domenica 31 gennaio 2010

Anci Lombardia: “Immorale chiedere altri sacrifici ai Comuni”

“Nell’ultimo anno i Comuni hanno risparmiato circa 1miliardo e 200milioni contribuendo a risanare i conti pubblici mentre il resto della Pubblica amministrazione ha fatto registrare un peggioramento di 20 miliardi di euro. E’ quindi immorale chiedere ancora sacrifici a noi mentre gli altri continuano a sperperare”. Così Attilio Fontana, sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia parlando nel corso del Consiglio Nazionale riunitosi a Roma. “Rinviando il taglio dei consiglieri comunali – ha detto Fontana – il Governo da una parte ci ha ascoltati ma dall’altra ci ha confermato che i tagli sono solo rimandati confermando quindi che gli spendaccioni siamo noi. Questo non è accettabile”. Per il presidente di Anci Lombardia occorre quindi “massima determinazione sia sul Patto di stabilità che sui trasferimenti dallo Stato centrale perché sono sempre di più i sindaci che non riescono ad andare avanti”. E ancora: "“Per le entrate e per la finanza comunale il 2010 non sarà meglio dell’anno che si è appena concluso. Anzi. Se non si arriverà a rideterminare alcuni parametri del patto di stabilità, ma non solo, abbiamo davanti a noi mesi drammatici che si ripercuoteranno negativamente sui nostri cittadini, perché alle negatività ripetutamente denunciate nel 2009 si sommerà l’ulteriore giro di vite, con tagli che inevitabilmente cominceranno ad incidere anche sui servizi sin qui ritenuti essenziali”. “Tanti Comuni – sottolinea Fontana – si troveranno penalizzati per non avere potuto rispettare nel 2009 il patto di stabilità. Questo significa, se non verranno tolte le sanzioni come noi continuiamo a chiedere, vedersi ridurre i trasferimenti statali ed essere nell’impossibilità di effettuare assunzioni. Tutto questo a fronte di un dato inequivocabile. Mentre nel 2008 i Comuni hanno contribuito a risanare i conti pubblici per 1 miliardo e 200 milioni la pubblica amministrazione nel suo complesso ha fatto registrare un peggioramento di 20 miliardi di euro. Questo significa che i Comuni non sono una fonte di spreco ma una realtà virtuosa. Al tempo stesso però deve essere chiaro a tutti che ai Comuni non si possono addossare i conti altrui. Noi da anni applichiamo i criteri di una sana gestione, anche dal punto di vista economico. Si intervenga allora laddove è necessario. Procedere con ulteriori 1030 milioni di tagli ai Comuni, come previsto per il 2010 secondo i parametri del patto di stabilità, significa solo produrre effetti devastanti in un quadro complessivo che è già andato oltre il limite della sopportabilità".

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