mercoledì 19 maggio 2010

Ospedale di Merate: un gioco al massacro

In questi giorni i vari Direttori dell’Azienda ospedaliera di Lecco (Generale, Sanitario, Amministrativo, Sitra), in reazione ad una fuga continua degli infermieri (clicca sul testo evidenziato per leggere il precedente intervento) verso altri lidi lavorativi, hanno scatenato un’offensiva mediatica basata su due principi propagandistici:
  • l’esaltazione della professione infermieristica in senso generale e non di illustrazione di cosa fa un’Azienda per tenersi i propri dipendenti;
  • la “denuncia” delle carenze di organico (la gente è considerata, da loro, poco informata, anche se, tutti noi, abbiamo coscienza che il problema esiste da anni e la Regione, la “padrona” di quelli che fanno le denunce di carenze d’organico, non sta facendo nulla per risolverlo.
Dopo questa offensiva, sui blog si sono scatenati gli infermieri, la cui ira ha portato in evidenza gran parte delle “pecche” della Direzione aziendale in senso lato:
  • l’ultimo concorso per infermiere a tempo indeterminato è scaduto il 20 agosto 2009;
  • Ci sono persone che non piacciono al Sitra perché portano l’orecchino od i capelli lunghi, peccato che, cristiamente e considerando i contenuti umani e professionali, le suore ed i preti li accolgano;
  • Si è creata un’organizzazione infermieristica, attraverso i Dipartimenti, che, esautorando le caposala di reparto sui turni, non permettono l’ampia autoorganizzazione che, nel passato, ha sempre garantito da un lato l’efficienza dell’assistenza e dall’altro la necessità delle infermiere madri. Il risultato è che le nostre infermiere partecipano ai concorsi che si tengono in questi tempi e che si bandiscono a Sondrio o a Vimercate dove garantiscono “elasticità maggiore” per le mamme!
Potrei continuare, ma sarebbe inutile. La riflessione è: perché avviene tutto ciò? Perché si consolida, in questa Azienda, la precarietà? Perché si gioca al massacro annunciando in una riunione di capisala dipartimentali che si tagliano 8 posti di Neurologia a Merate perché mancano infermieri in quello d Lecco? Tutti sanno che, se ad una riunione sono presenti più di tre persone, qualsiasi notizia, anche la più riservata, diventa di dominio pubblico.
Poiché, personalmente, non considero i membri delle Direzioni aziendali degli sprovveduti, penso che abbia ragione il Consigliere regionale Carlo Spreafico quando afferma che ci si è incamminati verso una china che porterà la nosra Provincia a perdere l’autonomia (
clicca sul testo evidenziato per leggere le considerazioni del Consigliere regionale) e ad essere accorpati o con Sondrio o con Como. Ambrogio Bertoglio ed il suo staff dirigenziale, consciamente od inconsciamente, si stanno muovendo per fare accadere tutto ciò. Faccio un esempio: la stampa continua a parlare che un primario chirurgo, lecchese doc, vuole emigrare da Merate a Bergamo. Se fossi nel Dg non farei appelli moralistici, ma gli offrirei un primariato al Manzoni. Sarebbe bello, ma sarebbe anche in controtendenza rispetto alla “liquidazione” della nostra identità territoriale.
Concludendo, un altro argomento da blog che rischia di diventare un problema, è l’ipotetica presenza nel CdA o nello staff dirigenziale della cooperativa che porta con il contagocce infermiere ai nostri ospedali, di parenti dell’attuale dirigenza aziendale. Fino a Natale erano voci flebili, un venticello lieve lieve, oggi stanno diventando, nel contesto prima illustrato, come ben descritto dalla celebre aria del Barbiere di Siviglia, ” Si propaga, si raddoppia e produce un'esplosione come un colpo di cannone, un terremoto, un temporale, un tumulto generale .”
Sarà meglio che qualcuno smentisca, vorrei continuare a parlare dei problemi della nostra sanità.

Ambrogio Sala
Assessore ai Servizi alla persona
di Olgiate Molgora

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