domenica 27 dicembre 2009

Opere pubbliche e condivisione

Nell'ultumo Consiglio comunale si è discusso dell'approvazione del Bilancio di previsione 2010 e di quello pluriennale, e di conseguenza degli stanziamenti per le opere pubbliche. Come di consueto nel recente periodo, si è assistito ad uno scambio di reciproche accuse sulle modalità,di condivisione e confronto circa le scelte fondanti in tema di interventi strategici per il futuro della città. Questa relazione vuole essere un contributo alla costruzione di quel necessario clima di dialogo, propositivo e costruttivo, che si deve instaurare tra le parti affinchè non si vengano a creare, ancora una volta, quelle situazioni di disagio che troppo spesso hanno segnato il recente passato della comunità Meratese (vedasi su tutte il nuovo Municipio e l'area Cazzaniga).
Dal mio osservatorio della Commissione biblioteca, ho provato con soddisfazione come sia possibile creare, senza difficoltà alcuna, un clima di fervida collaborazione tra le parti, quando tra queste non si vengano a contrapporre motivi totalmente estranei all'unico fine che deve guidare tutti nell'azione: l'interesse della comunità ed il futuro della stessa (in una cittadina come Merate sono esclusivamente le persone che devono contare nelle scelte e non i partiti od i gruppi di potere). Sulla scorta di tale ineluttabile necessità, la nuova Giunta dovrebbe sfruttare quell'immensa possibilità oggi rappresentata dalla stesura del nuovo Pgt, il Piano di governo del territorio. Dobbiamo porre infatti una domanda essenziale e propedeutica al tutto: ha senso, oggi, porsi obiettivi di opere pubbliche e di destinazione di edifici pubblici senza aprire un vero confronto all'interno della cittadinanza sul futuro che si vuole disegnare per la Ccttà? Lo strumento urbanistico con i suoi meccanismi di "do ut des" rappresenta lo strumento primo per riscrivere la china verso la quale il territorio si sta dirigendo; la parola chiave deve essere una sola: osare. Si deve osare nel ricercare una nuova sistemazione alle aree che oggi rappresentano delle serie problematiche di vivibilità; si deve osare nell'individuare quali e quanti servizi si vuole che la città abbia nei prossimi dieci anni; si deve osare nel considerare la qualità di vita che si vuole strutturare per l'avvenire della popolazione cittadina.
Parliamo delle opere delle quali è stata data notizia nel programma pluriennale. Il Cdd, che dovrebbe essere realizzato nelle scuole elementari di Via Fratelli Cernuschi è stato progettato correttamente? Corrisponde alle aspettative degli utenti e della popolazione? Garantisce una durabilità del servizio e dei benefici negli anni? Sono domande alle quali i cittadini, non diciamo le opposizioni politiche od i gruppi di minoranza dei quali non ci interessa, allo stato dei fatti, otterranno le risposte a giochi fatti, a realizzazioni eseguite. Viale Verdi come sarà riqualificato? Che funzione gli si vuole dare? Come verranno operate le scelte di arredo urbano? Si riuscirà finalmente ad adottare uno stile di arredo dei marciapiedi, degli spartitraffico, ecc. univoco che doni un aspetto di ordine al paese? Non si sa: aspettiamo notizie. L'area del centro sportivo comunale verrà strutturata in misura adeguata alle necessità di una città come Merate? Ci sarà un parco acquatico di giusto livello? L'atletica sarà tutelata? La gente, gli elettori, attendono risposte od almeno indizi.
In quest'ottica, diventa importante, non ragionare esclusivamente in termini di possibilità di spesa, ma anche in termini di organizzazione futura del territorio; coinvolgere la cittadinanza non solo nella presentazione di domande inerenti i propri interessi personali, ma anche nel proporre idee e soluzioni per disegnare e ricostruire i quartieri ed i poli di interesse della città. Facciamo un caso concreto del quale ho avuto conoscenza come addetto ai lavori: il campo sportivo di Brugarolo. La nuova Amministrazione sta predisponendo un progetto di strutturazione complessiva che vada oltre la semplice realizzazione dei nuovi spogliatoi, in accordo con la Parrocchia di Sant'Ambrogio, e che qualifichi definitivamente il centro della frazione. Una risposta positiva alle esigenze dei cittadini. Ma questi cittadini quando verranno a conoscenza dei fatti e dei progetti? Ovviamente quando gli accordi saranno sottoscritti, e quando tale sottoscrizione avverrà potrebbe essere una buona idea effettuare una serata di presentazione in frazione, anche per raccogliere eventuali possibili modifiche ai progetti, suggerimenti, speranze e desiderata.
La necessità che oggi si riscontra, al di là di quanto aveva fatto o non aveva fatto la precedente Amministrazione (nel giudizio dell'attuale Giunta), è quella di studiare in consesso con i cittadini le soluzioni necessarie per sfruttare al meglio la possibilità che con il Pgt è data di "rivoluzionare" l'assetto storicizzato dell'urbanizzazione cittadina. Non provarci nemmeno sarebbe, in futuro, un rimpianto troppo grande.
Stefano Valagussa

2 commenti:

  1. Le riflessioni del signor Valagussa mi sembrano molto semplicistiche. Innanzitutto ritengo che in politica non esista il dialogo, ma il confronto. Per cinque anni il signor Andrea Robbiani ha fatto un'opposizione dura, con decine e decine di interrogazioni, senza mai una proposta e i risultati si sono visti. Anche noi dovremmo fare così. Chi ha la responsabilità governa, chi è in minoranza controlla. La democrazia funziona così. E poi con questa Amministrazione c'è poco da proporre perchè vorranno avere sempre ragione e l'ultima parola. In secondo luogo non comprendo neppure l'avversione ai partiti e ai movimenti politici. Le ultime elezioni hanno dimostrato che le liste civiche a Merate non hanno futuro. Infine non condivido neanche le considerazioni sul Pgt. Cosa vuol dire rivoluzionare Merate? Perchè? Cosa c'è che non va nella notra città? E' tempo di pensare ai servizi, non alla "storicizzazione" (????). E' questo che la gente si aspetta dagli enti pubblici: un buon piano dei servizi. Ancora una nota: ma siamo sicuri che l'operazione degli spogliatoi piaccia ai brugarolesi? A me non risulta. Leggendo certe banalità si comprende perchè avete, anzia abbiamo, perso.

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  2. Io penso invece che Stefano Valagussa abbia ragione ad invitare al dialogo e ad abbassare i toni. Occorre smetterla di guardarsi alle spalle e gettare lo sguardo avanti. Siamo in minoranza è vero, ma se vogliamo riconquistare il Comune dobbiamo distinguerci per le proposte non per le polemiche. Questo non esclude un'opposizione dura e puntuale, ma la gente non la si convince nelle aule del Conisglio comunale, con tornando a parlarci insieme, con volantini, con l'informazione e assemblee

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