martedì 10 aprile 2012

Palazzo Tettamanti, ovvero chi è causa del proprio ed altrui mal, pianga se stesso

Ad ogni fine stagione invernale e ogni qualvolta che si in difficoltà l’attuale Sindaco di Merate Andrea Ambrogio Robbiani esterna le proprie lamentazioni per il costo di esercizio del nuovo municipio. Forse lo fa per sviare l'attenzione dalle proprie responsabilità, come quella dell'aumento delle tasse ai cittadini con le aliquote del'IMU per la prima casa all'4,8%.
Conviene allora, per l’ennesima volta, ricordare le responsabilità dell’iniziativa che nasce, nel 2000, con l’Amministrazione Dario Perego, di cui l'attuale Assessore esterno al Bilancio Andrea Massironi era colonna portante, dall'idea di destinare Palazzo Tettamanti di piazza degli Eroi, già Municipio e scuola elementare, ad altro uso, in particolare a centro culturale polivalente con biblioteca, mediateca e pinacoteca.
Inizialmente si trattava di ristrutturare gli edifici esistenti senza aumento di volumetria; improvvisamente, a fronte della possibilità di accedere ad un finanziamento regionale (FRISL), in qualche giorno, si cambia indirizzo e, senza discussione alcuna nelle Commissioni comunali e tanto meno in Consiglio, viene commissionato il progetto preliminare al solito studio Archea di Firenze (lo stesso dell’Area Cazzaniga); anche qui senza concorso di idee, né bandi di concorso. Sfumato il finanziamento regionale, si prosegue ugualmente con il progetto esecutivo che prevede un notevole aumento di nuova volumetria con l'aggiunta di un auditorium né carne, né pesce (circa 300 posti, quindi troppo grande per essere sala civica e troppo piccolo per essere Cineteatro). Il progetto prevede solo le opere edili ed impiantistiche, dimenticando opere indispensabili quali la cabina elettrica di trasformazione, gli impianti antintrusione, audio-video ed arredamento scenico dell'auditorium, nonché degli arredi in generale; un involucro vuoto, appunto, non un edificio “chiavi in mano”.
L'appalto viene assegnato, nel 2002, al Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna per conto della cooperativa consorziata C.C.G. di Palermo per un importo di 2.657.270 euro, con fine lavori prevista nei primi mesi del 2004. In realtà, in tale data, i lavori sono molto in arretrato e l'appaltatore contesta l'ammissibilità della penale conseguente. La nuova Amministrazione di Giovanni Battista Albani decide di procedere alla risoluzione del contratto che viene formalizzata nel febbraio 2005 con atto solutorio e di cambiare la destinazione d'uso degli immobili in costruzione, da centro culturale a nuovo Municipio. Viene riaffidato l'incarico per la progettazione della modifica conseguente e nell'ottobre 2005 si appalta alle omprese Zenga e Sbrescia di Napoli per un importo di 3.330.208 euro. I lavori vanno a rilento per le difficoltà economiche delle ditte ed è necessario prevedere nuove spese per un importo di circa 1,5 milioni di euro per le opere indispensabili e non previste nel progetto iniziale, come sopra riportato. A tali opere sono state aggiunte un parcheggio sotterraneo (che il settimanale locale sentenzia, senza motivazione, essere inutile) ed un impianto fotovoltaico. Alla fine della Consigliatura retta da Giovanni Battista Albani le opere rimangono incompiute e la previsione di spesa a finire ascende a più di 6 milioni di euro (più del doppio del preventivo iniziale).
Ora l’ attuale Amministrazione si lamenta per i costi di esercizio del nuovo municipio che risultano superiori a quelli del vecchio. Il raffronto è improprio, perché effettuato fra entità non simili per volumetria; se mai andrebbe fatto con l’ ipotizzato centro culturale costituito da biblio-mediateca, Auditorium e da una fantomatica pinacoteca cui sono sfuggiti i quadri.
Non si capisce, perché i costi di esercizio del virtuale centro culturale debbano essere inferiori a quelli del nuovo municipio. Le volumetrie sono le stesse: forse che le temperature possano essere diverse, a seconda della destinazione d'uso? Il difetto sta in un progetto di ampliamento, opinabile nei sui scopi e che trascurò completamente gli aspetti di risparmio energetico realizzando un involucro di vetro permeabilissimo al freddo invernale ed al caldo estivo (un colabrodo energetico). Per ovviare all'inconveniente era stato progettato e finanziato un impianto fotovoltaico, ma, non si sa il motivo, l'attuale Sindaco ha deciso di non procedere all'opera.
Il trasferimento del municipio da Villa Confalonieri, allo stato dei lavori nel 2004, è stato il male minore, perché altrimenti ci si sarebbe ritrovati con un municipio totalmente inadeguato anche per motivi di sicurezza, ovvero Villa Confalonieri, e un edificio vuoto, cioè Palazzo Tettamanti dato che, come poi è emerso, non sarebbe mai stata allestita alcuna pinacotera. D'altro canto tale operazione era prevista nel programma elettorale di “Insieme per Merate”, lista che fu eletta dalla maggioranza relativa dei Meratesi; piaccia o no questa è la democrazia!
Ora che la maggioranza relativa dei Meratesi ha accordato la fiducia al Centrodestra, il Sindaco Andrea Robbiani pensi a rispettare il proprio di programma elettorale e non cerchi di dare la colpa a chi lo ha preceduto per i suoi continui fallimenti. Ad oggi abbiamo assistito solo all'aumento della pressione fiscale, all'aumento delle tariffe dei parcheggi a pagamento in centro, a una riorganizzazione viabilistica caotica, alla cancellazione delle manifestazioni pubbliche, allo svilimento delle associazioni di volontariato locali, allo smantellamento della Polizia Locale, alla rottura dei rapporti con le Amministrazioni Comunali del circondario, allo slittamento della realizzazione del nuovo CDD... Un'Amministrazione Comunale si esprime attraverso atti ufficiali, non tramite proclami e promesse non mantenute; e gli atti ufficiali dicono chiaramente che Merate è una città più povera e meno accogliente di come le precedenti Amministrazioni l'avevano lasciata.

Il Gruppo di Insieme per Merate

1 commento:

  1. MERITANO UN ACCENNO I DISPERATI TENTATIVI DELLA
    OPPOSIZIONE DI ALLORA DI RICHIEDERE UN REFERENDUM PER FERMARE L'OPERA. FURONO RACCOLTE CENTINAIA DI FIRME A TEMPO DI RECORD, CANCELLATE DA UN COLPO DI MANO. LA MEMORIA STORICA PURTROPPO E' CORTA.

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