venerdì 27 gennaio 2012

Politiche sociali: la Regione taglia ai Comuni il 50% delle risorse

La Regione Lombardia, con propria delibera di Giunta, ha ripartito le risorse ricevute dallo Stato del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali per il 2011. Il fondo assegnato alla Lombardia per l’anno 2011 è stato di 25.296.642,37 euro contro i 53.801.546,15 euro del 2010. C’è stata una diminuzione di 28.504.903,78 euro, pari ad un meno 52,98%. La Regione ha trattenuto per sé per progetti che ritiene innovativi 5.296.642,37 euro pari al 20,94%. L’anno passato aveva trattenuto 9.801.546,15 pari al 18,22%.
Come ben si comprende la Regione si trattiene il 2,72% in più rispetto al 2010 ai Comuni associati. Aggrava ulteriormente la situazione sul territorio.
Infatti ecco il riparto che avviene tra i Distretti dell’ASL (Provincia) di Lecco:
Clicca sull'immagine per ingrandire la tabella
I tagli sono evidenti: c’è un dimezzamento rispetto al 2010 e di due terzi rispetto al 2008.
Inoltre vengono assegnati con un anno di ritardo ai Comuni associati e sovente costringono coloro che gestiscono i servizi a chiedere anticipazioni alle banche pagandole profumatamente. Ovviamente gli interessi li pagano, in prima istanza, i Comuni ed, in seconda istanza, gli utenti che vedono diminuiti i livelli di assistenza.
In un momento di crisi sociale e di recessione le famiglie andrebbero aiutate con servizi e sostegno economico.
La Regione con cipiglio “ideologico” continua a sostituirsi ai Comuni, con buoni e vaucher, che poi si dimostrano di poco impatto sulla generalità di chi ha diritto a particolari prestazioni.
La mia sensazione è che, giocando sul taglio statale, la Regione intenda “concentrare” in poche strutture di servizio, ufficialmente cooperative od onlus, che sono state, in passato, anche uno strumento di raccolta del consenso politico. Questa operazione “schiaccia” anche le piccole strutture assistenziali soprattutto del privato sociale che nelle singole comunità ci sono. Un processo analogo sta avvenendo per le RSA e le RSD.
Ecco come descrive garbatamente il fenomeno un documento del novembre 2011 prodotto da CGIL-CISL-UIL e Forum del Terzo Settore della Provincia di Monza e Brianza:
“Le realtà più piccole dell’associazionismo, poco dotate di risorse economiche ed organizzative, ma non meno rappresentative della realtà e dei bisogni territoriali, faticano a tenere l’impegno oneroso ai tavoli di partecipazione.”
Concludo con le parole di una lettera del 25.1.2012 che l’ANCI Lombardia ha scritto alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale: “E’ certo che l’ulteriore contrazione del trasferimento di risorse per le politiche sociali, che si aggiunge ai pesanti tagli imposti dalla manovra annunciati per il 2012 ai Comuni, e la forte crisi economica e sociale che, di fatto,investe sempre più ampie categorie di cittadini, porteranno in modo ancora significativo alla non sostenibilità degli attuali servizi sociali”.

Ambrogio Sala
Assessore ai Servizi alla Persona
di Olgiate Molgora

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