Questa mattina viaggiando in macchina per Merate (sì sono colpevole, non la lascio all’Area Cazzaniga usufruendo del bike sharing) ho visto operai al lavoro che edificavano dossi in via Turati. No, non ci siamo. A che servono? Non tiriamo fuori la storia della sicurezza, perché non è vero. Danno fastidio, e fanno credere alla gente che si lavori per la tutela della sicurezza. Ecco, questo è: far credere che si faccia. L’unico risultato reale è quello di irritare chi transita su una strada molto battuta e di scorrimento; magari mentre è in ritardo. Mettiamoci anche la battutina ecologista: sarebbe bello avere i dati sull’inquinamento generato da rallentamenti e accelerazioni a causa dei dissuasori. Mentre ero fermo al semaforo ho visto un’altra cosa: un’ambulanza passare a sirene spiegate. Cosa normale si dirà, l’ospedale è a circa un chilometro! Appunto, è una mia idea balzana o dossi su strade battute da ambulanze in corsa d’emergenza non sono una buona trovata?Avranno pure le sospensioni ma la persona in lettiga non sente un po’ di dolore? Magari una gamba rotta… Pronto a essere smentito da un paramedico che mi spiega come le sospensioni dei loro mezzi siano magiche.
Ma a tutto c’è una soluzione. Invece di girare con le nostre auto, andiamo tutti in concessionaria e compriamo dei SUVs (possibilmente bianchi e più larghi della carreggiata). Così in prossimità dei dossi, con ghigno sprezzante, potremo dare un affondo al pedale. Avrei in mente anche il modello: Toyota rav 4.
Edoardo Zerbi
P.S.: io insisto; i parcheggi a pagamento di via Papa Giovanni alle 10 di oggi erano vuoti. Quando ci si accorge di aver sbagliato, spesso si è ancora in tempo per tornare indietro.
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