mercoledì 26 ottobre 2011

Pochi vagoni, i pendolari svengono in treno

Apprendiamo delle “giustificazioni” da parte dell’A.D. di Trenord, Giuseppe Biesuz, sulla vicenda del treno delle 18.20 da Milano per Tirano, dove, avendo la metà dei vagoni chiusi, è stata chiamata la polizia per sgomberare (e questo è il termine corretto da usare) i pendolari dai vagoni chiusi che, apprendiamo dallo stesso Biesuz, erano invece funzionanti. La risposta di Biesuz si inserisce sin troppo bene nel clima irrispettoso nei confronti dei pendolari che caratterizza questo periodo, infatti segue di pochi giorni il tentativo di criminalizzare i pendolari con l’esposizione dei sedili rotti di piazza Cadorna, o le reiterate accuse fatte ai pendolari di viaggiare “a sbafo”. Le nostre non sono provocazioni “deliranti” ma sintomo di una situazione ormai esasperata da non minimizzare.
Ad esempio, anche ieri mattina, il treno Sondrio-Calolziocorte, stracarico di studenti, aveva due vagoni chiusi su sei. Chi scrive oggi ha viaggiato su un treno con un vagone chiuso e una prima classe declassata, che offre meno posti a sedere. Il treno 10551, per il quale chiediamo da anni nove vagoni a due piani, da mesi viaggia di norma con sole cinque carrozze, e si sono verificati più volte fenomeni di svenimento, di cui abbiamo nome e cognome di vittime e testimoni. I nuovi treni “riverniciati” e presentati in pompa magna non solo hanno i problemi di sempre, ma offrono posti in meno perché Trenord ne ha esteso l’area di prima classe, con sedili che restano vuoti, senza contare i vagoni di prima declassati, diminuendo di fatto i posti disponibili per i peones. Biesuz sa benissimo che, su quasi tutti i treni, viaggia almeno una carrozza fuori servizio.
Per lui è dunque normale che il capotreno insindacabilmente chiuda metà del treno anche se gli altri vagoni funzionano? E’ mai possibile che i conducenti siano come comandanti di una nave in balìa del mare in burrasca, o non agiscono invece sulla base di precise istruzioni? Ma chi dà le istruzioni? L’A.D. di Trenord tenta anche di ripararsi, malamente, dietro al solito balletto delle responsabilità.
Sinceramente, ci saremmo aspettati che, con la nuova società, questo comportamento deprecabile e burocratico del rimpallo fosse finito per sempre, grazie ad una classe dirigente in grado di assumersi le proprie responsabilità. All’utente non gliene può fregare di meno del fatto che si possa fare o no la “ricarica”: è Trenord che deve essere attrezzata e provvedere. Come se non sapessimo che il giorno dopo quel vagone sarebbe stato nelle medesime condizioni! Dove sono finiti gli impegni solenni per effettuare la manutenzione notturna, le ispezioni notturne dell’assessore regionale alla Mobilità Raffaele Cattaneo? Dove sono finite le carrozze dei treni che hanno avuto la composizione decurtata? Senza contare i ritardi crescono di giorno in giorno, soprattutto sui treni più frequentati dai pendolari, anche a causa dei tagli alle composizioni e alle carrozze chiuse.
All’assessore Cattaneo, avevamo chiesto a suo tempo che, nel “pacchetto” sulla qualità legato agli aumenti, fossero inseriti altri indicatori e sanzioni adeguate, proprio perché sapevamo che sarebbe finita così. Invece abbiamo dovuto subire il 25% di aumenti di biglietti ed abbonamenti, giustificati con la necessità di assicurare le risorse per migliorare la qualità del servizio ferroviario, e dobbiamo pure subire queste ulteriori beffe. Sia dunque chiaro che non siamo disposti a subire ulteriormente accuse e beffe di questo genere, espresse da chi invece dovrebbe profondersi nelle scuse ed impegnarsi personalmente e responsabilmente a far sì non solo che certi episodi non si verifichino più. Biesuz si occupi piuttosto a come rimediare alle tante, troppe carrozze che viaggiano fuori servizio e ai tanti treni che viaggiano decurtati.
Pretendiamo le scuse formali da parte dell’A.D. di Trenord e dell’assessore Cattaneo, con la ricerca e la punizione dei responsabili.

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