mercoledì 1 febbraio 2012

Le carenze del PGT

Il Consiglio Comunale di Merate ha approvato, definitivamente, il Piano di Governo del Territorio con il voto favorevole della Maggioranza e quello contrario delle Minoranze.
Purtroppo la seduta di Consiglio è stata condotta in modo strettamente burocratico e volta solo ad esaminare le Osservazioni senza entrare nel merito dei Documenti costituenti il PGT ed, in particolare, del Documento di Piano che riporta le strategie portanti del governo territoriale.
Con questa nota vorrei sottolineare gli aspetti di tale Documento che non sono stati rimarcati dall'Amministrazione e dai commentatori
Poiché le Controdeduzioni alle Osservazioni dei Cittadini si basano sui principi ed i vincoli posti nel Documento di Piano (ne sono il corollario) sarebbe stato opportuno ripercorrerne le ragioni e le motivazioni, ovvero l’inquadramento nei Piani di ordine superiore (Provinciale e Regionale) ed il ruolo di Merate quale Comune capofila dell’area di riferimento (conurbazione di 60.000 abitanti).
Sarebbe stato opportuno un accenno all’analisi delle dinamiche demografiche, a quella socioeconomica di Merate, il suo inquadramento a livello provinciale, i cambiamenti intervenuti negli ultimi anni nella composizione della popolazione ed i riflessi relativi; la dinamica dei comparti produttivi, in particolare lo spostamento dell’occupazione verso il settore terziario e ciò che ne consegue.
Sarebbe stato opportuno ripercorrere l'iter seguito dal Piano e le ragioni che hanno portato a riduzioni significative delle edificazioni ed intervenute nel corso della sua elaborazione.
E’ motivo di soddisfazione che il Documento di Piano abbia incorporato il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco di Montevecchia e del Curone nella configurazione ampliata nel territorio di Merate come deliberato dalla precedente Amministrazione. Rilevo una contraddizione in relazione al lembo, in Merate, del parco Adda Nord, che viene riportato con tutte le sue valenze, senza riserve e senza le perplessità espresse dal Vicesindaco in ordine ad un eccessivo valore costi/benefici. In effetti la precedente Amministrazione aveva chiesto al Parco Adda Nord un ampliamento in territorio di Merate che i nuovi rapporti politici in seno all’Assemblea del Parco e la centralizzazione regionale nella gestione dei Parchi hanno vanificato. Per inciso, l’analisi dei punti di forza e debolezza, riportata nel Piano, richiama gli elementi di potenzialità costituiti dai due Parchi Regionali e dal Sito di Importanza Comunitaria del Lago di Sartirana, proprio nell’ottica della loro connessione.
Inoltre è stato incorporato anche il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) che tante critiche aveva sollevato, soprattutto da parte di una delle Opposizioni, nella precedente Consigliatura; difatti nel Documento di Piano, esso viene riconosciuto quale “Master Plan” per le scelte strategiche relative alla mobilità. Inoltre viene riportato, senza osservazioni negative, l’Accordo di Programma relativo, anche, alla desemaforizzazione del nodo di Cernusco ed agli interventi collaterali; speriamo che esso abbia un seguito operativo.
Un’ eventuale nuova strada di collegamento fra via Bergamo ed il Novarino andrebbe studiata a livello sovracomunale considerando l’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata (Polo Industriale sovracomunale) e la desemaforizzazione del quadrivio di Terzuolo a Robbiate.
Espresse queste considerazioni è apprezzabile l’avere applicato il principio di minimizzare il consumo di suolo; sono state salvaguardate le aree verdi, ad esempio a Brugarolo e specialmente nel cosiddetto corridoio ecologico a Cassina e Sartirana; qui il PGT ha seguito il tracciato seguito nella fase di approvazione della Variante 2005 del Piano Regolatore Generale che previde la cassazione rispetto alla fase di adozione, di circa 25 edificazioni e che comportarono altrettanti ricorsi al TAR, con notevole rischio per l'Amministrazione Pubblica e tremar di polsi per chi ne fu il fautore. Tali ricorsi furono respinti anche perché la zona di insistenza, cioè il corridoio ecologico, è indicato quale zona da preservare nei Piani gerarchicamente superiori, sia quello Regionale che Provinciale.
Tale presa di posizione segnò, per Merate, un'inversione di tendenza che è stata fatta propria dall'attuale Amministrazione con l'approvazione di Controdeduzioni, volte alla salvaguardia del territorio; purtroppo il sopraddetto principio ha eccezioni a Cassina ed in un Parco Storico.
Sempre riguardo al residenziale il Piano, avrebbe potuto, come da suggerimento di Insieme per Merate, dare indicazioni per incentivazioni, mediante una diminuzione degli oneri di urbanizzazione quando si tratti di ricupero in comparti degradati (es. vecchie cascine).
Nel Piano, infine, manca un accenno al patrimonio edilizio residenziale, a diverso titolo non utilizzato, che è, probabilmente, valutabile, oggi, in almeno un migliaio di alloggi; dato che sarà sarà precisato dall’ultimo censimento.
A margine segnalo come non siano stati corretti, nei Documenti, alcuni dei piccoli errori, soprattutto formali, segnalati dal gruppo di Insieme per Merate.

Ernesto Passoni

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