Ritorniamo a trattare del Pgt in corso di stesura relativamente al territorio comunale di Merate e, precisamente, parliamo di mobilità urbana. Voglio proporre, in questo mio intervento, un grande progetto di ristrutturazione dei sistemi di trasporto pubblico e di traffico cittadino che, con lo studio del Pgt, si potrebbe avviare sul nostro territorio.
La viabilità di Merate è, ovviamente, condizionata dalla presenza ingombrante della ex statale 36, oggi provinciale 342 dir, il cui flusso veicolare inevitabilmente apporta inquinamento e disagio. Tale nodo, purtroppo, può essere sciolto solo con l'intervento di enti amministrativi di ordine superiore, quali Provincia e Regione, che dovranno porsi l'obiettivo di disegnare un tracciato di variante in grado di delocalizzare il traffico di passaggio rispetto al centro cittadino. Per quanto riguarda, invece, il traffico diretto verso la città ed i suoi servizi scuole, ospedale, negozi, agenzia delle entrate sarebbe un progetto affascinante studiare ed attuare una mobilità di tipo cittadino, realizzando una rete di parcheggi di prossimità presso i quali posteggiare la propria auto e successivamente proseguire a piedi oppure attraverso veicoli elettrici a due o quattro ruote a ridotto ingombro ed impatto ambientale zero. Ragionando si potrebbe mantenere il parcheggio delle Piazze e quello della piscina a sud, individuando a nord delle situazioni speculari; ovviamente i parcheggi andrebbero attrezzati adeguatamente sullo stile dei silos milanesi dell'Atm. Presso le frazioni, presso le stazioni vicine, presso i punti di interesse territoriale si dovrebbe collocare batterie di tali veicoli elettrici, noleggiabili tramite la carta regionale dei servizi, per garantire un collegamento urbano di adeguato livello. Il centro cittadino diverrebbe una zona pedonale completa di vasta dimensione da ristudiare quale grande outlet a cielo aperto, come grande centro aggregativo, una piazza che sostituisce e migliora il concetto di centro commerciale. Nei punti più impegnativi della città, quali salite e dislivelli, per agevolare i pedoni, si potrebbe pensare inoltre all'installazione di scale mobili e nastri trasportatori ad energia fotovoltaica sull'esempio esistente di molte città. Si potrebbe pensare, inoltre, di incentivare imprese ed associazioni a promuovere tale tipo di mobilità presso i propri dipendenti in modo tale da indurre la grande parte dei cittadini che ruotano attorno a Merate a beneficiare dei vantaggi di una mobilità flessibile ed ecocompatibile.
Stefano Valagussa
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