martedì 8 novembre 2011

La lotteria del PGT: vincono i soliti fortunati, ma il conto lo paghiamo tutti

Quello che succede a costruire troppo in questi giorni è tragicamente sotto gli occhi di tutti. Quello che purtroppo è fatto è fatto. Ma fa specie leggere nel PGT di Merate che si vuole costruire lungo via Bergamo che si allaga ogni volta che viene un temporale. O a Cassina Fra’ Martino in via San Marcellino dove i campi diventano un lago se piove per due giorni. O alla Diana a ridosso della Statale in cui si era aperta una voragine perché le fognature vecchie non reggono più. Il PGT poteva essere uno strumento per ripensare anche a questi aspetti del territorio: attraverso le compensazioni, che so, si poteva “spostare” alcuni edifici che insistono in zone sensibili in altre meno soggette a rischi idrogeologici, prevedere la sistemazione dei sottoservizi, pensare a “prati urbani” in centro per lo sfogo delle precipitazioni atmosferiche. Non siamo Genova, Pozzuoli, la Toscana, ma nel nostro piccolo assistiamo ai disastri dell’urbanizzazione a Pagnano, a Pianezzo, alla Sbianca, sulle strade che si trasformano in fiumi in piena perché i tombini sono insufficienti e i muretti delle recinzioni o dei marciapiedi non consentono alla pioggia di defluire. I sottopassi ferroviari insegnano. Ma niente, nessun accenno. E’ la solita estrazione del lotto che premia chi ha qualche appezzamento di terreno o fabbriche dismesse perché ha spostato la produzione all’estero. Fortunati quelli che vinceranno l’edificabilità, tanto il conto lo pagheremo tutti. Del Sindaco Andrea Robbiani ho apprezzato che era per l’”opzione 0” quando stava in minoranza, adesso invece si costruisce ancora e dove non si dovrebbe. Poco, è vero, ma ogni metro quadrato di asfalto o cemento in più è solo peggiorativo.

Marco Airoldi

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