All'area Cazzaniga è arrivato il momento delle vetrine...vetrine interrate ovviamente, vetrine vista umidità, vetrine vista sul nulla come da progetto dell'allora giunta Perego. Un ben noto monumento allo spreco... E per queste vetrine e per gli ultimi aggiustamenti alla fabbrica del Duomo nostrana, via altre promesse ed altri sogni elettorali. Sacrifichiamo la cultura sull'altare del mattone di fornace ed ecco che magicamente la tanto agognata ristrutturazione della biblioteca si trasforma in una mano di bianco alle pareti.
Dov'è finito il progetto di trasformare Merate in una culla della cultura? Una perla illuminata nella Brianza? Nulla. Attendiamo quindi un miracolo, attendiamo che amministratori illuminati finalmente gestiscano la cosa pubblica con il senso del buon padre di famiglia: va bene l'estetica e la bellezza (motto elettorale), ma ciò che conta è la funzionalità. Per realizzare un parcheggio non era necessario creare un leviatano divora denari, ma tant'è...già che c'è ce lo teniamo! Auspichiamo solamente che prima di rilasciare dichiarazioni su opere faraoniche, su sogni irrealizzabili, su progetti futuribili, l'amministrazione faccia bene i conti con il peso del passato che ritorna: per liberarsi dalle reviviscenze del passato è necessario prenderne coscienza ed affrontarle con razionalità.
R.I.
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