mercoledì 13 luglio 2011

Annullato l’ ampliamento del Parco Adda Nord

Dal Documento di Piano del PGT leggiamo: “La variante al Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) adottata nel mese di marzo 2007 e composta da un Documento Strutturale, che delineava le strategie generali ed un Piano Operativo che individuava le caratteristiche del Territorio e ne disciplinava gli usi è decaduta e verrà ritirata prossimamente dal deposito avvenuto in Regione Lombardia”.
La Giunta Albani aveva proposto al Parco Regionale Adda Nord un ampliamento della piccola porzione di Parco, in Merate, a tutto il corridoio ecologico interessante le zone agroboschive di Cassina e Sartirana, comprendendo il Lago di Sartirana e determinando, quindi, la congiunzione con il Parco Regionale di Montevecchia: un’operazione di grande valenza ambientale ed urbanistica. Il Parco inserì tale proposta nella Variante del PTC insieme ad altre modifiche di alcuni Comuni aderenti, l’approvò e la inviò alla Regione Lombardia per la relativa modifica legislativa in ordine al Parco stesso.
Il 2009 vide l’affermarsi di Amministrazioni di destra a Merate, in altri Comuni aderenti al Parco ed in Provincia di Milano, capovolgendo i rapporti di forza nell’Assemblea Consortile. Tale organo deliberante del Parco, nella seduta del 10.03.2011, aveva di fronte due alternative: controdedurre i rilievi della Regione e ripubblicare la Variante o revocare la stessa; l’Assemblea ha optato, a maggioranza, per la revoca.
Purtroppo va segnalata l’assenza del Sindaco di Merate, tra l’altro Presidente della Riserva di Sartirana, in molte sedute di Assemblea, specialmente nelle ultime, in cui si è affrontata la questione in oggetto, con ciò confermando l’indifferenza rispetto alla funzione dei Parchi Regionali già palesata con il voto di astensione sulla delibera del Comune di Merate in ordine all’ampliamento.
Il cambiamento di politica sui Parchi si colloca nel quadro generale che vede il Consiglio Regionale lombardo proporre un progetto di legge sui Parchi, nel segno della diminuita autonomia degli stessi ed i cui Presidenti verrebbero nominati dalla Regione e non dall’Assemblea Consortile. Tutto ciò, ovviamente, nel segno del decentramento amministrativo e del “padroni a casa nostra”!
In compenso a Cassina, proprio nel corridoio ecologico, verranno consumati 10.000 mq costruendovi 7.000 mc.
Altro motivo di rammarico è che, ad un tema così importante per la salvaguardia del territorio meratese in particolare e lombardo in generale, non sia stato dato rilievo sulla stampa locale.


Ernesto Passoni

1 commento:

  1. Grazie per queste informazioni, è da un po'di tempo che cerco di capire se la zona in cui abito (Cassina fra martino) sarebbe stata adibita a parco o meno...E' veramente triste vedere che l'interesse per le aree verdi si ha solo quando manca spazio per costruire ...

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