venerdì 4 giugno 2010

Non è solo questione di Tricolore, in gioco c'è la storia di un paese chiamato Merate

Perché le parole hanno un senso e anche i comportamenti. E qualcosa dovrà pur significare l'assenza del Tricolore sul pennone del Parco delle Rimembranze.

"Le parole contano. E anche i gesti. E qualcosa dovrà pur significare l’assenza dei ministri leghisti alla parata del 2 giugno. E qualcosa significherà quell’inno non cantato alla presenza del Ministro dell’Interno Roberto Maroni. Solo casualità? Forse". Così recita una nota (clicca sui testi evidenziati per accedere ai collegamenti indicati) di Filippo Rossi della Fondazione Farefuturo, di Centrodestra quindi, non ispirata al Centrosinistra. A Merate, se pur più in piccolo e con meno enfasi, viene da chiedersi lo stesso: è stata una casualità che il Sindaco leghista Andrea Robbiani non abbia dato disposizione di innalzare il Tricolore sul pennone del Parco delle Rimembranze? Forse. Oppure ha ritenuto che la bandiera esposta al balcone del Municipio bastasse. Nulla di grave per carità, un peccato veniale, che magari alla gente interessa anche poco, sostengono i peones del Borgomastro. Eppure in tanti mercoledì mattina si sono lamentati nel non vedere il vessillo italiano dominare la piazza. Se non è un precetto di legge era comunque una tradizione apprezzata e la sua interruzione è stato un altro sdei tanti egnali di scarso rispetto istituzionale del ruolo che il nostro Sindaco ricopre, quasi fosse il semplice manager di un'azienda invece che il rappresentante di una comunità intera e del sentire della popolazione.
Allora, sempre sulla falsariga dello scritto pubblicato sul sito web dell'associazione finiana, qualche
domanda semplice, a modo riflessione, per le quali sono sufficienti risposte altrettanto semplici: sì o no. Nessuna provocazione, solo curiosità. Il primo articolo della Lega Nord ha un valore solo “metaforico”? Sì o no? Quando si parla di «conseguimento dell'indipendenza della Padania» s’intende proprio indipendenza come situazione in cui un Paese non è sottomesso all'autorità di un altro? Sì o no? E ancora: nel primo articolo dello statuto si parla di «riconoscimento internazionale (della Padania) quale Repubblica Federale indipendente e sovrana». È anche l’obiettivo dei Sindaci leghisti che amministrano i nostri paesi? Sì o no? E quando il Sindaco di Merate ha giurato - come prevede la formula - «di osservarne lealmente la Costituzione italiana», le ha prese sul serio, quelle parole? Sì o no?
Domande così, giusto per sapere. Perché le parole hanno un senso e anche i comportamenti. E non basta buttarla in caciara. E non è solo questione del 2 Giugno, di una bandiera non issata, di una manifestazione non svolta a differenza di molti altri centri della zona. In gioco c’è molto, molto di più. C’è la storia futura di un paese chiamato Merate e di una nazione chiamata Italia. È per questo che è giusto fare queste domande, anche se non ci aspettiamo risposte.


Enrico Mole

1 commento:

  1. http://www.ilgiornale.it/interni/pace_fatta_lega_e_colle_dopo_forfait_2_giugno_ma_finiani_remano_contro/04-06-2010/articolo-id=450317-page=0-comments=1

    E' tutto come prima: sceneggiata per dimostrare che la Lega difende l'interesse del nord, ma tutti i politici tengono famiglia.
    La recita davanti ai militanti è già stata sconfessata dai fatti.
    Nulla da vedere. Business as usual, e tutti a mangiare alla mensa di Roma.

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