Con la presente il senatore Antonio Rusconi comunica di aver presentato un'interrogazione urgente al Ministro dei Trasporti in merito alla decisione presa dalla Giunta Regionale della Regione Lombardia, su proposta dell'assessore alla mobilità Raffaele Cattaneo, di procedere, a decorrere dal prossimo 1 agosto, alla seconda fase di aumenti tariffari del trasporto pubblico regionale con un incremento del 9,09%. Poiché tale decisone è stata adottata a completamento della manovra economica straordinaria annunciata nei mesi scorsi a seguito della quale nel mese di febbraio le tariffe del trasporto pubblico regionale avevano già subito un aumento del 10 per cento, l'aumento complessivo delle tariffe per il 2011 raggiunge il 20%. Il sen. Rusconi chiede al Ministro se gli aumenti previsti abbiano davvero la giustificazione economica che viene loro attribuita, o se non siano invece il frutto di scelte demagogiche e di calcoli errati e, soprattutto, quali azioni intenda intraprendere per salvaguardare e sostenere il sistema del trasporto pubblico locale. Il contenuto integrale dell'interrogazione in allegato.
Sen. Antonio Rusconi
INTERROGAZIONE URGENTE ( art.151 Reg. Sen.)
Al Ministro dei Trasporti
Premesso che:
- la Giunta Regionale della Regione Lombardia, su proposta dell'assessore alla mobilità Raffaele Cattaneo, ha confermato l’intenzione di procedere a decorrere dal prossimo 1 agosto alla seconda fase di aumenti tariffari del trasporto pubblico regionale con un incremento del 9,09% che complessivamente comporta un aumento tariffario per il 2011 pari al 20 %;
- infatti, tale decisone è stata adottata a completamento della manovra economica straordinaria annunciata nei mesi scorsi a seguito della quale nel mese di febbraio le tariffe del trasporto pubblico regionale avevano già subito un aumento del 10 per cento;
- gli aumenti potranno essere applicati da quei gestori che hanno raggiunto i parametri di qualità stabiliti dalla conferenza per il trasporto pubblico locale, anche se questi appaiono poco chiari e trasparenti; inoltre, oltre ad alcuni parametri come a esempio quello della puntualità andrebbero presi in considerazione anche quelli della pulizia, del servizio commerciale, delle informazioni, dove non è dato riscontrare alcun miglioramento della qualità dei servizi;
considerato che:
- tale importante decisione assunta dalla Giunta Regionale non ha ottenuto nessuna unanime condivisione;
- la scelta di procedere alla seconda fase di aumenti, è stata adottata senza prima aver fatto il punto sugli effetti della manovra di febbraio e pertanto, i dati di riferimento sono rimasti quelli del dicembre 2010, data nella quale si è stata adottata la decisone di procedere alla prima tranche di aumenti;
- risulterebbe, infatti, che il deficit sia stato in gran parte colmato dalla prima fase di aumenti (che ha assicurato una copertura di circa 60 milioni), dai tagli ai servizi (altri 20 milioni circa);
- vengono quindi meno le ragioni di carattere contabile per un ulteriore aumento delle tariffe del 10%;
considerato, inoltre, che:
- i dati di qualità considerati, ritenuti dalla Regione i soli misurabili, derivano in realtà da autodichiarazioni delle Aziende stesse, beneficiarie in ultima analisi degli aumenti tariffari, peraltro non adeguatamente verificati e verificabili e frequentemente raccolti manualmente dallo stesso personale per l'assenza di sistemi automatici e certificati di rilevazione (es. basati su sistemi GPS);
- i contratti di servizio prevedono l'acquisizione, da parte degli Enti regolatori, di una serie di dati relativi alla qualità (pulizia, informazione all'utenza, rete commerciale, climatizzazione ecc.) che, invece non sono stati presi in nessuna considerazione; Non si vede quindi per quale ragione tali indicatori non siano stati considerati.
- l’assessore Cattaneo non ha ritenuto di dover accogliere nessuna delle istanze avanzate dal “Coordinamento comitati pendolari Regione Lombardia” che, a fronte di tali pesanti aumenti, chiedevano : a) la revisione del sistema degli indennizzi (bonus) in grado di renderli più mirati alle fasce dei pendolari; b) l'estensione della validità di Treno Milano alle tratte extraurbane della metro; c) l’introduzione dell’abbonamento annuale per Treno Milano; c) l'estensione fasce di servizio serali su alcune linee; d) la revisione di alcune norme relativamente alla verifica dei titoli di viaggio; e) la reversibilità degli aumenti in caso di peggioramento della qualità e altri elementi che determinano la vera qualità percepita;
si chiede al Ministro in indirizzo di sapere:
- se gli aumenti previsti abbiano davvero la giustificazione economica che viene loro attribuita, o se non siano invece il frutto di scelte demagogiche e di calcoli errati.
- quali azioni intenda intraprendere per salvaguardare e sostenere il sistema del trasporto pubblico locale, e garantire che gli eventuali aumenti tariffari siano al contempo sostenibili dai cittadini , soprattutto da quelli abbienti, e che a tali aumenti corrisponda sempre un chiaro, inequivocabile ed effettivo miglioramento dei servizi.
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