martedì 11 ottobre 2011

Perseguitare il povero piuttosto che la povertà non è né lungimirante né civile

Proponiamo una riflessione tratta dal sito Khorakhanè - a forza di essere vento che riguarda il giro di vite della Polizia Locale di Lecco (Amministrazione di Centrosinistra) contro gli ambulanti abusivi e i vucumprà. Offre spunti di dibattito anche per quello che sta succedendo a Merate con gli zingarelli o chi chiede l'elemosina al mercato. Buona lettura...

Dire, continuare a dire, che i ragazzi sul lungolago con la loro mercanzia sono venditori che fanno concorrenza sleale ai commercianti è nella logica, una palese bugia. Vendono cianfrusaglie anche i negozi del centro? E quando offrono portafogli e borsette “griffate” a 30 euro mi sembra palese che chi li compra sa già, prima, che sono tarocche, false firme, e che non sono le stesse dei negozi della creme cittadina.
Che spettacolo umanamente indecoroso perciò foto e dichiarazioni impettite di vigili e Assessore, che si vantano dell’ultima retata. Scandalizzati ed adirati di qualcosa che i venditori ambulanti senza permesso non hanno colpa. Le (forse) mancate vendite dei prodotti nei negozi cittadini.
Gli altri oggetti non sono nemmeno concorrenziali: cagnolini meccanici che scodinzolano, braccialetti portafortuna, ecc. ecc.
Qui più che l’offerta non concorrenziale e sleale, un poco come le fabbriche italiane che spostano la produzione in Cina e Romania, è che la domanda di questi prodotti illegali è alta. E l’ambulante senza permesso si adegua. Credo che per l’economia del territorio e generale però abbian fatto più danno la speculazione finanziaria, il “ciurlare nel manico” di molti, troppi, commercianti fin dai primi anni di introduzione dell’euro… I prezzi, al dettaglio, sono cresciuti così tanto che non sembra proprio casuale.
Almeno, dico io, il coraggio di ammettere che colpiscono il più debole, e lo colpiscono forte (denuncia, carcerazione nei lager Cie, espulsione…) perché ne va del loro consenso, per mascherare la loro impotenza a fare il resto.
Perseguitare il povero piuttosto che la povertà non è ne lungimirante ne civile.
Ed è così che in Italia (Lecco compresa), nel terzo millennio, nel paese della mafia, della corruzione, dell’evasione fiscale, delle speculazioni edilizie, dei morti sul lavoro, dei bambini che affogano nelle acque perché “clandestini”, dei lavoratori che perdono il posto, delle ditte non pagate dagli Enti locali, i problemi derivino prioritariamente dai venditori di borsette contraffatte. Questi sono i tumori da asportare. Queste le metastasi. Sacrosante panzane per allocchi. Per illudere i farlocchi che si sta combattendo per loro contro chissà quale piaga. Che si sta arginando chissà quale inondazione d’insicurezza.
Sei povero? Vendi le borsette contraffatte? Elemosini quattro soldi per strada? Affaracci tuoi. Qua stiamo a Lecco. Qua si riga dritto.
Infine una proposta di cui gli utili potrebbero in parte essere reinvestiti in progetti sociali.
I vigili e non solo loro, in borghese, al posto di fare da cecchini ai parcheggi o sul lungolago, li si faccia girare dentro e fuori i negozi del centro per verificare se vengono emessi sempre gli scontrini, perché il danno alla collettività, visti i conti, è senz’altro più evidente nel non farli nei bar che nei parcheggi o sul lungolago.

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