La frettolosa ritirata di Merate da Lario Reti Holding ha scatenato una bufera in casa della Lega Nord, ma anche in quella del PdL. Il presidente della Provincia Daniele Nava ha richiamato l'assessore esterno al Bilancio Andrea Massironi, il vero regista della partita, e il vicesindaco Massimiliano Vivenzio, in quota tutti e due al Popolo delle Libertà. Il colpo di testa dei meratesi ha provocato un grave danno di immagine al Centrodestra lecchese, che appare più che mai diviso e incapace a elaborre una strategia unitaria. Hanno un bel dire i superficiali sostenitori dell'uscita che in questo modo Andrea Robbiani & Co. hanno dimostrato di avere a cuore l'interesse dei cittadini. In verità in verità hanno solo confermato che di politica non ci capiscono niente e che non sanno vedere ad un palmo dal loro naso. Da soli non si va da nessuna parte e se tutti gli altri sindaci sono rimasti in Lrh non è che sono i più stupidi, un motivo ci sarà anche. Massironi ha orchestrato tutto solo per motivi verso il presidente Vittorio Proserpio, mica per il bene supremo della collettività. Chissà cosa sarebbe sucesso in passato se i primi cittadini avessero ragionato come lui per Ecosystem quando si parlava del gas di Antonio Conrater?!?
Infiltrato
P.S.: Il voto di Merate Futura insieme alla maggioranza di Destra dimostra che Aldo Castelli vuole allearsi con il PdL per tagliare fuori dai giochi la Lega Nord. I continui distinguo e le dichiarazioni di voto isolate di Emilio Vulmaro Zanmarchi che è stato già trovato anche il futuro candidato sindaco. Se ne sono accorti tutti tratte quelli della Lega, anzi il sindaco della Lega, che farebbe bene a prestare più ascolto a chi in famiglia ne sa mooooooooolto più di lui: può scegliere tra il suocero e il cognato che sono due valide persone tutte e due, di sicuro migliori di lui sempre politicamente parlando.
E poi affermare che inserire il Sig. Casaletto in Cda sia un bel colpo, credo che sia più che opinabile...
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