domenica 6 febbraio 2011

Il falò delle vanità

Festa della Giubiana, buona partecipazione di pubblico tanto che Giacomo “Pensaci Giacomino” Ventrice è soddisfatto. Ed effettivamente la scena ha un suo fascino. E chi, come me, ha sempre amato il fuoco (chissà, magari come piromane avrei avuto un futuro), resta a contemplare lo spettacolo con un certo godimento. Poi un lampo (niente paura, il fuoco era ben controllato) colpisce il Presidente della Pro Merate. E anche me.
La festa è organizzata dalla Pro Loco appunto, che è apartitica e apolitica (almeno così era fino a qualche anno fa e anche adesso, nonostante le correnti varie che la attraversano resta fuori dalla mischia – ché le bastano le mischie interne da non giocatori di rugby). Ma di cariche comunali nemmeno l'ombra. Compare, è vero, la Consigliera Gabriella Mauri, onore alla presenza, anche se più in veste di nonna che di Consigliera (e d'altronde anche io ero in veste di papà e non di altro), ma non vale per la Giunta, poiché sta all'Opposizione.
A quel punto (come diceva una persona importante) la domanda sorge spontanea: c'era forse paura nel gesto della Maggioranza? Date che, non ce ne vogliano i bravi suonatori della Val Seriana, il momento clou della festa era il rogo della vecchia (manichino, non reale), non è che i nostri Amministratori, che si lamentano di dover fare per tutti, avevano paura anche di dover sostituire il manichino nel momento dell'arrosto? Oppure, viste le posizioni prese in materia di sosta dei veicoli per colpe proprie (il costo dei parcheggi) o della marcia per colpe altrui (la nuova e per la verità fantasiosa disciplina della viabilità in via Statale e sulle ordinanza fantasma), il nostro Sindaco e compagnia cantante avevano paura che la gente presente li "mandasse all'inferno" inducendoli in un certo qual modo a unirsi alla strega che bruciava, proprio nell'attimo “più caldo”?
Forse tu, “Pensaci Giacomino” Ventrice, ti aspetti le scuse dell'Amministrazione per la latitanza. Mi permetto di intervenire. Credo in realtà che sia meglio così. E' arso solo il manichino e la festa è andata bene. I roghi di persone sono, per fortuna, passati di moda. E non è adesso il tempo per fare arrosti pubblici (in senso metaforico si intende, sia chiaro). Per quello aspettiamo, sperando che arrivi presto, il momento delle grigliate (sempre figurate, ci mancherebbe altro). Intanto a bruciare, di rabbia, sono i cittadini.

El Cofos

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