Dal direttivo di Anci Lombardia è emersa la volontà dei Comuni di non accettare passivamente l'ennesimo taglio alle finanze degli enti locali. Nel 2010 a rischio i servizi ai cittadini.
Nel 2009 i Comuni lombardi che non hanno rispettato il patto di stabilità sono il 20% del totale (nel 2008 erano il 6%). I tagli dello Stato al Fondo sociale (300 milioni a livello nazionale) avranno ripercussioni molto pesanti sui servizi ai cittadini. In Lombardia i Comuni avranno a disposizione 8 milioni di euro in meno per garantire i servizi alla persona e alle famiglie.
“Riteniamo che l’anno prossimo il numero dei Comuni che non potranno rispettare il patto raddoppierà ancora, e che gli investimenti si ridurranno del 30%. Nel 2010 i Comuni non avranno più le risorse per garantire i servizi ai cittadini e gli investimenti alle imprese. L’atteggiamento di totale chiusura del Ministero alle nostre proposte è inaccettabile” – denuncia il Presidente di Anci Lombardia Attilio Fontana, che ha presieduto il direttivo dell’associazione.
I Comuni lombardi proseguiranno la battaglia contro i tagli operati dalla Finanziaria e i vincoli del patto di stabilità: “Abbiamo comunicato ai cittadini le nostre difficoltà nel garantire i servizi, abbiamo coinvolto il mondo economico e del lavoro, che si è dichiarato al nostro fianco – prosegue Fontana – Vogliamo che tutti i Comuni italiani, attraverso Anci, siano uniti nella battaglia, ma se necessario siamo pronti a proseguire anche da soli, passando dalle parole ai fatti. Per prima cosa ci recheremo in delegazione dal Prefetto di Milano e restituiremo le nostre fasce tricolori”.
Tra le iniziative concordate c’è anche la decisione di “presentare il conto allo Stato”, quantificando con esattezza le spese che i singoli Comuni sostengono ogni anno per garantire servizi che dovrebbero essere pagati dai Ministeri, ma che invece non lo sono: “Ogni Comune vanta crediti nei confronti dello Stato – spiega il Presidente di Anci Lombardia – Visto che ai Comuni viene imposto di rispettare il patto di stabilità, allora che lo Stato rispetti la legge nei nostri confronti, onorando spese che invece disattende di continuo”.
“Riteniamo che l’anno prossimo il numero dei Comuni che non potranno rispettare il patto raddoppierà ancora, e che gli investimenti si ridurranno del 30%. Nel 2010 i Comuni non avranno più le risorse per garantire i servizi ai cittadini e gli investimenti alle imprese. L’atteggiamento di totale chiusura del Ministero alle nostre proposte è inaccettabile” – denuncia il Presidente di Anci Lombardia Attilio Fontana, che ha presieduto il direttivo dell’associazione.
I Comuni lombardi proseguiranno la battaglia contro i tagli operati dalla Finanziaria e i vincoli del patto di stabilità: “Abbiamo comunicato ai cittadini le nostre difficoltà nel garantire i servizi, abbiamo coinvolto il mondo economico e del lavoro, che si è dichiarato al nostro fianco – prosegue Fontana – Vogliamo che tutti i Comuni italiani, attraverso Anci, siano uniti nella battaglia, ma se necessario siamo pronti a proseguire anche da soli, passando dalle parole ai fatti. Per prima cosa ci recheremo in delegazione dal Prefetto di Milano e restituiremo le nostre fasce tricolori”.
Tra le iniziative concordate c’è anche la decisione di “presentare il conto allo Stato”, quantificando con esattezza le spese che i singoli Comuni sostengono ogni anno per garantire servizi che dovrebbero essere pagati dai Ministeri, ma che invece non lo sono: “Ogni Comune vanta crediti nei confronti dello Stato – spiega il Presidente di Anci Lombardia – Visto che ai Comuni viene imposto di rispettare il patto di stabilità, allora che lo Stato rispetti la legge nei nostri confronti, onorando spese che invece disattende di continuo”.
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