lunedì 5 luglio 2010

Questa nostra Brugarolo

Si mormorava tanto tempo fa di una prevista riqualificazione del campo da calcio del Brugarolo ai fini di un miglior servizio ai cittadini della frazione, sprovvisti di un qualsiasi luogo pubblico di aggregazione (che non sia il monumento per l'Unione dei Popoli). La giunta Albani aveva già definito i termini per il rifacimento degli spogliatoi, la giunta Robbiani aveva modificato il progetto ad abbracciare un'idea complessiva di centro sportivo ma, allo stato attuale, nulla è stato e tutto resta da fare. Si apprende poi, dai quotidiani, che la riqualifcazione del campo dovrebbe servire per gli allenamenti delle squadre dell'As Merate: ma il fine dell'operazione non era quello di servire la frazione? Cosa se ne fanno i cittadini di un altro campo da guardare e non toccare? Va bene sostenere la compagine cittadina di calcio (che comunque necessiterebbe di avviare un processo di ristrutturazione affinchè possa diventare anche un minimo autonoma ed attrattiva) ma il fine fondante deve essere quello di fornire gli abitanti di spazi di relazione. La relazione tra persone è la pietra miliare della qualità della vita, verso di essa bisogna ragionare ed operare. Uno spazio come quello del Brugarolo va pensato nell'ottica di un utilizzo quotidiano da parte di tutti gli abitanti (famiglie, giovani, bambini ed anziani) e non solo nell'ottica di un utilizzo agonistico o dilettantistico ma comunque inquadrato secondo regole di inaccessibilità.
L'Amministrazione comunale si deve far garante della qualità della vita dei propri cittadini.

T.To

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