venerdì 25 giugno 2010

Il Paese scende in piazza: prima i Sindaci, poi i lavoratori

Sono stata a fianco dei sindaci, scesi in piazza per protestare contro questa manovra ingiusta e centralista che mette a rischio i principali servizi per i cittadini e aumenta le spese a livello centrale, in barba al federalismo tanto decantato dalla Lega, e domani appoggerò lo sciopero indetto dalla Cgil per le stesse ragioni, perché a pagare sono i più deboli e i senza lavoro. Non si parla solo di tagli ai Comuni, ma analoga stangata riceveranno le Forze dell’ordine, gli organi costituzionali, il Consiglio Superiore della Magistratura per non parlare del comparto scuola e cultura: -31,2 mln di euro alle istituzioni scolastiche non statali, -24 mnl all’università, di cui 9,8 destinati al diritto allo studio, -2,7 mln a ricerca e innovazione. La cultura perde 58,2 mln, di cui quasi 50 per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali. E sempre in tema di cultura, ieri notte ma anche nella giornata odierna, grazie al nostro ostruzionismo in aula, siamo riusciti a difendere il lavoro dei dipendenti degli enti lirici, che il Governo tagliava e umiliava. Il PD è fortemente impegnato affinché in Parlamento questa manovra possa essere corretta almeno nelle distorsioni più gravi. Senza correzioni alla manovra ci sarà un vertiginoso aumento del prezzo dei biglietti per il trasporto pubblico oltre che un taglio dei mezzi di trasporto stessi, aumenteranno i licenziamenti e i comuni dovranno svendere il loro patrimonio per fare cassa. La protesta dei sindaci ha messo ieri in evidenza la grande contraddizione incarnata dal Governo, retto dal PdL e Lega. Sul territorio i leghisti continuano a rassicurare che i cittadini non saranno privati di alcun servizio mentre a Roma avallano le scelte drastiche del Ministro Giulio Tremonti che ieri in modo plateale i sindaci, e prima i governatori delle regioni, hanno dichiarato di non accettare.

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