venerdì 5 agosto 2011

Abolizione delle Province: i numeri da soli non bastano

Proponiamo la lettera del Segretario provinciale del PD della Federazione lecchese ai Segretari nazionale e provinciale sull'abolizione delle province

Caro Segretario,
vorrei proporre, a Te e all'intero Partito Democratico lombardo, una riflessione sulla questione del riassetto istituzionale che, anche recentemente, è stata posta in evidenza dalle vicende parlamentari relative alla proposta di abolizione delle Province. Ne abbiamo discusso nell'Assemblea e nella Direzione provinciale del PD lecchese e ci è sembrato non corretto, perchè il dato non ci sembra rilevante, impostare il confronto partendo da un vincolo quantitativo rigido, quale è quello dei 500.000 abitanti, come requisito indispensabile per il mantenimento o la creazione di una Provincia. Credo, innanzitutto, che una revisione dell'assetto istituzionale debba prendere in considerazione, oltre che il livello nazionale, la Regione, le Province, i Comuni e le loro numerosissime aggregazioni oggi esistenti e debba non solamente individuare con chiarezza le rispettive attribuzioni, ma anche pretendere che non ci siano invasioni di campo tra i vari livelli.
Dovremmo quindi ragionare partendo dalle funzioni e dagli ambiti funzionali ottimali definiti secondo criteri di efficienza e tenendo conto delle caratteristiche geografiche, storiche, culturali, sociologiche, economiche dei vari ambiti. Le condizioni che hanno portato all'attuale suddivisione in Province e Comuni sono talmente mutate negli anni che, in molti casi, non si percepiscono più le motivazioni che hanno originato l'attuale assetto né, di conseguenza, perchè e come esso dovrebbe essere modificato. Sono cambiate la demografia, l'economia, la mobilità, le comunicazioni. Sono cambiati i riferimenti territoriali e, rispetto all'identificazione di centri urbani di riferimento, è divenuto prioritario l'essere inseriti in una rete di relazioni di alto livello. Credo si debba partire da questo tipo di considerazioni per compiere un'operazione di revisione che deve avere, innanzitutto, valenza culturale e che deve coinvolgere le menti migliori. Con la Federazione di Monza e Brianza, in occasione della Festa interprovinciale di Osnago, rifletteremo anche su questi temi. Mi auguro che si possa elaborare, in quella occasione, qualche spunto in più che ci permetta di offrire positivi contributi al confronto sul riassetto istituzionale da sviluppare anche attraverso occasioni di approfondimento al livello regionale.
Con i più cordiali saluti

Ercole Redaelli
Segretario provinciale del PD lecchese

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