giovedì 10 febbraio 2011

I pendolari sono cittadini che chiedono rispetto e partecipazione

Aumenti tariffari: la partita è tutt'altro che chiusa

Nei giorni scorsi sono state riportate alcune dichiarazioni significative da parte di importanti esponenti politici regionali e dirigenti delle imprese ferroviarie che ci fanno presumere che si sia aperta una nuova stagione. Quella di una strategia di comunicazione a più voci che tende a piegare le informazioni a sostanziale danno della verità dei fatti, e che risulta anche offensiva alla dignità dei pendolari. L’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo ha esordito, a braccetto con l’Amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti, col suo leitmotif preferito, ovvero che il biglietto del treno in Italia costa troppo poco. Evidentemente, con questa trita e riesumata comunicazione, basata su una visione volutamente limitata della realtà sociale ed economica, si vogliono già giustificare gli aumenti di maggio, assicurandone i frutti a Trenitalia-LeNord (TLN). Tanto, i famosi parametri qualitativi non sono ancora stati definiti, e quindi l’assessore ha buon gioco a vendere anticipatamente la pelle dei pendolari, potendo poi fissare a piacimento le regole della caccia.
Nei giorni in cui gli ospedali si riempiono di bambini con malattie respiratorie per lo smog e che dalla Comunità Europea arrivano minacce di sanzioni che valgono ben di più della riduzione delle risorse per il Traporto pubblico locale (TPL), l’assessore non si ritiene forse neppure appagato da una operazione tariffaria
che porterà ad una diminuzione degli utenti del trasporto pubblico del 6%. E se non vi sarà un crollo dei passeggeri, quei soldi, costati lacrime e sangue ai pendolari, finiranno ad alimentare i baracconi dello spreco e dell’inefficienza.
Infatti, il comandante supremo di Fs ha affermato che 2.200 treni sono troppi da far circolare. Forse che ciò sia l’avvisaglia di una abdicazione? Un annuncio di dimissioni? Non pare. Se tale affermazione corrisponde in qualche modo al vero, dove sono finiti i grandi benefici anche per i pendolari dell’operazione alta-velocità? Perché non viene invece detto che le decine di miliardi di euro spesi per l’alta velocità contribuiscono notevolmente ad appesantire quel debito pubblico che ora i pendolari sono chiamati a coprire con gli aumenti tariffari? Da ultimo, il caro Giuseppe Biesuz, Ad di TLN, ammette candidamente che l’evasione sulla sua rete è del 20%. Ma non è il suo mestiere fare in modo che la gente paghi il biglietto? Senza contare che simili dichiarazioni suonano ai pendolari, che pagano tutti il biglietto, come una vera e propria calunnia. Ci porti le prove, le cifre esatte, caro Biesuz, e ci porti anche i dati storici dettagliati degli introiti da tariffa per linea e per tipo di biglietto, i passeggeri trasportati, i costi e poi ne riparliamo.
Tornando a Raffaele Cattaneo, egli, rispondendo alcune settimane fa a un pendolare che, imbufalito per il mancato ascolto da parte delle Istituzioni, si esprimeva con un’iperbole domandandosi se “per far sentire la propria voce occorre ormai presentarsi armati di vanghe e spranghe”, l’assessore affermava che utilizzare questi mezzi sarebbe “calpestare la ragione e il buon senso, il senso civico e morale”. Benissimo, ma non può essere ugualmente considerata un’offesa per la ragione e il buon senso affermare che viaggiamo “gratis” o addirittura che non paghiamo il biglietto? E non può considerarsi un’offesa al senso civico non rispondere adeguatamente ai cittadini che, nel momento in cui sono chiamati a pagare di più, chiedono di partecipare realmente alle decisioni, di sanzionare chi non rispetta il contratto di trasporto, di decidere essi stessi sugli orari dei treni, sui bonus e su tutti gli elementi che definiscono la qualità del servizio?
Ribadiamo pertanto la nostra richiesta al Presidente delle Regione Roberto Formigoni, che afferma di tenere le porte aperte ai pendolari, di passare dalle parole ai fatti, fissando una data e un orario “da pendolari” per darci delle risposte concrete su questi temi e nel quale si impegni ad assumere il ruolo di garante dei diritti dei cittadini pendolari. Pendolari, passate parola, firmate la petizione su www.patto.ilpendolare.com e organizziamoci per raccogliere le firme su carta. La partita non è ancora chiusa e, prima di maggio, abbiamo ancora diversi mesi. Solo se saremo in tanti a firmare potremo avere ascolto vero. Perché noi crediamo nella democrazia e nella partecipazione.


Comitato pendolari Milano-Lecco, Comitato pendolari Mandello, Comitato pendolari Calolziocorte-Valle S. Martino, Comitato MMML (Milano-Monza-Molteno-Lecco, Comitato Pendolari Bergamaschi CPB, Comitato pendolari Rovato-Chiari-Rovato, Comitato pendolari LeNord Milano-Asso, Comitato pendolari Merate, Comitato InOrario Milano-Mantova, Comitato Milano-Mortara, Comitato pendolari Tortona, Comitato Milano-Varese, Comitato Milano-Seregno, Comitato Pendolari Metropolitani, Legambiente Lombardia

1 commento:

  1. Massima solidarietà ai pendolari, senza se e senza ma. gente che soffre in silenzio, tra l'indifferenza dei potenti, tutti i giorni.

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