mercoledì 11 aprile 2012

I Sindaci contro la nomina del nuovo Prefetto "sospettato" di contatti con la mafia

Sono diversi i Sindaci di differente estrazione politica della provincia di Lecco che hanno sottoscritto un documento che hanno consegnato in Prefettura e che vede come destinatario il Ministro dell'Interno per chiedere che il nuovo Prefetto di Lecco Paolo Maddaloni non venga confermato nell'incarico.
Il PD lecchgese ha sostenuto questa importante azione che ha carattere amministrativo, dato che molti degli aderenti sono Amministratori locali del Partito Democratico. In una situazione come quella attuale così delicata e complessa per il nostro territorio, che ha registrato e continuamente registra episodi di infiltrazione mafiosa, la nomina a Prefetto di Lecco di Paolo Maddaloni, rinviato a giudizio per fatti illeciti dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli, è inopportuna e politicamente grave. Come Partito Democratico abbiamo già sollevato il problema nelle opportune sedi attraverso l’intervento immediato dei nostri Parlamentari, il Senatore Antonio Rusconi e l'Onorevole. Lucia Codurelli.
Rispetto le Istituzioni che sono tenute ad applicare le regole senza ledere i diritti di chicchessia, ma quando le Istituzioni godono di un qualche grado di discrezionalità, non possono sottrarsi al dovere di esercitare responsabilmente questo loro potere. Questo episodio rivela, come minimo, la sottovalutazione della situazione. Ci auguiamo come PD che il Ministro riveda la decisione anche a fronte di questa partecipazione così ampia.
Hanno fino ad oggi firmato l'appello: Virginio Brivio Sindaco di Lecco, Adele Gatti di Airuno, Alessandro Origo di Verderio Inferiore, Alessandro Salvioni di Robbiate, Andrea Ambrogio Robbiani di Merate, Andrea Ferrari di Barzio, Antonio Colombo di Casatenovo, Carlo Colombo di Annone di Brianza, Carmelo La Mancusa di Santa Maria Hoè, Cristina Bartesaghi di Abbadia Lariana, Dorina Zucchi di Olgiate Molgora, Ernesto Longhi di Valgreghentino, Gian Mario Fragomeli di Cassago, Giancarlo Aldeghi di Barzanò, Gilberto Fumagalli di Calco, Giovanna De Capitani di Cernusco Lombardone, Giovanni Codega di Malgrate, Giuseppe Conti di Garlate, Guido Agostoni di Pasturo, Livio Bonacina di Galbiate, Marco Panzeri di Rovagnate, Marco Rusconi di Valmadrera, Paola Panzeri di Perego, Paolo Strina di Osnago, Renato Ghezzi di Viganò, Riccardo Mariani di Mandello del Lario, Roberto Paolo Ferrari di Oggiono, Rocco Briganti di Olginate, Sandro Capra di Montevecchia, Stefano Fumagalli di Lomagna, Ugo Panzeri di Brivio e Valter Motta di Paderno d’Adda.
"Esprimiamo la nostra preoccupazione per la nomina a Prefetto di Lecco del dott. Paolino Maddaloni", c'è scritto nella lettera. "Già Prefetto di Frosinone il suo nome appare nelle indagini (anche se non risulta indagato) condotte dalla DDA di Napoli relative allo scioglimento del Consiglio Comunale Capasenna (Caserta) provocato dall’allora vicesindaco Michele Zagaria anche in collegamento con il clan camorristico dei casalesi: inoltre il dott. Maddaloni è anche a giudizio davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per il reato di turbativa d'asta relativo all'appalto per le centraline per la misurazione della qualità dell'aria a Caserta. Al di là della presunzione di innocenza sino a sentenza che vale per ogni cittadino indagato, chiediamo al Ministro dell’Interno di valutare con maggior prudenza l’opportunità di tale nomina che sarebbe meglio avvenisse solo a completo chiarimento dei fatti addebitati al dott. Maddaloni. In un momento difficile per il nostro Paese è necessario che i servitori delle Istituzioni siano non solo integerrimi ma che non vi siano elementi che possano far dubitare l’opinione pubblica della loro integrità morale".

Ercole Redaelli
Segretario  provinciale del PD lecchese

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