Torniamo sulla questione dei dossi di Arnaboldi "Avenue" riprendendo uno scritto, scovato dal nostro Ernesto Tino Passoni, tratto dal forum ufficiale del movimento dei Giovani padani, intitolato emblematicamente "I dossi irregolari", a firma del candidato sindaco del Carroccio a Ivrea Alessandro Giglio Vinna e del segretario cittadino Fabio Ferraccioni. Ci sarebbe quasi da ridere se non mettesse in evidenza la cattiva amministrazione perpetrata dalle Giunte verdi-azzurre e le discrepanze degli uomini del Centrodestra che governano le nostre città... Leggere per credere.
Abbiamo promesso atti concreti, battaglie vere per la “gente vera”, che vive veramente Ivrea, abbiamo promesso di impegnarci fin da subito per questa campagna elettorale e oltre nel nostro Progetto “Lega con Ivrea”. Abbiamo promesso che gireremo la città e raccoglieremo segnalazioni sulla mala-gestione di questa nostra Ivrea. Ed eccoci al primo capitolo: siamo stati letteralmente sommersi dalle proteste degli eporediesi contro i “dossi irregolari” che devastano la viabilità di Ivrea. Ivrea è una città con già enormi problemi di viabilità, sia dal punto di vista del traffico, sia dal punto di vista della manutenzione stradale. Girare per Ivrea è un continuo slalom fra buche e rattoppi stradali; come se non bastasse l’attuale amministrazione comunale durante la passata legislatura ha deciso di immettere nella circolazione stradale altri “ostacoli” in mezzo alla strada. Veri e propri scalini di varie misure creano danno gli automobilisti e naturalmente i più danneggiati sono senza dubbio chi vive nei circondari di queste “montagne stradali” ed è inevitabilmente costretto a passarci sopra, quindi un atto amministrativo (l’installazione dei dossi atta a rallentare chi va troppo forte in macchina) fatto in favore principalmente di chi risiede in quelle zone si è trasformato in un gran pasticcio che ha recato danno proprio a chi doveva recare vantaggio. Chi conosce bene Ivrea sa che stiamo parlando innanzitutto di via Burolo e di via San Giovanni Bosco, anche se queste “montagnole” sono disseminate un po’ in tutta Ivrea; e chi come noi conosce bene la nostra città sa che quelle due vie sono usate dagli eporediesi per “tagliare il traffico”, quindi oltre il danno la beffa, la scelta è fra rovinarsi di volta in volta la macchina o mettersi in coda e allungare il tempo in cui si sta in macchina di venti minuti o più. Stiamo parlando di “dossi” alti il doppio o più del doppio del consentito, andare piano non serve, il danno si crea comunque; passare ai 30 all’ora, la velocità imposta dai cartelli stradali è comunque pericoloso per le autovetture. Per non parlare dell’immensa, ironica e senz’altro poco documentata informazione che il Comune ha avuto nell’applicare questo tipo di strumento. Iniziamo dalla legge. L’art. 42 del Codice della strada in riferimento a questo tipo di rallentamenti è chiaro: “per limiti di velocita' pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm”. Ora noi non vogliamo sostituirci ai nobili pensatori che hanno interpretato questa legge però a nostro avviso i 30 Km all’ora a cui fa riferimento la legge sono ampiamente e abbondantemente superati dai dossi citati sopra. Potremmo citarvi l’intera legge per far accapponare ai cittadini la pelle in riferimento a come questa sia stata applicata, preferiamo però porre un fondamentale interrogativo agli eporediesi svelando alcune curiosità a cui il Comune dovrà rispondere. Se si può trovare una giustificazione a questo mezzo di tutela del cittadino, come si può spiegare una segnalazione così inefficace e pericolosa di questi mezzi? Se il rallentatore dovrebbe essere disposto in base alla velocità di percorrimento di una strada, come può essere utilizzato allo stesso modo, con la stessa altezza sia su una strada come via Burolo che sul nostro Lungo Dora senza discriminazione alcuna? Come possono questi dossi essere segnalati come tali dai cartelli stradali come in via San Giovanni Bosco, e poi essere identificati nella stessa Via Burolo come “serie attraversamenti pedonali in rilievo”. Cosa distingue questi strumenti l’ uno dall’altro? L’altezza sicuramente no visto che si aggirano tutti tra i 14 ed i 18 cm. Allora magari una zona residenziali a cui i “dossi” non stavano bene? Oppure un modo per aggirare una legge che regolamenta questo tipo di strumenti? Le domande potrebbero essere tante… Le risposte si spera che arriveranno. Da un cittadino che per essere tutelato da sano, ma che quando si ammala o sta male deve essere sottoposto alla tortura dei dossi nel trasporto in ambulanza. Siamo arrivati a ubicare i dossi in strade dove il passaggio della Polizia è obbligatorio. Siamo arrivati a ubicare i dossi nelle strade di maggior scorrimento ad Ivrea. Pensiamo a tutelare la velocità su strade dove alle 17.00 del pomeriggio si è intasati dal traffico pomeridiano. Cos’è? L’ennesimo gioco politico di una città che deve “apparire”? Non è il momento di fare veramente qualcosa per Ivrea, invece di giocarci come un Monopoli d turno: “Dove costruiamo il dosso oggi? Dove mettiamo le pattuglie di polizia la notte?” Girate per Ivrea di notte, gentile Amministrazione, girate per le strade e iniziate a capire di cosa ha veramente bisogno Ivrea. Che è tutto, tranne la voglia di giocare a “evita il posto di blocco”, che non ha fatto che creare una rete di sms tra tutti i ragazzi di Ivrea con punti di informazione sui “blocchi”. La Lega si chiede: perché il Comune ha voluto questo scempio? Chi li ha progettati? Proponiamo a tutti i cittadini che fossero interessati, di contattarci per mobilitarci tutti assieme e chiedere il ritorno ad una situazione di normalità e legalità. Uniamoci e iniziamo a cambiare la nostra città dalle piccole cose, chiediamo il rispetto delle normative dagli enti pubblici, chiediamo ai cittadini di Ivrea di diventare con noi, con la Lega “controllori” della nostra città. Solo con un rapporto più stretto fra organi e cittadini e con un ritorno della politica locale a tematiche veramente di interesse pubblico si può dare “una sveglia” alla sonnacchiosa politica eporediese, a nostro parere, troppo impegnata ad auto-lodarsi e troppo poco impegnata nei problemi veri della gente. Questo è un esempio di politica fra la gente e per la gente che la Lega Nord propone per questa città durante questa campagna elettorale e in futuro.
Abbiamo promesso atti concreti, battaglie vere per la “gente vera”, che vive veramente Ivrea, abbiamo promesso di impegnarci fin da subito per questa campagna elettorale e oltre nel nostro Progetto “Lega con Ivrea”. Abbiamo promesso che gireremo la città e raccoglieremo segnalazioni sulla mala-gestione di questa nostra Ivrea. Ed eccoci al primo capitolo: siamo stati letteralmente sommersi dalle proteste degli eporediesi contro i “dossi irregolari” che devastano la viabilità di Ivrea. Ivrea è una città con già enormi problemi di viabilità, sia dal punto di vista del traffico, sia dal punto di vista della manutenzione stradale. Girare per Ivrea è un continuo slalom fra buche e rattoppi stradali; come se non bastasse l’attuale amministrazione comunale durante la passata legislatura ha deciso di immettere nella circolazione stradale altri “ostacoli” in mezzo alla strada. Veri e propri scalini di varie misure creano danno gli automobilisti e naturalmente i più danneggiati sono senza dubbio chi vive nei circondari di queste “montagne stradali” ed è inevitabilmente costretto a passarci sopra, quindi un atto amministrativo (l’installazione dei dossi atta a rallentare chi va troppo forte in macchina) fatto in favore principalmente di chi risiede in quelle zone si è trasformato in un gran pasticcio che ha recato danno proprio a chi doveva recare vantaggio. Chi conosce bene Ivrea sa che stiamo parlando innanzitutto di via Burolo e di via San Giovanni Bosco, anche se queste “montagnole” sono disseminate un po’ in tutta Ivrea; e chi come noi conosce bene la nostra città sa che quelle due vie sono usate dagli eporediesi per “tagliare il traffico”, quindi oltre il danno la beffa, la scelta è fra rovinarsi di volta in volta la macchina o mettersi in coda e allungare il tempo in cui si sta in macchina di venti minuti o più. Stiamo parlando di “dossi” alti il doppio o più del doppio del consentito, andare piano non serve, il danno si crea comunque; passare ai 30 all’ora, la velocità imposta dai cartelli stradali è comunque pericoloso per le autovetture. Per non parlare dell’immensa, ironica e senz’altro poco documentata informazione che il Comune ha avuto nell’applicare questo tipo di strumento. Iniziamo dalla legge. L’art. 42 del Codice della strada in riferimento a questo tipo di rallentamenti è chiaro: “per limiti di velocita' pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm”. Ora noi non vogliamo sostituirci ai nobili pensatori che hanno interpretato questa legge però a nostro avviso i 30 Km all’ora a cui fa riferimento la legge sono ampiamente e abbondantemente superati dai dossi citati sopra. Potremmo citarvi l’intera legge per far accapponare ai cittadini la pelle in riferimento a come questa sia stata applicata, preferiamo però porre un fondamentale interrogativo agli eporediesi svelando alcune curiosità a cui il Comune dovrà rispondere. Se si può trovare una giustificazione a questo mezzo di tutela del cittadino, come si può spiegare una segnalazione così inefficace e pericolosa di questi mezzi? Se il rallentatore dovrebbe essere disposto in base alla velocità di percorrimento di una strada, come può essere utilizzato allo stesso modo, con la stessa altezza sia su una strada come via Burolo che sul nostro Lungo Dora senza discriminazione alcuna? Come possono questi dossi essere segnalati come tali dai cartelli stradali come in via San Giovanni Bosco, e poi essere identificati nella stessa Via Burolo come “serie attraversamenti pedonali in rilievo”. Cosa distingue questi strumenti l’ uno dall’altro? L’altezza sicuramente no visto che si aggirano tutti tra i 14 ed i 18 cm. Allora magari una zona residenziali a cui i “dossi” non stavano bene? Oppure un modo per aggirare una legge che regolamenta questo tipo di strumenti? Le domande potrebbero essere tante… Le risposte si spera che arriveranno. Da un cittadino che per essere tutelato da sano, ma che quando si ammala o sta male deve essere sottoposto alla tortura dei dossi nel trasporto in ambulanza. Siamo arrivati a ubicare i dossi in strade dove il passaggio della Polizia è obbligatorio. Siamo arrivati a ubicare i dossi nelle strade di maggior scorrimento ad Ivrea. Pensiamo a tutelare la velocità su strade dove alle 17.00 del pomeriggio si è intasati dal traffico pomeridiano. Cos’è? L’ennesimo gioco politico di una città che deve “apparire”? Non è il momento di fare veramente qualcosa per Ivrea, invece di giocarci come un Monopoli d turno: “Dove costruiamo il dosso oggi? Dove mettiamo le pattuglie di polizia la notte?” Girate per Ivrea di notte, gentile Amministrazione, girate per le strade e iniziate a capire di cosa ha veramente bisogno Ivrea. Che è tutto, tranne la voglia di giocare a “evita il posto di blocco”, che non ha fatto che creare una rete di sms tra tutti i ragazzi di Ivrea con punti di informazione sui “blocchi”. La Lega si chiede: perché il Comune ha voluto questo scempio? Chi li ha progettati? Proponiamo a tutti i cittadini che fossero interessati, di contattarci per mobilitarci tutti assieme e chiedere il ritorno ad una situazione di normalità e legalità. Uniamoci e iniziamo a cambiare la nostra città dalle piccole cose, chiediamo il rispetto delle normative dagli enti pubblici, chiediamo ai cittadini di Ivrea di diventare con noi, con la Lega “controllori” della nostra città. Solo con un rapporto più stretto fra organi e cittadini e con un ritorno della politica locale a tematiche veramente di interesse pubblico si può dare “una sveglia” alla sonnacchiosa politica eporediese, a nostro parere, troppo impegnata ad auto-lodarsi e troppo poco impegnata nei problemi veri della gente. Questo è un esempio di politica fra la gente e per la gente che la Lega Nord propone per questa città durante questa campagna elettorale e in futuro.
Troppo forte questa! Ma l'avete girata al sindaco e ai pagnanesi?!?
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