Pubblichiamo, perchè molto emblematica del trattamento che il Governo riserva alle Amministrazioni locali, la lettera che il Sindaco di Casatenovo Antonio Colombo ha distribuito ai suoi concittadini circa la disastrosa situazione che i Comuni virtuosi devono sopportare per i limiti di spesa imposti da Roma e il mancato trasferimento delle imposte dovute.
Cari concittadini,
in occasione dell’approvazione del Bilancio comunale per il 2010, ho assunto l’impegno di informarVi sulla situazione in cui versano molti Comuni italiani ed in particolare sulle difficoltà del nostro Comune. Vorrei partire da un fatto concreto: nel 2009 il Comune di Casatenovo ha conseguito, come sempre, il pareggio di bilancio ed ha proceduto al pagamento di tutte le imprese che hanno eseguito lavori per il nostro Comune, utilizzando risorse proprie accantonate in anni precedenti. A causa di quest’ultima scelta, però, il comune di Casatenovo non rispetterà il “patto di stabilità”. Cos’è il patto di stabilità? E’ una legge dello Stato, imposta dal Governo per tenere sotto controllo i conti pubblici. Secondo questa legge ciascun Comune è tenuto, non solo a mantenere in pareggio il proprio bilancio, ma se ne ha la possibilità, anche a creare un “risparmio” che contribuisca a ripianare il debito complessivo dello Stato italiano. In altre parole, l’amministrazione di Casatenovo che ha sempre avuto un’accorta ed efficace gestione dei propri bilanci, contenendo le spese, riducendo l’indebitamento e limitando l’assunzione di personale, è comunque obbligata a non spendere una parte dei propri soldi, a danno dei propri cittadini. Diciamo subito che, insieme ai Comuni italiani (ANCI), condividiamo l’idea di partecipare al risanamento del debito pubblico nazionale ma deve essere rispettato un criterio di equità, perché i Comuni, quelli lombardi in particolare, hanno già fatto la loro parte. Vorrei fare alcuni esempi:
- dal 2004 ad oggi abbiamo già drasticamente ridotto i nostri bilanci, cosa che non è avvenuta per lo Stato ed i Ministeri (nel quinquennio 2004-2008 la spesa è aumentata in ogni comparto della pubblica amministrazione in rapporto al PIL, per un valore complessivo di 1,2%, mentre per i Comuni si è invece registrata una diminuzione di 0.2%);
- in media, nei Comuni capoluogo c'è un dirigente ogni 52 dipendenti, mentre al Ministero dell'Economia il rapporto è di 1 dirigente ogni 22 dipendenti, allo Sviluppo Economico 1 ogni 11 ed alla Presidenza del Consiglio 1 ogni 7;
- la retribuzione media nel comparto Enti Locali è pari a 29.000 euro, mentre ai Ministeri è di circa 45.000 euro.
- di poter utilizzare i soldi in cassa dei nostri cittadini per fare investimenti e fornire servizi (non si può chiedere ai Comuni di non fare nulla o di non pagare le imprese che effettuano regolarmente i lavori);
- di ottenere il rimborso integrale dell’ICI 2008 e 2009 (il Governo ha eliminato l’ICI sulla prima casa, unica vera tassa “federale”, ma non ha ancora rimborsato integralmente i Comuni);
- di discutere pure sulla riduzione dei consiglieri comunali (che incassano dai 100 ai 120 euro all’anno lordi) ma riteniamo anche INDILAZIONABILE LA RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI E DEI CONSIGLIERI REGIONALI CHE HANNO STIPENDI SUPERIORI AI 10.000 EURO NETTI AL MESE;
- di non arrivare “morti” al federalismo che appare sempre di più solo una promessa annunciata.
Antonio Colombo
Sindaco di Casatenovo
Sindaco di Casatenovo
P.S. Il costo di stampa della presente lettera è stato sostenuto dal gruppo Persone e Idee per Casatenovo.
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