo di pagare per decisioni da noi non condivise. Altro obiettivo mancato è l’integrazione tariffaria, che rimane un sogno.
Per quanto riguarda gli orari, ancora una volta dobbiamo constatare il basso livello di attenzione da parte della Regione per quanto riguarda le ormai annose richieste di modifica all’orario chieste dai pendolari, anche con una petizione siglata da 600 passeggeri. Ricordiamo che, ormai dall’infelice cambio di orario del dicembre 2008, i pendolari lecchesi chiedono una serie di modifiche all’orario, quali il ripristino dell’ora di arrivo a Milano alle 7.30 ed alle 8.30 rispettivamente dei treni 2553 e 2557, l’anticipo del 10546 Milano-Lecco (arrivo 7.51) per non far giungere in ritardo a scuola gli studenti, il potenziamento del 10551 Lecco-Milano per far fronte al sovraffollamento, il ripristino di alcune fermate a nord di Lecco dei treni diretti della Valtellina. L’elenco sarebbe ancora lungo, ma ci fermiamo qui. L’unica variazione comunicata è data dall’anticipo di due minuti del 2553, che arriverà alle 7.45. Ben misero “contentino”, in quanto questo treno ha subito, dal dicembre scorso, il posticipo alle 7.47, moltiplicando i disagi per quanti hanno necessità di giungere sul luogo di lavoro alle 8.00, tanto che ci sono noti alcuni casi di pendolari che ora utilizzano l’auto per recarsi a Milano. La ragione, addotta al tavolo regionale, era costituita dall’occupazione del binario di arrivo della Stazione Centrale, e la Regione, responsabile della programmazione del servizio, aveva assicurato che sarebbe stato fatto ogni tipo di azione e pressione presso Trenitalia ed Rfi. Ciò si è però rivelato del tutto falso, in quanto tale binario viene oggi reso disponibile dalle 7.30, con la partenza di un regionale per Chiasso. Anche un profano capisce che ben 17 minuti sono un lasso di tempo per l’arrivo del treno successivo che può essere drasticamente ridotto. La notizia, veramente incredibile, è che il treno per Chiasso da giugno partirà alle 7.35, complicando, se non rendendo impossibile, la soluzione del problema, tanto che Tln ha prospettato di spostare l’arrivo del 2553 a Porta Garibaldi.
In sintesi, dunque, mentre altre direttrici ottengono treni nuovi, velocizzazioni e quant’altro, grazie anche a non meglio definiti “accordi politici”, nulla viene fatto per venire incontro alle reali esigenze dei cittadini lecchesi.
Anche in vista del fatto che, a settembre, gli istituti scolastici dovranno, in virtù della riforma, modificare gli orari delle lezioni, è quanto mai urgente che gli Enti locali e i rappresentanti politici lecchesi, che vantano illustri e potenti personaggi presso la Regione e il Governo, si facciano valere a supporto dei pendolari. Per quanto ci riguarda, ribadiamo la disponibilità al confronto ed all’apporto costruttivo, purché ciò avvenga nella trasparenza e nella corretta disponibilità delle informazioni concernenti la programmazione del servizio.

Giorgio Dahò
Portavoce del Comitato dei Pendolari lecchesi

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