Nelle affermazioni di alcuni Amministratori di Merate, riportati negli articoli apparsi sull'ultimo numero deò Giornale di Merate del 9 febbraio, in riferimento al Piano di governo del territorio (Pgt), si ritrova la litania iniziata in campagna elettorale e che prosegue tuttora sul fatto che la precedente Amministrazione non avrebbe fatto nulla, lasciando macerie e deserti progettuali in tutti gli ambiti amministrativi. Prendendo in esame l'argomento principale si notano incongruenze sulla prospettiva demografica di Merate: la professoressa Maria Cristina Treu, estensore del documento urbanistico, nella Commissione Ambiente e Territorio, quindi in sede istituzionale, ha chiaramente affermato che lo studio effettuato porta a prevedere un aumento di popolazione di due mila abitanti di cui 500, quale residuo dei Prg vigente e previgenti e 1.500 da prevedersi in aggiunta. Successivamente, in sede di Assemblee pubbliche e sugli organi di informazione c'è stato un balletto di cifre enunciate dagli Amministratori con uno spettro che varia da 800 a duemila abitanti in più, lasciando trasparire diatribe interne, indecisione o paura di smentire i perentori propositi sulla crescita zero ed "evitando, per quanto possibile, di consumare ulteriore suolo" (Linee Programmatiche 2009-2014), laddove non si capisce da cosa derivi detta possibilità se non, come noi pensiamo, dalla Politica nella sua propria accezione etimologica.
Si diceva del supposto deserto progettuale lasciato dalla precedente Amministrazione riguardo alla destinazione di immobili comunali non più utilizzati; programma elettorale di "Insieme per Merate" alla mano, vediamo di passare in rassegna cosa essa pensava di fare per i diversi immobili.
Si diceva del supposto deserto progettuale lasciato dalla precedente Amministrazione riguardo alla destinazione di immobili comunali non più utilizzati; programma elettorale di "Insieme per Merate" alla mano, vediamo di passare in rassegna cosa essa pensava di fare per i diversi immobili.
- Villa Confalonieri, speriamo restaurata e non ristrutturata, come riportato nelle Linee programmatiche 2009-2014, era destinata a sede del Museo civico (trasferito dal Collegio Manzoni), alla celebrazione di matrimoni, a conferenze e mostre e sede di rappresentanza. Le stesse Linee programmatiche intendevano realizzare una "Università degli adulti", ma ora l'intenzione sembra tramontata, perché si sente parlare di destinazione per l' utilizzo da parte dell'Osservatorio astronomico di Brera.
- Nella parte ovest del Collegio Manzoni, liberata del Museo e dello sportello Informagiovani si voleva ampliare la Biblioteca con quota parte destinata a Mediateca.
- Per l' Area Cazzaniga si intendeva assegnare la gestione del "Caffè Concerto" ad un operatore del settore e degli spazi sotterranei alle Associazioni, in ciò mantenendo quanto previsto negli scopi originari dell'opera.
- Riguardo all'area della fatiscente Cascina Galli, svanite ipotesi di strutture utili sia al Comune che all' Istituto geriatrico "Frisia", l'idea più concreta, anche se non posta nel programma, rimaneva quella dell'alienazione, probabilmente per destinazione nel terziario.
- L' area ex Cse di Brugarolo era destinata ad Asilo nido, Sala civica ed ambulatorio per la frazione grazie, anche, a finanziamenti informalmente concordati con la Società Fomas. La nuova Amministrazione ritiene, invece, che detto Asilo sarebbe un inutile volume aggiuntivo.
- L' area standard in fregio a via Pertini era destinata a Cdd, Centro diurno disabili, temporaneamente ospitato, oggi, presso il "Frisia", ma la nuova Amministrazione ha deciso di collocarlo nell'edificio, attualmente scuola elementare, di via Fratelli Cernuschi, su cui tra l'altro vige un vincolo testamentario che impone di sfruttarlo per attività didattiche e culturali. Edificio, questo, che, a titolo personale, avrei destinato alle Associazioni prive di sede. In alternativa l'intero comparto scolastico, angolo viale Giuseppe Verdi e via Fratelli Cernuschi, dovrebbe essere considerato nella sua completezza, valutando le future eventuali necessità di sviluppo sia dell'Asilo nido che della Scuola materna.
- Il vecchio Oratorio di San Rocco, vicino al cimitero centrale, costituisce un problema di difficile soluzione, perché, per metà è incluso in area di rispetto cimiteriale; proporrei di rifare una verifica di stabilità, aggiornando quella di venti anni fa e bandendo un concorso di idee per un' eventuale destinazione d'uso, compatibile con il vincolo di cui sopra.
Scelte opinabili, ma chiare e riportate sui documenti ufficiali della vecchia Amministrazione e del gruppo "Insieme per Merate". Si ha l'impressione che tali documenti però non siano stati letti dai nostri successori. Noi comunque i progetti li avevamo, mentre ci pare che il Sindaco Andrea Robbiani abbia poche idee e pure molto confuse.
Ernesto Passoni
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