Osnago aderisce alla giornata di mobilitazione indetta dall’ANCI in tutti i Comuni d’Italia per protestare contro le manovre inique del Governo nei confronti degli Enti Locali. Pubblichiamo la lettera in distribuzione ai cittadini sull'argomento
Carissimi cittadini,
oggi i sindaci protestano in tutti i Comuni italiani perché la recente manovra economica è profondamente sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali. Gran parte del peso finanziario delle manovre governative è stato posto a carico dei Comuni, i quali invece hanno già contribuito al risanamento delle finanze pubbliche per almeno 4 miliardi di €uro e sono chiamati a contribuire ulteriormente per 3 miliardi aggiuntivi. Dall’estate 2010 questa è la quarta manovra che taglia risorse ai Comuni e inasprisce i loro vincoli: non possiamo continuare in questo modo!
Si parla molto del deficit della Pubblica Amministrazione, ma forse non tutti sanno che i Comuni nel loro insieme non sono in deficit, da tre anni la somma di tutti i bilanci comunali è in attivo. Come in attivo è sempre stato il bilancio del nostro Comune: ad esempio negli ultimi cinque anni abbiamo sempre chiuso i bilanci con un avanzo variabile dai 75mila ai 175mila €uro, utilizzati negli anni successivi in gran parte per nuovi investimenti o per ridurre il peso dei prestiti (mutui) contratti in passato per finanziare le opere pubbliche Nel periodo 2005-2009 il bilancio della Pubblica Amministrazione è peggiorato di 20 miliardi di €uro, mentre quello dei Comuni migliorava di 2,6 miliardi. Il debito accumulato negli anni di tutti i Comuni italiani rappresenta solo il 2,7% del debito di tutta la Pubblica Amministrazione: però si preferisce togliere risorse ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente. Nell’attuale grave situazione economica – dove gli investimenti pubblici degli enti locali possono aiutare a dare lavoro alle imprese - il Patto di Stabilità imposto ai Comuni ha creato una situazione paradossale: mentre il Paese chiede lavoro oltre 40 miliardi di €uro dei Comuni (frutto di avanzi ed economie) giacciono presso la Tesoreria dello Stato e non possono essere spesi. Così succede che le imprese che hanno eseguito i lavori sono pagate con anni di ritardo, che alcuni Comuni non possono rimborsare altri enti che hanno eseguito per loro conto dei lavori: noi stessi attendiamo da anni la liquidazione di circa 100mila € da un Comune vicino sottoposto a Patto di Stabilità. Per ora il vincolo riguarda solo i comuni sopra i 5mila abitanti, ma dal 2013 anche i piccoli paesi come Osnago saranno sottoposti a queste regole assurde. Sappiamo che la situazione finanziaria dell’Italia è grave e che dobbiamo fare la nostra parte nel contenere le spese. Il Comune di Osnago ha speso nel 2010 187mila € in meno rispetto all’anno prima, riducendo le spese correnti del 5%. Però non vogliamo peggiorare la qualità della vostra vita: noi dobbiamo cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori, ma per questo occorrono le giuste risorse altrimenti non resta che l’alternativa tra tagliare i servizi e alzare le tasse. E’ questione di garantire i diritti dei cittadini!
Si è tanto parlato di tagliare le poltrone della “casta” ma il risultato finale delle manovre è che il nostro Consiglio Comunale – in cui siedono oggi 16 consiglieri – sarà ridotto a 7 membri dal 2014. Il risparmio sarà ridicolo (circa 1.500 €uro in tutto, cioè lo 0,03% del bilancio) ma ci saranno 9 consiglieri in meno: persone che con i loro gettoni di presenza pagano a malapena le spese della benzina, delle telefonate, del proprio computer utilizzati per il Comune senza alcun rimborso delle spese. Nove consiglieri in meno significa non solo impoverire la discussione in Consiglio Comunale, ma anche rischiare di allontanare dalla cura della cosa pubblica persone che spesso lavorano come volontari nelle diverse manifestazioni e iniziative in paese. Hanno parlato di tagliare le “poltrone” della casta ed invece hanno tagliato gli “sgabelli” dei volontari civici! Ho deciso di scrivervi per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di voi possa rendersi conto che la protesta che oggi i Comuni e l’ANCI (l’associazione che li riunisce) stanno facendo non è la protesta di una “casta” ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili.
Paolo Strina
Sindaco di Osnago
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